venerdì 11 maggio 2012
Sicilia. Prospettive nere mentre i politicanti curano l'orticello personale
Le previsioni demografiche per la Sicilia e il Mezzogiorno sono sconfortanti. Per il 2050 nel Mezzogiorno vivranno 18 milioni di abitanti contro i 21 milioni attuali e in Sicilia ce ne saranno 4 milioni rispetto ai 5 milioni di oggi. Lo spopolamento delle campagne e delle citta' e' destinato a perdurare, mentre il numero di occupati non aumentera' piu' di tanto mantenendo il rapporto di un lavoratore ogni quattro persone. Quello che ci aspetta non e' un bel destino. Queste sono le proiezione matematico-statistiche di Pietro Busetta, della Fondazione Curella. Gli spazi di crescita ormai non ci sono piu'. In Italia e' stato condotto (ovviamente non da tutti) il tenore di vita da ricchi, pero' siamo demograficamente molto poveri e tutto questo, inevitabilmente rallentera' la crescita del paese nel prossimo futuro. Se consideriamo pure che gli investimenti infrastrutturali nel Sud d'Italia sono al lumicino, il ripiegamento del Mezzogiorno potrebbe addirittura divenire irreversibile anche nel lungo termine. I periodi di crisi, i calci nel sedere fanno male ma, a volte, possono galvanizzare. Forse questo e' l'auspicio da augurare all'Italia e al Mezzogiorno durante questa crisi, che sara' molto, ma molto, peggio di quelle vissute finora, che possa scattare una risposta piu' virile e vigorosa.
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