lunedì 14 giugno 2010

Per i precari è meglio attendere la "grazia" da Berlusconi-Tremonti o mettere la classe politica di fronte alle proprie responsabilità ?


E’ incredibile che chi abbia sciupato negli ultimi anni il denaro pubblico in attività non necessarie e voluttuarie, trascurando l’organizzazione interna degli Enti affidati alle loro cure (colmi di giovani e meno giovani precari) adesso si proponga come ‘combattente’ contro il governo Lombardo-Miccichè-Cracolici (si, su costoro si regge attualmente il governo siciliano) e/o contro il governo Berlusconi-Tremonti.
Tipico è il comportamento di Sergio Parrino, da quindici anni nelle stanze del Municipio, che mostra di saper mettere su solamente ‘feste di vastedde’ che non ha mai capito cosa siano le ‘piante organiche’ e “l’organizzazione del lavoro”, al punto che venti giorni fa ha osato proferire in pubblica seduta Consiliare di volere assumere altri due ‘precari’ LSU (accanto ai 29 ‘precari’ esistenti nel Comune che conta 1900 abitanti, oltre ovviamente ai 15 in pianta stabile), seguito a ruota dal paradisiaco ViceSindaco che, sempre in Consiglio Comunale, dichiara “Gli LSU non costano nulla”.
Con gente di questa risma -ed altra ancora peggiore, nei livelli superiori della politica-, in Sicilia non abbiamo dove andare. Questa gente va cacciata via (col voto, ovviamente) dai posti di responsabilità. E tuttavia, con faccia tosta vorrebbe mettersi alla testa del ‘movimento’ di protesta per conseguire quello che tutti abbiamo imparato a chiamare il “Patto di Stabilità”. Senza accorgersi di essere ridicola vorrebbe guidare una “Questione Meridionale” del fammi ridere.
Quanto abbiamo descritto è certamente “tragicomico” perché abbiamo l’impressione che i “precari” ci stanno –si trovano bene-, ritengono che la loro salvezza dipenda da coloro che in Sicilia hanno creato le condizioni che ci stanno davanti. Chi ha finora alimentato il sistema assistenziale-clientelare in Sicilia, ancora oggi, dai precari, da alcuni “precari”, viene visto come il medico capace di curare il “bubbone”.
Se le improvvide sceneggiate dei partiti politici siciliani riescono ancora ad attirare l’attenzione dei “precari” è segno che la malattia (assistenzialismo e clientelismo) ha ormai divorato l’intera società siciliana.
I ‘precari’ danno la sensazione di non avere capito che se non si fanno avanti con continui scatti di dignità non potranno avere altro che la solidarietà dei loro “carnefici”, di coloro che li hanno condotto nell’odierno vicolo cieco, ma perderanno la solidarietà dell’opinione pubblica nazionale (dell’operaio di Sesto San Giovanni, del commesso di Palermo e/o Torino, del professionista di Arezzo).
Cosa dovrebbero fare ?
Rendersi protagonisti, sin da adesso, nell’additare la necessità che vengano ridotte tutte le spese superflue della pubblica amministrazione. Rivolgersi ai loro sindaci, ai Presidenti delle Province e al Governatore Lombardo da subito, prima ancora che si conosca la risposta sulla richiesta di “deroga” al Patto di Stabilità dal duo Berlusconi-Tremonti.
Quali sono le spese superflue ?
Quelle che non creano nuova ricchezza, che non contribuiscono strutturalmente alla crescita, allo sviluppo e non creano opportunità di lavoro produttivo. Spese superflue sono quelle che servono per la “propaganda” e l’autocelebrazione politica o, nei casi più spinti, per l’esaltazione personale dei piccoli uomini politici.
Se i “precari” non evidenziano all’opinione pubblica nazionale di voler essere protagonisti di una svolta che in Sicilia punti alla “progettualità”, agli “investimenti” e alla produzione di nuova ricchezza, essi rischiano di essere bollati “negativamente”, così come negativamente sono visti i sindaci ed i deputasti del PDL che si travestono da nuovi Massaniello dalla stampa locale, e soprattutto dai media del Nord.
I ‘precari’ devono invitare alla “responsabilità” gli amministratori (A Contessa Entellina, per esempio, non servono quattro assessori municipali). Rompano il gioco delle promesse, non cadano, ancora una volta, nella politica degli sprechi e nella politica godereccia e scellerata.

Per risolvere il problema dei “precari”, vero dramma di tante famiglie, non si attenda la “grazia” da Berlusconi, non ci si affidi alla platealità da Massaniello di Raffaele Lombardo, ma con serietà, rigore, senso civico e dignità umana si abbia il coraggio e la responsabilità di indicare Ente per Ente dove sono annidate le poste di bilancio che servono per gli sprechi. L’opinione pubblica nazionale apprezzerà se verranno eliminate le migliaia (migliaia) di auto blu che circolano in Sicilia. Immaginiamo che Raffaele Lombardo decida di recarsi a palazzo d’Orleans, ogni mattina, a piedi (lo fa il primo ministro britannico, il re di Norvegia etc.). Il Governatore si rechi a Catania, nei fine settimana, con la propria auto privata o in treno. Immaginiamo inoltre che all’improvviso, nella Regione Sicilia e nelle Province, scompaiano i costi delle consulenze affidate agli amici dei politici. I risparmi sarebbero di miliardi di euro.
Non abbiamo voluto fare demagogia; in noi c’è intolleranza nei confronti di una classe politica abbondantemente giudicata come parassitaria.
Si, ai nostri occhi, il re è nudo.

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