Dalla Camera del Lavoro apprendiamo che sono stati oltre cento i ricorsi presentati dai contribuenti di Contessa Entellina contro l'aumento del +160% della Tarsu (tassa rifiuti solidi urbani) disposta dall'Amministrazione Comunale, relativamente al 2008. Viene precisato che si tratta di una prima tornata di ricorsi (le cui cartelle sono state notificate nel gennaio scorso) e che nei prossimi giorni nei locali della Camera del Lavoro -in Via Cucci, 20- verranno sottoscritti altri ricorsi, le cui cartelle sono state notificate dall'esattoria nel corrente mese di marzo.
A conclusione della campagna "contro il CaroRifiuti", caro-rifiuti voluto, per il 2008, dall'Amministrazione Comunale, si stima che saranno circa 200 i contribuenti che si sararanno opposti, presentando ricorsi alla Commissione tributaria, all'arroganza e alla prepotenza di chi ha voluto scaricare sulle spalle dei contribuenti gli esosi costi del servizio, fatti crescere del +160% nell'elaborazione delle tariffe rispetto al 2007.
Sappiamo che l'Amministrazione Comunale, nella giornata di oggi (23.03.2010), ha diffuso volantini con cui asserisce che sta tentando di ridurre l'impatto dei costi dell'ATO per il 2010. E' una questione che corre fra Comune ed ATO.
Sappiano gli Amministratori che in seguito all'esperienza maturata nella coscienza dei cittadini con la vicenda della TARSU 2008, nessuno sconto per sviste o irregolarità procedurali sarà tollerata dai contribuenti. La Camera del Lavoro ha infatti allo studio la situazione che si verrà a creare con le notifiche della Tarsu 2009 e nulla toglie che si passi allo studio (sostanziale e procedurale) di quanto verrà fatto con la Tarsu 2010.
Amministrare la cosa pubblica è difficile, però chi ha difficoltà sappia che nessun medico ha mai prescritto di fare l'amministratore pubblico.
Gli amministratori seguano la vicenda con l'ATO -spetta a loro-; i contribuenti seguiranno la vicenda della Tarsu, che ormai tutti sanno viene decisa in Municipio.
Se tutti fanno bene il proprio compito, tutti ne trarranno benefici. Se qualcuno sbaglia nello svolgere il proprio compito, le conseguenze possono riversarsi su tutti. Sbagliare non significa errare le procedure, sbagliare può significare rifiutare il dialogo, come è avvenuto nel gennaio 2009, quando in seguito a più assemblee pubbliche, chi di dovere, invece di ascoltare i ragionamenti delle minoranze consiliari e della Camera del Lavoro ha preferito l'autosufficienza di chi si ritiene superiore.
Il senso è: Chi ha voluto la bicicletta pedali, se sa pedalare.
Il Contessioto
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