mercoledì 15 febbraio 2012
La professione del politicante
I politici italiani che finiscono in galera coprono l'intero arco costituzionale, dall'estrema destra all'estrema sinistra. Dai fascisti di antica memoria ai comunisti sopravvissuti alla rivoluzione culturale seguita al crollo del muro di Berlino.
Si, in Italia nessuno si salva. Rubano tutti, tutti usano della cosa pubblica come fosse loro propria, come se il loro Papa' gli avesse lasciato una eredita'.
Se da Rifondazione Comunista (fresco fresco e' il caso del Comune di Gubbio) passando per Idv (sempre a Gubbio) dell'ultra puritano Di Pietro, al Pd, il partito sprofondato nel marasma più completo per gli incendi di corruzione e disonesta' che lo vedono ovunque coinvolto nello stivale all'Udc di mafiosesca memoria cuffariana in Sicilia, al pdl delle cricche, degli Scajola, Cosentino, P3, P4, il problema non puo' essere letto che in termini di epidemia, come malattia che investe gli italiani, in quanto italiani, e non in quanto appartenenti a questo o quel gruppo specifico di italiani.
Tangentopoli ci aveva, in un certo senso, fatto illudere che i politici rubassero per mantenere le strutture elefantiache dei partiti. Le ruberie che a getto continuo ci vengono elencate ai giorni nostri ci mostrano che tutti i politici coinvolti rubano per se', per le loro famiglie. Tutti "tengono famiglia" e prediligono le case, i palazzi, le costruzioni in mattoni possibilmente nel centro di Roma.
Quale e' la conclusione ?
La politica e' oggi vista non come percorso di vita per occuparsi dei problemi della società, dei problemi di tutti, ma come percorso per arricchirsi, o nei casi migliori (nei piccoli comuni) come percorso per sopravvivere in un mondo dove il lavoro, l'impegno, il sacrificio, la volontà di fare, lo studio approfondito sono invece visti come scelte di vita per imbranati.
Rubare o saccheggiare la cosa pubblica in Italia non e' competenza della destra o della sinistra. E' un dato culturale della società in cui siamo immersi.
Tutto cio' e' segno del decadimento complessivo.
I negozianti non rilasciano ricevute fiscali, gli artigiani fatturano solo il valore dimezzato dei manufatti, gli impiegati pubblici si dedicano al secondo lavoro, i sindacalisti infilano nei gironi alti delle aziende i familiari e le amanti, le corporazioni professionali conservano alla casta di appartenenza gli spazi loro e non amano intrusioni.
Ieri sera nel programma. "Ballaro'" l'on.le Lupi, del pdl, con una facciatosta che solo le persone in malafede posseggono riteneva che l'ultimo triennio berlusconiano sia stato all'insegna del buongoverno e della lungimiranza; gridava, accusava, insultava chi, in collegamento dall'America, gli rinfacciava che non erano state prese quelle misure necessarie per prevenire le odierne difficoltà sociali ed economiche, che ci hanno peraltro portato al governo di Mario Monti. Allora agli italiani veniva detto -ricordava l'esperto in collegamento dall'America- "noi stiamo meglio della Germania e di chiunque altro, abbiamo i conti a posto". E l'on.le Lupi continuava a dire che Berlusconi aveva ... fatto tantissimo a favore degli italiani. Tantissimo ...
Per occuparsi di politica sembrerebbe, e' la sensazione che sempre piu' emerge, che si debba essere ladri, bugiardi, incompetenti, incapaci, scilipotiati.
L'avvenire in questo paese pare appartenga agli sfacciati e ai disinvolti. Guai ad essere onesti !
Non e' pessimismo, quanto riportato e' realtà, e' meno della realtà.
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