mercoledì 23 maggio 2012

Sicilia. Le istituzioni rendono omaggio alle vittime di mafia, ma noi siciliani quando ci libereremo della cultura mafiosa ?

Il presidente del consiglio Mario Monti, prima di lasciare l'aula bunker dell'Ucciardone in cui si sono tenute le commemorazioni della strage di Capaci, ha incontrato, in una saletta riservata, i familiari del sindacalista socialista Placido Rizzotto, ucciso dalla mafia 64 anni fa.
Domani a Corleone, dalle 10,00, si celebreranno i funerali di Stato a cui prendera' parte anche il presidente della repubblica Giorgio Napolitano. Saranno inoltre presenti il segretario generale della cgil Susanna Camusso ed una delegazione della segretaria nazionale del Partito Socialista.
 Il Capo dello Stato successivamente, a Piana degli Albanesi, in localita' Portella delle Ginestre rendera' omaggio alle vittime della strage del 1947. 

Riflettiamo: 
-Placido Rizzotto, sindacalista socialista del secondo dopoguerra fu ucciso dalla mafia perche' lottava per una societa' piu' giusta e perche' col suo impegno entrava in contrasto con la prepotenza dei boss mafiosi del momento (Navarra, Liggio etc.). I suoi resti sono stati identificati appena alcuni mesi fa. -Falcone e Borsellino furono assassinati 20 anni fa', in scenari stragisti, perche' credevano nel dovere delle istituzioni statali, che essi incarnavano, di dover estirpare la malapianta mafiosa.
-A Portella delle Ginestre, 65 anni fa' vennero sterminati dei pacifici contadini che nel primo maggio auspicavano un mondo socialmente piu' giusto. 

 Nella visita di Giorgio Napolitano e' facile leggere: Falcone, Borsellino, Rizzotto sono storie esemplari di tre siciliani che raccontano la scelta di vita di chi sposò la libertà e la giustizia e in nome di entrambe si oppose ai soprusi, alle prevaricazioni, al dominio di un pugno di uomini-bestie sull’intera comunità, comunita' leggibile anche nelle vittime dell'eccidio di Portella.

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