sabato 24 marzo 2012

Mafia nelle istituzioni. Due comuni siciliani

Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo scioglimento dei Consigli comunali di Pagani (Salerno), di Gragnano (Napoli), di Bova Marina (Reggio Calabria), di Platì (Reggio Calabria), di Leinì (Torino), di Salemi (Trapani) e di Racalmuto (Agrigento).

Vittorio Sgarbi si è dimesso da sindaco di Salemi
alcune settimane fà, quando ha
saputo delle infiltrazioni da parte
della locale cosca mafiosa, capegiata da
un ex parlamentare democristriano
«Per tutti i Consigli comunali –riporta una nota del Governo - lo scioglimento è stato disposto ai sensi della normativa antimafia. Con particolare riferimento ai due Consigli comunali siciliani, il Consiglio dei Ministri ha ascoltato l'intervento dell'assessore alle autonomie locali della Regione siciliana, Caterina Chinnici, che ha portato a testimonianza sia la propria esperienza istituzionale, ribadendo l'impegno nella lotta alla criminalità organizzata, sia la propria esperienza umana, in quanto figlia di un magistrato ucciso dalla mafia».
Nei due Comuni siciliani per i quali, su proposta del ministro dell'Interno, è stata deciso lo scioglimento, Racalmuto, il paese di Leonardo Sciascia, e di Salemi, fino a poco tempo fa guidato dal critico d'arte Vittorio Sgarbi,  sono state riscontrate «forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità organizzata».
Le due amministrazioni, che sarebbero dovute andare al voto il 6 e 7 maggio, ovviamente saranno cancellate dall'elenco dei comuni interessati alla consultazione.


La loro  gestione amministrativa  sarà assicurata da una commissione straordinaria, composta da tre membri, nominati con decreto del presidente della Repubblica, che resterà in carica da un anno a diciotto mesi, prorogabili di ulteriori sei mesi.

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