lunedì 9 luglio 2012
Si riparla della "legge bavaglio". Perche' ?
Il vertice dei beni costituzionalmente tutelati, in un paese democratico, comprende (1) il diritto dei cittadini alla propria privacy, ma anche (2) il diritto-dovere dei giornali di informare e (3) il diritto-dovere del magistrato a lavorare in modo riservato nelle fasi di costruzione delle indagini.
Il ministro della Giustizia, Paola Severino, avvocato di grande lustro, e' perfettamente consapevole che fra questi diritti deve sussistere un equilibrio.
Il ministro avrebbe voluto non mettere mano nella problematica, ma e' accaduto qualcosa di rilievo per potersi adesso sottrarre.
IL FATTO: I pubblici ministero di Palermo hanno posto sotto intercettazione un ex ministro della prima repubblica, il democristiano Mancino, responsabile dell'ordine pubblico al tempo della presunta trattativa stato-mafia. E' venuto fuori che costui oltre che ad avere reso false testimonianze, agli investigatori palermitani che indagano sul periodo 1992-1994, ha cercato "protezione" presso il colle piu' alto di Roma. Lo ha fatto per mezzo di telefono e cosi' gli inquirenti si sono ritrovati a dover registrare conversazioni insperate ed "imbarazzanti" dell'ex ministro della prima repubblica con collaboratori di Napolitano e, pare anche, con lo stesso Napolitano.
La questione mostra adesso di assumere risvolti non immaginabili, anche perche' alcuni giornali muovono piu' di una insinuazione.
Il Quirinale per andare incontro all'impaurito ex ministro dell'Interno ha chiesto un intervento alla Suprema Corte perche' assolvesse alle funzioni di coordinamento su cio' che a Palermo accadeva sul piano delle indagini.
Dice adesso la Severino a proposito degli strumenti investigativi di intercettazione "Io sto gia' studiando la materia e trovo che abbia un livello di difficolta' enorme" perche' "mettere insieme questi tre valori costituzionali senza che ciascuno venga sacrificato e' compito difficile, al quale, pero', non ci si puo' sottrarre".
Il Guardiasigilli attuale, come ai tempi di Berlusconi, e' spinto a dover trovare limitazioni alle intercettazioni e al contempo ad apparire come promotore del bavaglio alla stampa. Eppure al momento di presentare il programma di governo non si parlo' di dover intervenire sulle intercettazioni.
Un gran bel problema !
Ma, un amico ci chiede: Perche' Mancino ha reso false testimonianze ?
Perche' si e' rivolto al Quirinale per esternare le sue paure ? Perche' il Quirinale si e' lasciato coinvolgere dalle paure di quest'uomo della prima repubblica ? Cosa vuole coprire questo ex ministro sulla trattativa stato-mafia ? Perche' la paura di questo uomo ha trovato ascolto al Quirinale su vicende di 20 anni fa' ? Quanta gente di allora non vuole si parli della trattativa stato-mafia ? Quella gente di allora che ruoli occupa nella vita istituzionale di oggi ?
Domande delicate, a cui non e' possibile dare risposte, oggi.
Una cosa e' certa comunque, i cittadini vogliono conoscere la verita' su cosa sia accaduto nella stagione delle stragi e, almeno i cittadini onesti, non temono le intercettazioni finalizzate alla tutela dello stato democratico
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