lunedì 5 aprile 2010

Padre Mario Bellanca. La teologia imperniata su porte e portoni delle chiese.

Padre Mario, da una decina d'anni giovane prete della parrocchia di rito romano di Contessa Entellina 'Maria SS. della Favara' ha una predilezione per le porte ed i portoni delle chiese. Ad un osservatore di cose contessiote pare che padre Mario riceva dai 'portoni' l'ispirazione per condurre la sua delicata missione.
Vediamo un pò:
PRIMO IMPATTO CON UN PORTONE
1) Il 2 novembre 2008 Don Mario, avendo deciso di celebrare messa all'interno della Cappella Comunale del cimitero, attorniato da un discreto numero di fedeli e di persone in visita ai defunti, piuttosto che pigliare il telefonino e chiedere la chiave a Papas Nicola che da sempre ne conserva copia, propende per un paio di spallate alla porta della cappella, che ovviamente cede.
Al momento in cui si tenta di capire chi abbia materialmente effettuato l'atto violento, spuntano i volontari che si accollano la colpa e pure i candidi che dicono che la porta si era aperta da sola.
A noi non interessa additare o meno qualcuno. Certo è che padre Mario è stato chiamato in causa dalle discussioni di questo paese. 
SECONDO IMPATTO CON UN PORTONE
2) L'1 agosto 2009, deve avere inizio -e continuare per 15 giorni- il rito della Paraclisis in onore della Madre di Dio, da parte dei "greci" di Contessa Entellina all'interno della Chiesa della Madonna della Favara. Quando i greco-bizantini si presentano davanti alla chiesa il portone è serrato (testimoni sono decine di persone, il maresciallo dei carabinieri, e la videocamera de IlContessioto). Don Mario  è sulle pagine di tutti i media di Sicilia. Vengono fuori precisazioni che non puntualizzano nulla e piccole smentite. Nessuno si lascia convincere. Padre Mario, incalzato da media e Consiglio Comunale, esce allo scoperto con un documento del suo avvocato. Le abitudini dei "greci" di pregare nelle chiese "romane" sono, in base a quel documento, sorpassate.
Viene da pensare, alla luce del portone chiuso, che sia da ritenere sorpassata la volontà della gente di voler ancora pregare, in un mondo in cui i preti eliminano sistematicamente ogni spazio di raccoglimento.
TERZO  IMPATTO CON UN ANTIPORTA
3) Il 4 aprile 2010, ieri, ancora i "greci" si presentano nella chiesa di Padre Mario con la solita, per lui, processione perchè intendono -come da secoli- annunciare in quel santuario la resurrezione di Cristo (Christos Anesti). Il portone è aperto, ma l'antiporta è chiusa perchè Padre Mario è intento -da un pezzo- ad intrattenere i suoi parrocchiani che al finire della messa volevano andare via. Li intrattiene con canti e con l'uso del microfono, in modo che il Christos Anesti dei greci possa essere fronteggiato dall'Aleluia.
Non si accorge, non vuole accorgersi ?, che i greci aspettano fuori dalla Chiesa per un dieci minuti, in attesa che l'antiporta venga aperta.
Saranno due volenterosi della processione dei "greci" alla fine, -innervositi ?-, ad aprire l'antiporta. Padre Mario non accenna ad alcun segno di scusa.
TEOLOGIA DEI PORTONI CHIUSI 
Se questa è la teologie delle 'porte chiuse', sul rapporto del clero romano con la realtà specifica di Contessa c'è ancora molto da scrivere. Lo faremo.
CARITA' E MISERICORDIA: SONO BUGIE ?
Intendiamo partire da Contessa per capire se nella Chiesa Universale quanto predicano i sacerdoti ed i religiosi in materia di carità e di fratellanza è qualcosa di serio o se essi esercitano un mestiere per conseguire il loro 'piccolo' potere. E' chiaro che ci stiamo riferendo a quanto i giornali di tutto il mondo scrivono in questi giorni sui casi di pedofilia, violenza e corruzione negli apparati ecclesiastici.
Affronteremo alla fine del percorso l'argomento del celibato dei preti che la Chiesa di Roma ammette per i 'bizantini', e più recentemente per gli 'anglicani', cattolici.

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