giovedì 13 dicembre 2012

Trasparenza e partecipazione democratica: nel movimento grillino non sono di casa

Beppe Grillo, il comico e polemista che ha verosimilmente aspirato anche a divenire “capo politico” del Movimento 5 Stelle in vista delle prossime elezioni politiche comincia a mostrare la corda; mostrare la corda nel senso che nella vita non tutti possiamo aspirare ad essere "tutto". Per ressere capi politici è fondamentale accordarsi allo spirito dei tempi ed i tempi odierni non gtollerano nè "opacità" nel sistema delle primarie nè "autoritarismo" per contrastare le critiche.
Grillo invece ha annunciato ieri l’espulsione di un consigliere regionale e un consigliere comunale che avevano criticato la sua gestione.
A Federica Salsi e Giovanni Favia è ritirato l’utilizzo del logo del Movimento 5 Stelle”, dice una nota pubblicata su beppegrillo.it, che è insieme la “vetrina” di Grillo e anche il sito del movimento politico.
Li prego di astenersi per il futuro a qualificare la loro azione politica con riferimento al M5S o alla mia figura. Gli auguro di continuare la loro brillante attività di consiglieri”.
Favia è consigliere regionale dell’Emilia Romagna, Salsi siede nel consiglio comunale di Bologna. Entrambi hanno criticato negli ultimi mesi l’eccessiva personalizzazione del M5S intorno a Grillo.
Ieri, lo stesso Grillo, in un video, aveva annunciato la cacciata dei dissidenti interni, dopo le primarie online per definire i prossimi candidati alle politiche.
Le “parlamentarie” erano state infatti criticate per la scarsa partecipazione – circa 30.000 votanti – e per dubbi sulla trasparenza delle operazioni di voto.

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