venerdì 14 gennaio 2011

La ricostruzione infinita

Poggioreale vecchia

LE INIZIATIVE - Sei dei comuni che vissero quella terribile esperienza saranno protagonisti di alcuni momenti significativi di questo anniversario. La prima iniziativa si è svolta questa mattina presso la Chiesa Madre di Santa Ninfa, dove il vescovo della Diocesi di Mazara, Mons. Domenica Mogavero, ha celebrato una messa di suffragio per le vittime del sisma. Nel pomeriggio, presso il Palazzo Comunale, appuntamento con i «ricordi e le testimonianze». A Santa Margherita Belice, presso il Teatro Sant’Alessandro, si terrà alle 19 la manifestazione «Per non dimenticare», mentre in serata si svolgerà a Montevago una «Fiaccolata del ricordo» che partirà dalla Chiesa Madre fino ai ruderi del vecchio centro. Iniziative analoghe si ripeteranno domani e domenica a Salaparuta, Menfi e Partanna.
STATO DELL'ARTE a Contessa.

Gibellina vecchia

-A Contessa Entellina, nonostante siano disponibili i fondi, la Commissione per la Ricostruzione non viene convocata con l'opportuna frequenza perchè i progetti dei privati -si dice- non sono completi dei prescritti elaborati. La cosa che stranizza è che il Comune non informa con le doverose, ripetute e puntuali lettere-raccomandate i proprietari, se del caso diffidandoli. Se lo facesse non saremmo a Contessa Entellina.
STATO DELL'ARTE altrove
Gibellina nuova
- Quarantatrè anni dopo la furia del sisma che devastò l'area del Belice, la ferita brucia ancora: la ricostruzione non è stata completata, e per chiudere definitivamente quella pagina tragica della storia siciliana mancano ancora 300 milioni di euro per il completamento dell’edilizia privata e 133 milioni di euro per opere pubbliche. Per questo i paesi interessati dal dramma si sentono dimenticati, e hanno deciso di rifiutare qualsiasi cerimonia ufficiale per ricordare il 43esimo anniversario del terremoto. Lo hanno stabilito i sindaci delle località colpite la notte del 15 gennaio del ’68, quando una scossa del nono grado della scala Mercalli, rase al suolo o danneggiò gravemente 21 comuni e uccise oltre 400 persone.

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