La Stampa 16-01-1968
I luoghi più colpiti dalla sciagura
Roma, 15 gennaio.
Oltre 300 morti più di mille feriti: queste le cifre complessive della catastrofe che il terremoto ha causato nella Sicilia occidentale, nelle province di Trapani, Agrigento e Palermo. I dati che riferiamo corrispondono a quelli emessi fino a stasera a mezzanotte ma che non hanno ancora trovato conferma ufficiale:
TRAPANI
GIBELLINA (6.410 abitanti): 30 dispersi, un centinaio i morti, crollate il 90 per cento delle case; PARTANNA (13.011 abitanti): 3 morti, crollate 15 case;
SALEMI (15.634 abitanti): 3 morti, crollate 500 case;
SALAPARUTA (2.943 abitanti): 1 morto, 96% case distrutte:
SANTA NINFA (5.826 abitanti): 1 morto, case distrutte 70%;
POGGIOREALE (2.698 abitanti): dieci case distrutte, 90 per cento lesionate;
CASTELVETRANO (31.282 abitanti): alcune case crollate;
CALATAFIMI (10.755 abitanti): cinque chiese crollate;
MARSALA (81.327 abitanti): danni a case, chiese, scuole. II Municipio è chiuso.
MENFI (*) (12.500 abitanti): feriti e decine di case lesionate o distrutte.
AGRIGENTO
MONTEVAGO (3.008 abitanti) 203 morti, 1.000 feriti, 800 case crollate; S. MARGHERITA BELICE (7841 abitanti): 10 morti, case danneggiate: 98%.
PALERMO
CONTESSA ENTELLINA (2 mila 700 abitanti): 1 morto, case crollate; CAMPOREALE (6.093 abitanti): 60 case distrutte; 200 danneggiate;
ROCCAMENA (2.272 abitanti): 70 case danneggiate; alcune crollate.
(*)NOTA di Mimmo Clesi
Nei momenti convulsi di quelle ore il quotidiano torinese ha incluso Menfi fra i comuni della provincia di Trapani, invece di Agrigento, ed ha omesso di elencare nel prospetto pubblicato nella prima pagina del 16 gennaio 1968 Sambuca di Sicilia
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