domenica 14 ottobre 2012
Fuori uno (Raffaele Lombardo), fuori due (Renata Polverini, fuori tre (Roberto Formigoni, fuori quattro ....
Il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, ormai e' in grave difficoltà politica. E' giustamente arrivato anche per lui il momento di cessare la "farsa". La farsa da lui recitata si sostanziava nel voler convincere l'opinione pubblica che la sua gestione della regione piu' prospera d'Italia, la Lombardia, sia avvenuta alla luce del sole. Eppure 80 milioni di euro dalle casse della Maugeri sono finite in quelle di Dacco', un suo fedelissimo.
Oggi pomeriggio attraverso una serie di tweet ha mostrato di trovarsi in serie difficolta', dicendo tutto e il contrario di tutto. Ha trasmesso in pratica contraddizioni tipiche di chi non riesce a trovate la via di uscita dal vicolo in cui si e' cacciato.
Ad esempio dice di voler avviare le procedure per accelerare il tempo delle elezioni, ma anche che prima bisogna cancellare «il privilegio del listino». Poi promette che farà pagare i danni per le «falsità» scritte su di lui e con quei soldi diventerà milionario, ma darà tutto in beneficenza.
Gli ultimi problemi, quelli che hanno fatto traboccare il vaso, per Formigoni, sono iniziati il 10 ottobre, quando è stato arrestato un altro membro della sua giunta, il quinto: Domenico Zambetti, PdL, accusato di voto di scambio con la ‘ndrangheta.
La Lega ha deciso che vuole votare il prossimo aprile, ben due anni in anticipo rispetto alla scadenza del mandato (nel 2015) ed Alfano non intende contrastare il partito di Maroni o fare barriera con cio ' che resta del pdl, partito che ormai i sondaggi danno in terza posizione, dopo quello di Grillo.
Rivolto a Formigoni, alfano ha detto: " E' inutile insistere a tenere in vita una giunta sotto terapia di accanimento".
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