martedì 16 ottobre 2012

Sicilia. Qui non arriveranno ma governanti seri. Qui facciamoma gara con la Grecia a chi ha governanti piu' cialtroni

Impieghi pubblici in cambio di voti. In Sicilia si avvicinano le elezioni e c'è il sospetto che la classe politica elargisca a mani basse finanziamenti per addolcire un clima che negli ultimi mesi si era fatto rovente tra scioperi e contestazioni. Fino ad arrivare al lancio di uova contro la sede del governo regionale da parte dei cinquemila forestali e docenti della formazione. Il problema è che di soldi la Sicilia non ne aveva, almeno fino a quando il governo ha deciso di aprire i cordoni dalla borsa sbloccando un "tesoretto" di 420 milioni di euro e permettendo alla Regione di sforare il patto di stabilità che avrebbe impedito al governo regionale di approvare nuove spese. Così i soldi destinati allo sviluppo sono stati dirottati per pagare  i forestali, i professori che si occupano della formazione pubblica (inefficenti al massimo perche' mogli, figli, cugini dei ras di Sicilia, e molti legati a cgil, cisl, uil), i dipendenti dei teatri. Ci sono pure 25 milioni per il ..... lavoro straordinario dei dipendenti regionali. Ovviamente nessuno sa di che tipo di lavoro si tratti visto che i giornali, i caffe' le chiacchiere fra colleghi appartengono alle ore ordinarie. A volte la realtà supera la fantasia. E' il caso dei 'trattoristi' della Regione. 550 persone stipendiate dall'ente pubblico che dovrebbero lavorare, ma che sono privi di trattore perché i privati non considerano competitivo utilizzare i mezzi agricoli mandati dalla Regione. Anche per loro, senza stipendio, si apriranno le casse dello Stato. E il fatto che siamo sotto elezioni sembra sia solo una coincidenza. Ma c'è di più. Visto che i dipendenti in Sicilia sono pochi (superano quelli dell'intero Regno Unito), la Regione ha pensato bene di aprire altri bandi per l'assunzione di dipendenti nelle aziende sanitarie, nelle Asp e negli ospedali. Per citare alcuni numeri l'Asp di Catania ha messo in palio 25 posti, quella di Palermo cinque, 81 a Palermo. I bandi scadono il 22 ottobre, il 28 si vota.

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