COSA PENSANO I SINDACATI SUL COLPO DI PENNA DI BERLUSCONI IN MATERIA DI RICONGIUNZIONE PENSIONISTICA
''Sulle pensioni è stato fatto un golpe''. E' un duro attacco quello che arriva dalla Cgil all'indomani delle modifiche alla Manovra messe a punto durante il vertice di ieri ad Arcore. "Dopo il vertice di ieri a Villa San Martino le ragioni dello sciopero del 6 settembre sono confermate e rafforzate'', dice il leader della Cgil Susanna Camusso.
"Quello che è stato fatto sulle pensioni è molto grave -continua Camusso- molti ancora non se ne sono resi conto, ma i lavoratori se ne sono accorti. A tutti i maschi italiani che hanno deciso di servire lo Stato attraverso un anno di militare, ora gli si dice di aver perso un anno. Questa e' una discriminazione di genere, si colpiscono cosi' tutti i lavoratori precoci. E va peggio per tutti coloro che hanno scelto di laurearsi e che hanno speso soldi per riscattare gli anni di laurea. Oggi questo non vale piu' e dovranno lavorare almeno 4 o 8 anni se hanno fatto la specializzazione".
"Quello che è stato fatto sulle pensioni è molto grave -continua Camusso- molti ancora non se ne sono resi conto, ma i lavoratori se ne sono accorti. A tutti i maschi italiani che hanno deciso di servire lo Stato attraverso un anno di militare, ora gli si dice di aver perso un anno. Questa e' una discriminazione di genere, si colpiscono cosi' tutti i lavoratori precoci. E va peggio per tutti coloro che hanno scelto di laurearsi e che hanno speso soldi per riscattare gli anni di laurea. Oggi questo non vale piu' e dovranno lavorare almeno 4 o 8 anni se hanno fatto la specializzazione".
"Il messaggio che passa è che non ci si può fidare dello Stato e delle istituzioni. E questo apre un contenzioso infinito perche' tutti potranno dire di essere stati discriminati. Allora oggi possiamo dire che era una bugia che non avrebbero toccato le pensioni".
La Camusso non pensa proprio, come ha detto il premier Silvio Berlusconi, che ora la manovra ''è più equa''. ''Discrimina i lavoratori pubblici. Solo su questa parte del Paese ricade la manovra. Non c'è equità perché sparisce il contributo di solidarietà per gli altri. Direi che si può dire che è una manovra 'classista' al contrario".
Altrettanto ferma, seppure con toni meno perentori, la posizione del leader della Cisl, Raffaele Bonanni. ''La partita non può chiudersi così. Il Governo ed il Parlamento devono sforzarsi di ricercare il massimo di equità e di consenso in questa manovra. Per salvare i giocatori di calcio ed i redditi alti dal contributo di solidarietà, è sbagliato penalizzare chi ha riscattato con i propri soldi la laurea ed il servizio militare. Questo non va bene. Non è una operazione equa''.
E se per il leader Luigi Angeletti il ritocco sulla previdenza rappresenta "la fine delle pensioni di anzianita'", perché "d'ora in avanti nessuno, considerando l'età in cui si inizia a lavorare e gli anni di contributi necessari, andrà più in pensione prima del tempo", la segreteria della Uil ritiene "inaccettabile l'ennesimo intervento sul sistema pensionistico". Per questo il Comitato centrale, già convocato per il prossimo 16 settembre, ''deciderà, anche sulla base degli effetti della mobilitazione in corso nel settore, la data di uno sciopero generale dei lavoratori del pubblico impiego''. In particolare, la Uil considera ''inaccettabile il mancato computo degli anni di laurea e del servizio militare gia' riscattati ai fini previdenziali. Questo provvedimento si aggiungerebbe allo slittamento di un ulteriore anno del rinnovo dei contratti, al posticipo di due anni per l'erogazione della liquidazione, alla messa in mora delle tredicesime e agli specifici interventi previdenziali relativi alla scuola''.
Anche dall'Ugl arriva una censura netta. ''Non si può intervenire sempre sulle pensioni per rimpinguare le casse dello Stato'', dice il segretario generale Giovanni Centrella.
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