mercoledì 6 aprile 2011

A L’Aquila oggi si ricorda il secondo Anniversario del terremoto

di Nicola Graffagnini
Oggi penso che quanti come me hanno vissuto e sofferto le conseguenze di un terremoto, non possono che essere vicini alle sfortunate e martoriate popolazioni dell’Abruzzo e de L’Aquila, città simbolo e vittima nel contempo di una politica degli annunci che purtroppo in Italia ha lasciato e continua a lasciare troppe polemiche e questioni lasciate irrisolte.
Ho ancora davanti i miei occhi, la fiaccolata e la veglia notturna di ieri sera che hanno rappresentato sicuramente per le persone partecipanti una forma di riappropriazione silenziosa e pacifica dei luoghi della loro memoria che non possono vedere più quando vogliono ma solo con un permesso scritto dei Vigili.
Il corteo è stato ripreso dalla RAI fin dall’inizio, quando si avviava pian piano dai punti di ingresso nel centro storico, vigilato da numerosi vigili del fuoco, presenti in gran numero per scongiurare possibili pericoli,dati i numerosi palazzi ed edifici pubblici puntellati da ogni parte; durante la notte più volte si sono udite le parole inframmezzate dalla commozione della gente comune che veniva intervistata durante il percorso della fiaccolata nella notte, una signora con le lacrime agli occhi ripeteva: “ Non ci sono parole per rievocare quei momenti che abbiamo vissuto. E’ sparita la vita di tutti ...”
Come si fa a non essere vicini a quella gente che insieme hanno provato a far ritornare le voci in quelle strade, che da due anni non vedono e non sentono più le voci dei loro abitanti, io penso poi che le immagini ancora più toccanti della fiaccolata ripresa dall’alto, un fiume di luci in cammino e unito come mai nel dolore e nella preghiera, abbiano toccato il cuore di quanti potendo far qualcosa si attrezzino da domani per ricominciare nel migliore dei modi, mettendo da parte l’agenda dei processi brevi e gli interessi lunghi di un ceto politico..
La ricostruzione è ferma e il silenzio spettrale del centro storico lo testimonia oggi come mai, perché ripreso in certi punti in libertà … dopo il passaggio del corteo non si può nascondere ulteriormente alla nazione.
Poi alle 3,32 le fiaccole si sono fermate a Piazza Duomo e la campana ha risuonato trecentonovevolte quanti sono stati i morti della città e alcune signore del Comitato hanno ripetuto una per una i nomi delle vittime.
Nella notte del 6 Aprile alle ore 3,32 la terra cominciò a muoversi e la scossa più forte raggiunse 5,8 punti della scala Richter, i morti furono 309, 2000 i feriti e almeno 67000 gli sfollati che vennero ospitati a gruppi negli Alberghi della costa.
Oggi è stato il giorno del lutto e della memoria con la partecipazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano accolto davanti la Basilica di Collemaggio per la Messa di suffragio per le vittime del terremoto.
I cittadini provenienti da tutte le zone di residenza provvisoria si sono stretti col loro Sindaco Cialente intorno al capo dello Stato per sentire, ancora una volta, le sue parole di vicinanza, di solidarietà e di speranza per guardare ancora al futuro della loro città; “Non vi dimenticheremo, ha detto più volte il Presidente Napoletano, gli Italiani sono un popolo che sa esprimere vicinanza e solidarietà e per l’Aquila occorre il massimo sforzo di tutti quelli che hanno responsabilità.”
NG

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