domenica 11 luglio 2010

La legge bavaglio: UNA GIORNATA DI SILENZIO STAMPA

UNA GIORNATA DI SILENZIO STAMPA

Lo sciopero quasi totale dei giornalisti della carta stampata, agenzie, tv , radio e blog. Qualche riflessione dalla parte dei cittadini…….
Ormai, la legge governativa sulla libertà di stampa, in tutte le sintesi presentate dai maggiori media è chiamata“ legge bavaglio “ e quindi la dice….. tutta .. in due parole …!
Infatti col pretesto di difendere i nostri interessi di privati cittadini dalla invadenza delle intercettazioni dei Magistrati, la legge bavaglio presentata dal Governo e difesa a spada tratta fino a minacciare le elezioni anticipate, sembra sia diventata l’ultima battaglia diretta dal ridotto della cancelleria a Berlino.
D’altra parte si contrappone un fronte parlamentare di opposizione che va dall’UDC fino al PD e all’IDV, che spiega così le sue motivazioni:
" Un Governo che ha avuto tanto tempo per presentare Leggi di riforme nell’interesse dei cittadini, intorno a queste ricerca la più ampia condivisione, come da tempo raccomanda il Presidente della Repubblica, invece sembra che ad ogni disegno di legge ….o decreto urgente presentato in Parlamento corrisponda nel Premier la volontà sempre più prorompente di esitarlo al più presto possibile, non sopportando visibilmente i vincoli della doppia lettura delle Camere prevista dalla Costituzione, fino ad ora si contano almeno 30 i voti di fiducia che hanno finito per svilire ogni tentativo di dibattito inteso al miglioramento delle leggi".
Dal campo dei giornalisti, ove si assiste invece al massimo di unità e compattezza, ivi compresa l’adesione dei giornalisti di TG 4 di Fede e del Tg 5, si motiva la dura protesta, anche e principalmente a favore dei cittadini che hanno diritto di essere informati su ogni fatto giudicato rilevante dal singolo giornalista e si ricorda il caso del Watergate in USA che ha messo alle corde il Presidente Nixon.
Il giornale La Repubblica, in questo ultimo periodo è uscito con una serie di post it … gialli impressi sugli articoli che …secondo la “legge bavaglio “ non potranno essere pubblicati, a pena di forte sanzioni per giornalista ed editore, e si tratta di notizie di rilevante interesse pubblico come il caso del Ministro dimessosi per la casa sul Colosseo, oppure il caso delle intercettazioni sugli imprenditori che se la ridevano sulle scosse di terremoto a L’Aquila .. legati ai lavori della Protezione Civile o riguardanti in estrema sintesi … inchieste giudiziarie non giunte alla fase della pubblicità degli atti !
Ma basta l’esempio delle intercettazioni sul caso L’Aquila a far capire a tutte le persone di buon senso, il motivo recondito dell’impegno del Governo, inteso a difendere oltre misura i propri …. Sponsor e Ministri da eventuali altre inchieste e infatti siamo a meno due ….. mentre l’Italia è scesa nella graduatoria delle Nazioni con casi di corruzione al 63 ° posto.
D’altro canto, dal fronte del Sindacato Unitario dei Giornalisti si richiama un punto indisponibile della Costituzione, ove si dice che la sovranità appartiene al popolo che la esercita nei modi e nei tempi previsti dalla Carta e pertanto viene rilevato che il cittadino deve conoscere per deliberare e con questa legge che inventa censure ad ogni piè sospinto viene ad essere attaccato questo diritto fondamentale per la convivenza civile, il diritto alla piena informazione , ormai diventata globale.!
Molti commentatori in questi giorni ricordano anche le parole del Presidente della Camera G. Fini, espresse in occasione della presentazione del rapporto del garante sulla privaci , “ la libertà di stampa non è mai troppa” infatti secondo le statistiche, almeno un quarto dei cittadini non si informa attraverso la libera stampa ma solo attraverso i TG e quindi è anche importante difendere la libertà di informazione delle reti RAI e delle reti private per garantire a tutti i cittadini una “eguaglianza della informazione “ e anche su questo punto il cartello delle opposizioni si è pronunciato su una nuova “governance “per la RAI .

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