domenica 29 aprile 2012

Palermo. In una città degradata da affaristi ci sono in giro A-B-C

Giornate finali della campagna elettorale a Palermo.
La città in gran parte è disinteressata. I politici nazionali A-B-C tra oggi e domani saranno tutti a Palermo per ostentare indifferenza a ciò che la gente pensa di essi.
Non sono solo facce toste. Per essi è vitale dimostrare che tutte le ruberie accadute nel paese, nella penisola, sono avvenute "a loro ... insaputa".

Guai a noi, guai a noi cittadini che paghiamo le tasse, che vorremmo una Italia ripulita per intero di tutti gli amici e colleghi di A-B-C, che hanno rubato milioni e milioni di euro ( ovviamente .... a loro insapugta), guai a noi se ci rassegniamo all’idea che la politica abbia perso il suo unico, vero ed  originale significato di partecipazione consapevole alla vita e al governo della “cosa pubblica”.
Il rimedio non è disinteressarsi; è qujello di far capire ad A-B-C- che a rubare sono stati, sono e continueranno ad essere gli uomini che loro accolgono nelle loro liste. Non sono i marziani a ruibare.
 Ciò che disgusta di A-B-C è che hanno trasformato, con gli uomini di cui si sono attorniati (ovviamente  ... a loro insaputa), la politica in 
calcolo, 
furbizia, 
interesse, 
ruberia. 
In nessun paese dell'Occidente i politici nazionali continuano ad essere tali dopo 30 anni di esserlo già stati.
Come tornerebbe la voglia dei partiti e nei partiti se -oggi o domani- tutti e tre (Alfano, Casini e Bersani) comunicassero nelle Assemblee a cui vanno a presentarsi -frequentate dai soliti loro "clienti"- il ritiro dalla vita politica attiva !!
Il problema è che non possono farlo; sono coinvolti ( ... a loro insaputa) fino al ..

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