mercoledì 5 dicembre 2012
Il nuovo Presidente dell'Ars. "Non bisogna applicare lo Statuto, bisogna cambiarlo".
Per il nuovo presidente dell’Ars,Giovanni Ardizzone,l’Alta Corte per la Sicilia è un ramo secco dello Statuto siciliano. E, per questo, va tagliato.
Il nuovo numero uno di Sala d’Ercole, Giovanni Ardizzone, elettobal secondo scrutiniocon il numero minimo necessario di 46 voti, per il suo discorso di insediamento ha scelto un tema controverso: lo Statuto e l'Autonomismo. Ha subito messo in chiaro la sua posizione: non bisogna lottare per l'applicazione dello Statuto, ma darsi da fare per modificarlo.
“Il primo messaggio ai siciliani l’ho lanciato già in aula, bisogna cambiare, non c’è più regionalismo di retroguardia. Bisogna lavorare nell’interesse dei siciliani sapendo che abbiamo una grande esperienza. La Sicilia può dare molto, basta con rivendicazioni assurde, quest’aula può e deve lavorare indipendentemente da tutto” ha declamato Ardizzone. Che ha esortato a rivedere lo Statuto, eliminando quelli che per lui sono i rami secchi. Come l’Alta Corte.
Ardizzone è un esponente dell’Udc, partito nazionale che in più occasioni ha sferrato attacchi allo Statuto speciale. Soprattutto da quando appoggia il governo di Monti che in linea con il sistema finanziario europeo che ci governa, ha dichiarato "guerra" alle autonomie locali.
Ardizzone ha preso le mosse da uno delle questioni più delicate: l’Alta Corte, istituzione che per il Presidente della Regione, Giuseppe Alessi, “è stata sepolta viva". Alessi si batteva per il suo ripristino.
L’obiettivo della istituzione dell'Alta Corte, disciplinata dall’ articolo 24 dello Statuto siciliano, era quello di creare un organo di costituzionalità per tutte le norme da applicare in Sicilia, qualunque fosse la fonte. Dei suoi 10 anni di attività, dal 1947 al 1957, si ricorda una celebre sentenza, quella del luglio 1949, con la quale si impedì che il Parlamento italiano modificasse con legge ordinaria lo Statuto siciliano.
La botta, nel 1957, arrivo' quando lo Stato italiano decise l’assorbimento delle sue funzioni da parte della Corte costituzionale.
Un discorso, quello di Ardizzone, in linea con quanto sostiene il suo partito, ma in contrasto con le dichiarazioni del Presidente della Regione, Rosario Crocetta, che si è detto pronto a combattere in difesa dello Statuto.
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