giovedì 3 novembre 2011

Il governo non trova la forza per fare ciò che si deve prima che arriviamo al baratro

Il Consiglio dei Ministri ieri sera non ha proceduto sulla strada 'dolorosa' che deve essere purtroppo percorsa. Il Governo non ha nè la forza parlamentare nè la libertà di indirizzo per fare quanto si deve.
E' stato deciso di presentare un emendamento al disegno di legge in discussione al Senato che aggiorna le modalità di appliccazione del 'patto di stabilità'.
Tra i provvedimenti ci sono quelli sull'occupazione:
- zero contributi per tre anni sulle nuove assunzioni di apprendisti nelle aziende fino a 9 dipendenti;
- l’aumento di un punto per i contributi previdenziali dei co.co.pro;
-  riduzione del 25% dei contributi per l’assunzione di donne con contratto di inserimento;
- più spazio di manovra alle Regioni per definire il gettito Irap con la possibilità di dedurre il costo del lavoro variabile (premi di produttività).
= E' stata confermata la conferma delle dismissioni del patrimonio pubblico  nella misura di 5 miliardi all’anno nel prossimo triennio;
= La liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali,
= La derogabilità delle tariffe minime degli ordini professionali e la possibilità di costituire società di capitali.
= Agevolazioni fiscali sul project financing per le grandi opere e sui concessionari agendo sia sull’Ires che sull’Irap.
= Aumento della concorrenza nei comparti del gas,  della distribuzione dei carburanti, dell'assicurazione Rc auto e del trasporto pubblico locale.
= Snellimento del contenzioso per la giustizia civile.

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