giovedì 16 giugno 2011

Mons. Tamburrino lascia. Nuovo delegato pontificio per l'Eparchia di Piana degli Albanesi è il Cardinale di Palermo Romeo

   Alla fine l'Arcivescovo di Foggia, Francesco Pio Tamburrino, ha mollato e di dover affiancare Sotir Ferrara, l'Eparca di Piana degli Albanesi, non se l'è proprio  sentita più.
 L'onere di dover accompagnare l'Eparchia nel suo difficile, quasi impossibile cammino, non è riuscito a ulteriormente sopportarlo. E' certo che per sedici anni ha accettato di svolgere la funzione di "delegato pontificio" nell'Abazia greca di Grottaferrata; ma Piana degli Albanesi è tutt'altra cosa, tanto è vero che l'incarico si è protratto per poco più di un anno, e adesso le dimissioni sono state accolte. Qui, nell'Eparchia, i problemi, più che da "greci" assumono il colore dei  turchi.
La notizia delle dimissioni presentate alla Santa Sede circolava da mesi, ma si riteneva che il prelato della sede pugliese potesse assolvere all'incarico almeno fino alle dimissioni di Mons. Sotir Ferrara, ormai non lontano dal 75° anno di età, e quindi dell'obbligo che vige per i Vescovi di dover rassegnare le dimissioni dalla funzione.
Invece no, Mons. Tamburrino non è proprio riuscito a districare le complicate situazioni "greche-turche" dell'Eparchia.
In un anno di incarico il prelato ha potuto rilevare che la situazione eparchiale è davvero complessa e tende all'ingovernabilità. Conseguenza di questa circostanza eparchiale è stata che taluno dei sacerdoti invece di predicare e operare la "Teologia delle porte aperte" si è persino dilettato con la "Teologia delle porte chiuse".
Quando il Delegato Mons. Tamburrino è intervenuto nelle parrocchie di Contessa Entellina per "accoppare" la Teologia delle porte chiuse ha pensato non solo di rimuovere gli operatori di questa, ma anche chi di quella Teologia era rimasto vittima. Un senso della "giustizia" che non è stata condivisa dai fedeli "vittime".
Però il Vescovo-benedettino ha proceduto per la sua via, senza tante distinzioni:
1) Rimozione del "teologo" e della "vittima".
2) La vittima è stata trasferita a Palazzo Adriano immediatamente, e nei prossimi giorni dovrebbe raggiungere la parrocchia bizantina della Martorana, a Palermo.
3) Il "teologo", invece, seppure rimosso dalla parrocchia, che avrebbe dovuto essere esclusiva dei "veri latini", con agenti doganali che all'ingresso controllano i certificati di nascita di chi entra e soprattutto chiudano il portone ai "bizantini", è (si dice) ancora a Contessa Entellina.
4) Il "teologo", nonostante il decreto controfirmato dal Delegato Pontificio Mons. Tamburrino, non ha infatti mai raggiunto la parrocchia di San Vito a Piana degli Albanesi.
Si, nell'Eparchia di Piana degli Albanesi le problematiche più che essere "greche" sono "turche".
Qui ogni provvedimento che esce dalla Curia come reazione immediata suscita "lettere" a firma di fantomatiche "Associazioni" con cui una fazione di preti-fedeli infanga un'altra fazione.
L'Eparca, invece, è sempre additato come responsabile di tutti i mali.
Mons. Tamburrino non ha retto.
Mons. Sotir Ferrara, l'Eparca, è abituato a tutte le difficoltà. Egli conosce tutti i suoi sacerdoti, anche perchè in gran numero sono stati ordinati da lui. Però non pare che Egli possa guidarli lungo i sentieri pastorali che vorrebbe e che dovrebbe. Tutti lo ossequiano, e tutti rifiutano di raggiungere le sedi che Egli ritiene di dover loro assegnare. Mezzojuso è rimasta senza Parroco per un paio di anni perchè nessuno delle decine di "papas" che risiedono a Piana degli Albanesi ha ritenuto di trasferirsi in quella sede, ritenuta "disagiata".
Contessa Entellina è pure apparsa sede disagiata quando la "vittima" della "Teologia delle porte chiuse" è stata trasferita a Palazzo Adriano.
Qui, a Contessa Entellina, non è voluto venire nessuno dei papas, nè chi era figlio di una mamma troppo appiccicosa, nè chi di mamma non ne aveva.
E' venuto, finalmente, un concittadino, che era Parroco a Palazzo Adriano, e che adesso -a quello che si conosce- deve tornare nuovamente a Palazzo Adriano.
No, l'Eparchia non è "greca" è ... turca.
Il Cardinale Romeo, adesso eredita una situazione  che sicuramente conosce più da vicino. Conosce fin troppo bene la situazione; è certo.
I presbiteri già fra loro mormorano: "adesso ...il gioco al massacro è finito !".
Speriamo sia vero.

3 commenti:

  1. Che ne pensate di sopprimere Piana e far parte dell' Arcidiocesi di Palermo? Almeno a risolvere i problemi ci pensano dei Prelati competenti.

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  2. Buon lavoro Eminenza,le cose da sistemare saranno tante, perche tante sono le cose che funzionano male.

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  3. Gli Arbereshe hanno combattuto durissime battaglie per mantenere la propria etnia viva e creare un'Eparchia orientale di rito greco-bizantino, e c'è gente che arriva a dire di sopprimere Piana degli Albanesi? I problemi purtroppo esistono, siamo tutti esseri umani, bisogna ricordare poi che le comunità sono numerose e delicate nello stesso punto di vista, per la loro caratteristica storica di minoranza etnica e linguistica. I papàdes, che sono la parte di riferimento più importanti per gli arbereshe, hanno sistemato poi le cose per il verso più giusto possibile.

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