giovedì 13 settembre 2012

Pd-regione. Un partito cieco che non ha memoria di avere avuto appena il 7% dei consensi elettorali nelle amministrative

Nel Pd siciliano comincia a giocarsi a carte scoperte. Antonello Cracolici, capogruppo all'Ars, ha dichiarato esplicitamente che in lista desidera che ci sia la continuità degli uomini che hanno già mandato in onda il fu "governo Lombardo". La dichiarazione si riferisce a Massimo Russo, Vice di Raffaele Lombardo, che si vorrebbe nelle liste di Crocetta, ma si riferisce anche ad altri uomini che l'ex governatore sta sistemando -in mancanza di altro- con la lista di Miccichè.
Cracolici, si sà, per Don Raffaele non ci vede dagli occhi.
A Cracolici risponde Mattarella, un Mattarella -che bisogna ricordarselo- ha pure lui condiviso l'intero percorso del governo Lombardo, il governo che ha portato la Regione al disastro finanziario attuale, e dice “Continuare ad insistere sull’idea dell’allargamento dell’alleanza a chi è stato presente nel governo Lombardo significa non volersi rendere conto del disastro che quella scelta ha determinato e del conseguente distacco maturato da tanti dirigenti e militanti del Pd”.
Pure il segretario Lupo, che nonostante ritmici sussulti anti-Lombardiani ha pure lui seguito l'intero cammino verso il baratro guidato da Don Raffaele, adesso dice che il "lombardismo" è una fase chiusa nella storia del Pd-regionale. Una storia nera, quella del Pd, il partito più forte all'interno dell'Ars con i suoi 27 parlamentari, tutti al seguito di Don Raffaele, che di tanto in tanto lasciava cadere a terra qualche "osso", osso immediatamente afferrato da taluni dei 27 "uomini inutili" del Pd-siciliano.
 
Il Pd attuale si divide fra chi vuole continuare la politica "miserabile" di Don Raffaele e chi finge di volerla avversare. Fra costoro che fingono di avversarla emerge -per questa fase politica- grande come una montagna la "diversità" politica.
Resta il fatto che tutto il PD è privo di uomini di spessore, tutto il Pd è privo di programmi, tutto il Pd è privo di occhiali e non si accorge che la Sicilia sta affondando.
Il Pd nulla dice e nulla sa dire sul caso Gesip, i cui operai giornalmente paralizzano con blocchi stradali Palermo, e nulla dice e nulla sa dire sui 60 mila precari siciliani i cui rapporti si avviano alla cessazione.
Un partito che non sa parlare, non sa dire cosa c'è nel futuro non serve all'isola. Peraltro si tratta di un partito che sta per ricandidare tutti, diciamo tutti i 27 inconcludenti della passata legislatura. Costoro nulla hanno saputo fare, da partito maggioritario all'Assemblea regionale e ancor meno potranno fare per la Sicilia da partito minoritario (nel senso che qualunque sarà l'esito elettorale, con la frammentazione che c'è in vista, non sarà più raggiunta la disponibilità di 27 parlamentari). La frammentazione infatti già si prospetta debba essere la realtà prossima.

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