sabato 31 luglio 2010

Giuseppina Cuccia (già assessore comunale) e Anna Fucarino (consigliere comunale in carica) entrambi cultori ed insegnanti di lingua arbӫrӫshe si rivolgono a Mons. Tamburrino

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A Sua E. Rev.ma Mons. Traciso Bertone

Segretario di Stato
c/o Segreteria di Stato Vaticana
Città del Vaticano


Fax: 0669885255
A Sua Em. Re.ma Mons Leonardo Sandri
Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali
Via della Conciliazione Roma


Fax: 0669884300
A Sua Ecc. Rev.ma Mons. Pio Tamburrino
Arcivescovo di Foggia e delegato Pontificio per l’Eparchia di Piana degli Albanesi
Palazzo arcivescovile – Foggia


Fax: 0881709652
A Sua Ecc. Rev.ma Mons. Sotir Ferrara
Eparca di Piana degli Albanesi
Palazzo Arcivescovile Piana degli Albanesi PA

Egregio Mons. Pio Tamburrino,
venuti a conoscenza della di Lei decisione di far trasferire ad altra sede il nostro parroco nella persona di Papàs Nicolo` Cuccia, abbiamo, in qualità di cittadini, deciso di rivolgere a Lei le seguenti riflessioni:
1) L’attività svolta dal nostro sacerdote è stata improntata sempre sulla rettezza morale, dedizione verso il prossimo, modestia, serietà e grande spirito di fede;
2) In qualità di insegnante di religione presso la nostra scuola si è avvicinato agli alunni sempre con garbo inculcando nelle giovani generazioni il rispetto verso gli altri, l’amore fraterno, la tolleranza, la generosità;
3) Non si è mai risparmiato verso gli anziani, gli ammalati, i bisognosi;
4) La sua presenza nella nostra comunità è stata molto fattiva:
• Con i piccoli, radunandoli e accogliendoli, insegnando loro non solo la normale catechesi, ma svolgendo anche diverse attività, dal canto alla musica, coinvolgendoli inoltre a partecipare attivamente a tutte le tradizioni religiose della comunità, ad esempio per la ricorrenza del Santo Patrono di Contessa Entellina, S. Nicola, i bambini assieme ai grandi imparano come si realizzano i cosidetti “panini di S. Nicola”, con la famosa forma a tre che vengono poi distribuiti ai fedeli durante la cerimonia religiosa;
• Con i ragazzi di età adolescenziale egli spende e dedica le sue forze al gruppo folkloristico scolastico “Brinjat”;
• I giovani vengono coinvolti nelle attività di canto in cui si esprimono, nelle diverse lingue, canzoni religiose e non;
• Inoltre ha coinvolto gli adulti nella creazione di un’Associazione teatrale-culturale “DRITA” che negli ultimi due anni ha realizzato diverse rappresentazioni sia presso la nostra comunità che in paesi limitrofi, facendo così conoscere il nostro paese con le sue particolari peculiarità.
Rincresce dover constatare che la decisione da Ella presa non abbia tenuto conto di quanto sopra detto. Se dissipanze si sono venute a creare non è sicuramente addebitabile al nostro Parroco, di cui conosciamo anche da quale progenie egli provenga.
Vero è che da alcuni anni a questa parte Contessa non viva serenamente il normale svolgersi della vita comunitaria e religiosa. Perché?
Non vogliamo colpevolizzare chi metodicamente ha stravolto le normali abitudini della nostra comunità ma vogliamo evidenziare che il rispetto delle tradizioni è prioritario al proprio interesse. Sarebbe da persone intelligenti integrarsi quando ci si trova ad operare in ambienti il cui contesto storico – culturale è diverso e ben definito da altre realtà.
La preghiamo di voler accuratamente ponderare quanto da Lei deciso, affinchè, presso la nostra comunità, possa ritornare il normale quieto vivere nel rispetto reciproco.
Ci rivolgiamo dunque ad Ella, per chiederLe se, in conseguenza di questi fatti, abbia tenuto conto di come un simile provvedimento possa ancor più contribuire ad agitare gli animi creando dissapori anche all’interno delle stesse famiglie.
Ribadiamo ancora una volta che la perdita di Papàs Nicolò per la collettività di Contessa significa perdere un pezzo importantissimo della nostra storia. Infatti egli, oltre alla sua instancabile attività di carattere religioso, è uno dei maggiori esponenti della salvaguardia e valorizzazione del patrimonio etnico – culturale a noi tramandato e gelosamente custodito dai nostri progenitori. Ricordiamo ancora che la diversità è una ricchezza; essere diversi ma uniti è il miglior prodotto di una società moderna.
Noi, italo-albanesi o arbëresh come dir si voglia, siamo preoccupati perché, oltre tutto, ci poniamo una domanda: Papàs Nicolò ha forse agito non correttamente verso qualcuno?
Oppure quel qualcuno ha tanto subdolamente agito in modo da far cadere sulle spalle del nostro parroco le proprie astuzie?
Il trasferimento in altra sede viene visto come castigo verso chi non ha agito lealmente.
Ella è dunque sicura di avere guardato bene la situazione locale o si è fatto convincere che questi cambiamenti possano giovare alla comunità?
Noi pensiamo proprio di no. Anche per gli altri parroci, inviati a sostituire quelli che fino ad oggi hanno operato a Contessa Entellina, sarà un cambiamento che certamente non produrrà effetti positivi, anche perché nel paese dove essi hanno operato fino ad oggi sono ben voluti.
E allora, a che pro?
Venga, Eccellenza, verifichi di persona, e non si faccia convincere da chi ha la capacità di mostrare un doppio volto.
Papàs Nicolò è senza macchia. E’ limpido, è trasparente. Sulla sua persona nessuno può nutrire alcun dubbio. Venga, Eccellenza, e verifichi di persona.
Le saremo veramente grati di tutto quello che è nelle Sue competenze per tranquillizzare quelle persone oggi molto agitate per il danno subìto.
Contessa Entellina, lì 30/07/2010
Dott.ssa Giuseppina Cuccia Lo Iacono
Dott.ssa Anna Fucarino

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