Il terremoto nel Friuli, la diversità del trattamento.
Il 25° Anniversario.
Nei giorni successivi un terremoto devastante del 9° gr. Mercalli sconvolge il Friuli, il Parlamento approva subito una legge di intervento … che registra la diversità di trattamento tra le aree del Paese …. considerata ormai, a posteriori, un dato di fatto e certamente frutto della diversa rappresentanza della classe politica inviata dai territori in Parlamento.
Il Parlamento per il Friuli approva dei provvedimenti di decentramento di poteri centrali alla regione ed ai comuni, anche grazie ai suggerimenti del Comitato dei Sindaci che ad Udine incontra il Presidente della Regione Friuli Comelli e il Commissario di Governo On. Zamberletti
Un ulteriore finanziamento, per le nostre zone terremotate di 202 miliardi si ottiene con Legge 4 Agosto 1978 dopo pressanti e corali azioni di protesta in tutta la valle . …
Altri 400 miliardi sono stanziati con legge 7 marzo 1981 n. 64, fortemente voluta e difesa a Roma dal Presidente Piersanti Mattarella che riesce a far passare l’inserimento nelle finanziarie successive dei fabbisogni man mano rilevati di …. 120, 230 , 800 miliardi di lire.
Nella Relazione alla legge il Governo è costretto ad ammettere che ci sono stati : "ritardi e mancanza di finanziamenti adeguati"
Soltanto con Legge 27 Marzo 1987, all’art. 13 bis …. si sancisce che: "i terremotati del Belìce devono ricevere gli stessi contributi di cui godono i terremotati del Friuli e dell’Irpinia"
Gli Amministratori del Belìce, in occasione del 25° Anniversario del terremoto, scrivevano:
"Ogni finanziamento è sempre stato preceduto da proteste, scioperi, marce a Palermo e a Roma"
"Una pressante e corale azione…..che per la sua continuità, per la sua durata e per la sua qualità non ha precedenti in nessun’altra realtà del nostro Paese". e proseguono ancora:
"Tra un finanziamento e l’altro sono intercorsi anni, con conseguente blocco della ricostruzione..I cittadini del Belice, nonostante le leggi prevedano che il contributo per la ricostruzione delle abitazioni distrutte, specie per la prima unità abitativa, doveva essere al 100% a carico dello Stato, per avere riconosciuto concretamente questo diritto hanno dovuto attendere 19 anni.
Infatti il grosso della ricostruzione si è realizzato con il contributo aggiuntivo, almeno del 40% medio a carico dei cittadini".
Nicola Graffagnini
Nessun commento:
Posta un commento