mercoledì 29 dicembre 2010

A Contessa il Comune ha venduto i vecchi immobili del centro storico - A Salemi e a Gangi il comune li regala sapendo che il richiamo turistico è più utile delle miserie finanziarie che possono fluire nelle casse comunali

Le vecchie case del centro storico?

Il comune di Gangi le regala
Ceduto gratuitamente il primo immobile: ora la neo proprietaria dovrà restaurarlo a sua spese


 Si chiama Graziella Valeria Collesano, ed è di Caltanissetta, la prima firmataria dell'insolito contratto proposto da comune di Gangi: la signora riceve in regalo un immobile del centro storico della cittadina del Palermitano. Il vecchio fabbricato si trova in Via Francesco Paolo Termini, nel cuore del centro abitato, e ora la neo proprietaria dovrà restaurarlo a sue spese mantenendo l'antica struttura: potrà poi essere utilizzato per uso turistico ricettivo ed abitativo.
L'ALBERGO «DIFFUSO» - L'iniziativa dell'amministrazione comunale di Gangi, quella di cedere gratuitamente immobili vetusti del centro storico, è tesa al recupero di case disabitate che rischiano di crollare ma è anche un modo per limitare la cementificazione in un borgo di antico pregio storico ben conservato nel suo patrimonio architettonico. Il progetto, unico del genere, ha anche catturato l'attenzione di una società di Ravenna: «Questa ditta», ha dichiarato il sindaco Giuseppe Ferrarello, «ha manifestato la disponibilità per all'acquisizione di tutti gli immobili indicati nel bando, per attuare un progetto di “albergo diffuso”, da realizzare attraverso il recupero di più fabbricati che ricadono nel centro storico. Un progetto che, oltre ad offrire ai turisti accoglienza, assistenza e ristorazione presso case tipiche opportunamente ristrutturate, continua Ferrarello, intende creare dei “laboratori della creatività” che spazieranno nelle diverse forme artistiche: lo scopo è quello di offrire soggiorni, laboratori, che permettano al visitatore di godere della bellezza di Gangi e nel contempo di poter partecipare a corsi sulle diverse tecniche artistiche».

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