sabato 10 luglio 2010

Il terremoto del gennaio 1968 nei ricordi di Nicola Graffagnini: 1977 e dopo elezioni amministrative

Il mio terremoto
Il secondo semestre del 1977 –

Ricostruzione e lavoro i programmi della nuova Giunta eletta.

Il secondo semestre del 1977 si apre col superamento della crisi comunale dell’amministrazione di sinistra.
Infatti nella raccolta dei ritagli dell’anno ne trovo uno piccolo dell’11.07.77 che riporta una grande notizia per la comunità:
"Eletti Sindaco e Giunta a Contessa E. Sabato 9 Luglio. Il Consiglio comunale riunitosi per la prima volta dopo le elezioni del 26 e 27 Giugno 77 ha eletto Sindaco il Dott. Francesco Di martino del PSI. Della nuova Giunta fanno parte due Assessori Comunisti e due Socialisti".
Di quegli anni ho perfino trovato un bloc notes e tra le note di riflessione che a volte tenevo per me, leggo un appunto che grosso modo dice che per paragonare l’atmosfera di divisione che regnava tra le forze politiche in quel tempo, si può far ricorso al clima di divisione tra cattolici e protestanti dell’Irlanda del Nord, per fortuna … non si ricorse alle armi, ma si usarono strategie di tutti i colori compresi i metodi contemplati dall’emendamento D’Addario in discussione al parlamento.
Ma a fugare le nubi sulla ripresa della ricostruzione bastano poche settimane di attività della nuova amministrazione e il timone della ”nave comunale“ viene riportato nuovamente sulla rotta del programma elettorale sintetizzato in due sole parole : "ricostruzione e lavoro".
Ecco un secondo ritaglio di quel caldo mese di Luglio ’77.
Lunedì 21 Luglio ’77 – Assegnati i primi lotti per ricostruire ….dalla Commissione art. 5.
La Commissione Comunale prevista dall’art. 5 della Legge 178 presieduta dal Sindaco F. Di Martino ha provveduto nella sua prima riunione dopo l’elezione del 26 giugno, all’assegnazione di un primo lotto di terreni ad altrettanti proprietari di fabbricati da ricostruire.
La Commissione tornerà a riunirsi in settimana per continuare ad esaminare tutte le richieste dei proprietari alloggiati nella baroccopoli di Contessa. Come è noto il Comune a causa della lunga crisi amministrativa, non aveva ancora provveduto all’assegnazione dei lotti.
Con questo provvedimento si metterà in moto il meccanismo di spesa dei circa 3 miliardi assegnati al Comune per la ricostruzione di una prima parte di fabbricati.
E’ rimasta battuta con tale decisione la linea portata avanti dai membri democristiani della Commissione che si sono opposti allo sblocco delle aree da destinare alla ricostruzione dei privati.
L’avvio dei lavori della Commissione è stato appreso con evidente soddisfazione dalla cittadinanza, dai baraccati e dagli edili disoccupasti che hanno seguito numerosi le varie fasi della riunione.
Sul fronte del lavoro si registra una riunione convocata dal Sindaco Di Martino per Sabato prossimo alle 11, dei Sindaci di Roccamena, S. Cipirrello, S. Giuseppe Jato, col Consorzio del Belice, l’Ufficio Provinciale del lavoro e la Federazione unitaria sindacale per esaminare i problemi del collocamento della manodopera dei Comuni interessati da avviare alla costruenda diga del Garcia sul fiume Belice.
Alla risoluzione del problema sono interessati gli edili della zona che hanno dichiarato lo stato di agitazione della categoria per il mancato rispetto della percentuale di collocamento assegnata ai Comuni dalla Commissione prov.le di Palermo"
Le questioni del lavoro, in questo infuocato Luglio del 1977 scoppiano con violenza in tutta la Valle del Belice e lo testimoniano alcuni ritagli del 14. 20. 22. 23. 27 Luglio, infatti si annunciano licenziamenti di centinaia di lavoratori in numerose Imprese Edili impegnate nei lavori della ricostruzione, nonostante l’approvazione da pochi mesi di una Legge determinante, la 178 dell’art. 5. Un titolo richiama appunto questa contraddizione: "Tanto da ricostruire ma si licenzia"
Segue la cronaca da Gibellina nuova.
"Il paese è in sciopero accanto agli operai impegnati nella costruzione degli edifici pubblici della nuova Gibellina, licenziati in 74 dalla MEC, quando ancora c’è da ricostruire il municipio, le scuole elementari e medie, il liceo, un centinaio di case popolari e una serie di strutture urbanistiche della nuova città. Dopo lo sciopero generale gli operai restano nella piana di Salinella, vicino la Stazione FFSS di Salemi, (terra già occupata 7 anni fa dai Gibellinesi per farvi sorgere la nuova città), a presidiare giorno e notte il cantiere, mentre un altro tentativo per comporre la vertenza verrà fatto domani a Palermo presso l’Ispettorato Zone terremotate".
Per dare una idea del contesto in cui ci si doveva muovere in quel periodo, basta scorrere più in profondità le cronache delle riunioni dei Comitati intercomunali dei sindaci e dei sindacati di zona, perché occorreva stare sempre in contatto con gli altri paesi della valle e a volte assumere decisioni molto coraggiose, in poco tempo, tenendo sempre in debito conto gli interessi primari della ricostruzione e del lavoro per il proprio paese.
Scorrendo i titoli degli articoli accennati più sopra nelle date, notiamo che in pochissimo tempo arriva a Roma la protesta sindacale dei licenziamenti nella valle del Belice e viene trovato un momento di confronto alla camera dei Deputati, presso la Commissione interparlamentare dei 20, denominata “controllo della Ricostruzione” voluta dal Presidente Moro. In questa sede il Ministro dei LL.PP: on.Gullotti, promette la sua attenzione al superamento dei problemi denunciati dai parlamentari della Valle. Secondo l’on. Danilo Toni del PCI , Vice Presidente della Comm.ne LL.PP. della Camera, non è accettabile il sistema dei due pesi e due misure e il riferimento è alla legge esitata per il Friuli che ha avuto maggiori risorse per gli interventi nella economia della zona e diversi parametri di valutazione dei contributi ai privati.
Secondo il relatore della Commissione in poco più di 6 mesi sono stati presentati 560 progetti dei privati, nella quasi totalità approvati dalle Commissioni Consiliari art. 5 e per i quali sono stati emanati i finanziamenti dell’Ispettorato Zone Terremotate.
Si è ancora rilevato che per evitare l’imbuto dell’approvazione di un numero sicuramente più alto dei progetti, appare necessario assegnare ad ogni Comune un tecnico e un amministrativo che in atto svolgono il lavoro per gruppi di Comuni. Inoltre viene toccato il problema del mercato nero per le forniture in edilizia, e la Commissione ritiene opportuno raccomandare interventi verso le tre centrali cooperative e gli operatori siciliani, per la costituzione dei magazzini di approvvigionamento dei materiali necessari, atti ad affrontare le richieste provenienti da un aumento del flusso di ricostruzione dei privati e in modo da evitare fenomeni di mercato nero delle forniture, utili solo a far rialzare i prezzi delle materie prime.
Lo stesso Ministro Gullotti durante un altro incontro con i rappresentanti della valle, riportato da L’ORA il 27 Luglio, si pronuncia su utili aggiustamenti della Legge e su interventi di sblocco dei fondi per il Belice e di integrazione di somme per le opere di urbanizzazione primaria e potenziamento degli Uffici dell’Ispettorato Zone terremotate, il Ministro per gli aspetti legislativi rinvia alla ripresa dei lavori parlamentari.
Entrando nel dettaglio degli interventi di sblocco fondi, emerge il problema dei 35 miliardi bloccati davanti la Corte dei Conti, con conseguenza negative sul blocco dei grandi lavori nella Valle e dei conseguenti licenziamenti.
Si parla poi di un una ulteriore somma di 8 miliardi afferenti alla vecchia legge per riparazione di edifici danneggiati e cui lavori risultano eseguiti e non pagati e di 3 MLD di mancati trasferimenti all’Ispettorato Zone Terremotate, di somme relative agli anticipi del 20% ai privati da erogare dopo l’approvazione del Progetto, in alcuni centri poi dove i privati, a loro spese sono arrivati a copertura, occorre un ulteriore trasferimento del 40 % per la copertura degli stati di avanzamento ammontanti, secondo stime dell’Ispettorato ad altri 11 mld.
Dalle cronache che fino ad ora abbiamo riferito, si nota che ogni Comune terremotato diventava essenziale all’altro, per continue consultazioni e il gruppo diventava tanto più forte quanto riusciva a tirare dietro tutti alle condizioni di avere le carte a posto per continuare a correre con tutti i vagoni nella stessa direzione.
Il Comune di Contessa purtroppo per i colpi di coda delle forze definite dell’immobilismo contro l’innovazione e l’occupazione, in quel lontano 1977 ha rischiato ancora una volta di perdere l’abbrivio e il ruolo di prima fila conquistato fin dai primi giorni , alla pari dei paesi molto più grandi e numerosi di noi .
Continuo con un ritaglio locale che viene a riprendere il programma della Giunta di sinistra basato sulla ricostruzione e lavoro.
Sabato 10 Settembre 1977. A Contessa pronto il Piano del Comune, sull’occupazione giovanile.
Nei giorni scorsi la Giunta ha approvato il Piano dei progetti specifici che prevede numerosi interventi nei seguenti settori :
1) assistenza sociale (infanzia, gestanti, anziani ) ;
2) agricoltura (assistenza tecnico-amministrativa agli imprenditori agricoli, censimento delle terre incolte) ;
3) beni culturali (prevista la sistemazione dell’Archivio Comunale e della Bibilioteca Comunale che contiene il fondo di S.Maria del Bosco);
4) patrimonio forestale (prevista la recinzione e il completamento delle opere esistenti e la creazione di una squadra antincendio)
Il Consiglio Comunale ha quindi discusso e approvato i lavori di costruzione di una Scuola materna e e di un Asilo nido, mentre gli alunni della Scuola Media quest’anno potranno abbandonare il vecchio prefabbricato per il nuovissimo edificio realizzato nella zona di trasferimento .

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