martedì 15 novembre 2011

Il berlusconismo va in crisi, ma in Italia per carenza di una alternativa arriva il prof. Monti

Il Pd, dalla crisi e dalla evidente dissoluzione del Pdl, non riesce a trarre che piccoli benefici. La circostanza è facilmente spiegabile: il miglior alleato di Berlusconi, in tutti questi anni, è stato l’assenza di una alternativa credibile e capace.
Nelle prossime settimane assisteremo allo sfascio del PDL ed assisteremo al contempo ad un PD che cercherà di aggrapparsi con tutte le sue forze al liberista prof. Monti.
Il governo di Monti si annuncia liberale e attento alle richieste economiche della Unione Europea. E Bersani dovrà barcamenarsi nel sentiero stretto che dovrà percorrere per cercare una sintesi interna tra l'anima laburista-socialista interna al partito, contraria alla riforma delle pensioni o dei contratti, e l'ala liberista più legata alle Università e a Confindustria.
Equità è il criterio che il Pd indica come bussola orientativa da proporre a Monti, per coniugare rigore e crescita.
In un'ottica di redistribuzione dei sacrifici il PD darà via libera su misure come
- la patrimoniale
-provvedimenti contro l'evasione fiscale.
-liberalizzazioni,
- legge elettorale e costi della politica
I nodi potrebbero venire al pettine sulle misure del welfare. Su questo aspetto fra i democratici le posizioni sono divaricanti rispetto a temi come
-gli assegni di anzianità
-o la flessibilità sul mercato del lavoro, inclusi i licenziamenti per motivi economici.
Evitare di affrontare «capitoli divisivi» come i licenziamenti è il consiglio che in questi giorni diffonde il responsabile economico del Pd, Stefano Fassina, forte oppositore della diagnosi e della terapia targata Banca Europea..
Paletti e distinguo che allarmano invece l'area pd vicino a Enrico Letta, grande sponsor della soluzione Monti.Ma è proprio l'eccezionalità della situazione, oltre che l’impossibilità di mettere sul campo uno schieramento alternativo al morente berlusconismo a convincere sempre più con il passare delle ore Bersani della bontà della decisione di sostenere Monti, l’emblema del liberismo effettivo al contrario del liberismo gridato ma non operativo di Berlusconi.

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