mercoledì 18 gennaio 2012

La nave Concordia metafora dell'Italia ?


La nave Concordia che imbatta contro uno scoglio e si adagia sulle acque dell'isola di Giglio è metafora della situazione complessiva del nostro paese ?
Il comportamento del comandante Schettino, colui che mentre la nave affondava non si decideva a lanciare l'SOS, sicuramente richiama alla nostra memoria quel premier che fino a giugno/luglio 2011 diceva "il nostro paese va ottimamente, la situazione è migliore di qualsiasi altro paese del pianeta". 
La Concordia metafora dell'Italia ?
Certo, in Italia è difficile rintracciare qualcuno che assuma le proprie responsabilità. Da noi è difficile imbattersi in qualcuno che riconosca i propri limiti. Conosciamo tanti sindaci che scaricano i propri insuccessi sulla Regione, un presidente della Regione che attribuisce al centralismo romano le proprie inettitudini, un premier -Berlusconi- che ha attribuito all'ottusità europea le difficoltà dell'Italia, piuttosto all'allegra finanza che ha portato il debito pubblico a 1.900 miliardi.
Si, Schettino -uomo inetto e codardo- è specchio dell'irresponsabilità di una tipologia di "italianità".
 Tracciamo brevemente la dimensione di irresponsabilità di querst'uomo, di cui non conosciamo chi sia stato a porlo alla guida di una nave lunga 300 metri. Come -del resto- non conosciamo chi abbia "eletto" Scilipodi al Parlamento nazionale (in effetti non è stato eletto, bensì nominato da un tale... Antonio Di Pietro).
La nave Concordia non avrebbe dovuto trovarsi così prossima alle coste dell'isola di Giglio dove è rimasta incagliata, ha imbattato contro uno scoglio per negligenza (irresponsabilità) del suo Comandante. La Concordia navigava fuori rotta, a una velocità di quindici nodi, assurda -secondo gli esperti- in quelle circostanze ed in quei luoghi.
Gli errori di Schettino appaiono gravi, evidenti e mostrano il carattere "irresponsabile" di uomo inconsapevole dei "doveri".
Costui somiglia all'ex premier, nemmeno lui riteneva infatti di dover assolvere a "doveri" nei confronti degli italiani. Questi -Berlusconi- trasmetteva platealmente mediante le leggi ad personam i suoi desideri di potere, di affari (Mediaset), di godimenti della vita solo suoi. Il ruolo di premier gli serviva esclusivamente per sè stesso.
A bordo della nave, sotto l'aspetto giuridico, l’unico responsabile è il Comandante, ma assieme a lui c'è uno stuolo di ufficiali il cui compito è -pure- di intervenire in caso di palese incapacità del comandante. Pure il burlone Berlusconi per anni ed anni ha mostrato segni di incapacità e di personalismo, ma i suoi ministri si sono rivelati più inetti di lui. Ma anche gli italiani hanno per anni ed anni mostrato di non accorgersi dell'irresponsabilità di Berlusconi.
Che la scuola italiana, il mondo politico italiano, la burocrazia italiana non insegni il "senso di responsabilità" è più che noto.
Essere persone serie, responsabili è normale in ogni punto del pianeta. In Italia le poche persone che fanno il proprio dovere, che lavorano con scrupolo, che denunciano -se c'è da denunciare- i ladri, che pigliano a calci nel sedere -se è necessario farlo- chi tenta di corrompere vengono ritenuti "eroi". 
Invece essi -in ogni dove- sono persone normali. Da noi le persone oneste sono "eccezione" ed invece non deve essere così. Gli italiani, nella stragrande maggioranza, hanno gioito mentre un burlone veniva meno ai suoi doveri, mentre legiferava per 40 volte nel proprio interesse. Su questa circostanza di irresponsabilità generale nessuno vuole riflettere.
Esistono per fortuna alcune persone oneste: la macchina della capitaneria di Livorno si è rivelata una realtà schiva ed impegnata ai suoi doveri. Ha assolto ai suoi doveri, eppure i media italiani lasciano intendere che lì  operassero degli eroi.
Il nostro Paese non funziona  in modo perfetto come dovrebbe perchè il nostro è un popolo che attende da altri, dai corrotti e dai corruttori, il proprio domani.
La vita ed il benessere collettivo, invece, è nelle mani di ciascuno; di ciascuno che deve fare sempre, sempre, sempre il proprio dovere.
Non si dica che la maggioranza degli italiani faccia il proprio dovere. Se così fosse, se la maggior parte facesse i doveri civici, se assolvesse ai doveri civici, l'irresponsabilità così diffusa non si coglierebbe a buon mercato. Il paese non sarebbe sul punto di dover chiudere aiuto alla Germania e/o a chi altro.

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