lunedì 16 luglio 2012

Sicilia. Lo ha scritto pure la Ragioneria della Regione: se sui conti regionali non avviene una correzione, entro marzo 2013 la Sicilia sarà in default

Un paio di amici mi hanno fatto sapere di non voler ulteriormente seguire il Blog (che per più versi loro piace) perchè avrei una idea fissa: evidenziare che la Regione Sicilia sciupa soldi e più specificatamente che retribuisce l'esercito (supernumeroso) dei dipendenti col 40/50% in più rispetto ai colleghi di pari mansioni dello Stato e dei Comuni.
Gli amici, entrambi dipendenti della Regione, hanno indicato che ben altri sono gli sprechi in Italia, ed in Sicilia, non quelli che finiscono in retribuzioni ai dipendenti.
E' stato inutile per me spiegare che se la Regione va in "default" a rischio finiranno non solo gli ingiustificati super stipendi ma anche gli stipendi eventualmente -in una certa fase storica- riequilibrati.
Ebbene proprio oggi sui giornali si può leggere che la Sicilia è in procinto di "deragliare".

L'allarme lanciato dal vicepresidente di Confindustria16 luglio 2012


La Regione Sicilia si trova "sull'orlo del fallimento, vicina al default". A lanciare l'allarme dalle pagine del Corriere della Sera e' il vicepresidente di Confindustria, Ivan Lo Bello, secondo cui "va ripensata anche l'autonomia e occorre avviare un'operazione-verita'. Scuotere dal torpore i siciliani, dai dipendenti regionali ai pensionati della stessa Regione che saranno i primi a trovarsi senza stipendi in caso di crollo. Ma il governo Monti - aggiunge - deve subito mettere mano ai conti, controllando un bilancio reso non trasparente da poste dubbie e residui inesigibili".
"La Sicilia - spiega Lo Bello - rischia di diventare la Grecia del Paese e il Paese deve intervenire anche superando gli ostacoli di una autonomia concessa nel dopoguerra, in condizioni storiche e politiche ormai lontanissime, ma utilizzata da scriteriate classi dirigenti per garantire a se' stesse l'impunita"'.

Ciò che abbiamo sostenuto su questo Blog da mesi comincia quindi a diventare di "dominio pubblico" anche fra le classi dirigenti regionali.
Non, purtroppo, fra i politicanti da quattro soldi che in Sicilia godono -incredibilmente- della simpatia di buona parte dei 20.000 dipendenti regionali.
Io confido che almeno i due amici "dipendenti regionali" si ricredano: dire la "verità" non ha nulla a che fare con la cattiveria.

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