domenica 7 marzo 2010

Oggi è domenica

Conoscere il nostro patrimonio culturale

 La domenica dell'esaltazione della santa Croce, terza domenica della Grande Quaresima, è dedicata alla venerazione della Croce vittoriosa di Cristo, portata solennemente al centro della chiesa e venerata dai fedeli per tutta la settimana come segno di vittoria e di gioia, non di sofferenza. Cristo in Croce nel rito romano è sofferente, nel rito bizantino è nella gloria, vittorioso sulla morte.

La pericope evangelica domenicale è Mc 8, 34 – 9, 1:
Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro: “Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà. Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima? Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi”. E diceva loro: “In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno senza aver visto il regno di Dio venire con potenza”.

Breve Commento
Cosa vuole significare l’espressione “prenda la sua croce”?... Quando cominceremo a seguirLo secondo i Suoi mandati e i Suoi insegnamenti avremo molti avversari, molti ci  ostacoleranno, non avremo solo schernitori, ma anche persecutori. .. Se dunque, desideriamo seguire Cristo, non rifiutiamo di portare la sua croce: tolleriamo i malvagi ma non soccombiamo ad essi.

Riflessioni per la vita degli uomini liberi 

La democrazia:
democrazia non vuol dire inciuciare, consociarsi, diventare soci, e stare insieme come nell'interpretazione dalemiana.
Unire "insieme" non vuol dire volere le stesse cose, ma fare lo stesso gioco, che è il rispetto scrupoloso delle regole e delle istituzioni.
-Niente è più ordinato e rispettoso di una partita a scacchi. Ciò che unisce è la scelta comune del gioco e delle sue regole. Ciò che divide sono le mosse.
-Tu tenti il tuo scacco matto e io tento il mio scacco matto.
-Tu profitterai dei miei errori ed io dei tuoi.
La premessa è quindi non la contrapposizione ideologica ma l'accettazione del gioco e dei ruoli contrapposti in condizzioni assolutamente paritarie, tanto che persino il tempo di ciascuna mossa è uguale.
Ma se l'altro giocatore rovescia il tavolo, giudica ogni mia mossa guidata da bieche intenzioni o inaccettabili perchè "offende il gioco stesso" (l'accusa alle opposizioni di essere anti-italiane) ?
--Chi vince le elezioni democratiche ha l'onore di un privilegio e l'onere di un dovere.
-Il privileggio è governare. Governare divide, ma è un diritto legittimo consacrato dal voto.
-Il dovere è che spetta al più potente, al vincitore, di consentire a chi non ha vinto di continuare a giocare. Ovvero riconoscere e rispettare le istituzioni di tutti, a cominciare dalla giustizia. Dunque di non rovesciare il tavolo.
Furio Colombo


La democrazia berlusconiana
La legge è uguale per tutti; se però il Capo ed i suoi uomini sono nei guai, si rifà una legge apposita.

La democrazia berlusconiana
Come nell'epoca dei baroni: "Cu cumanna detta liggi".


Satira politica


Formigoni

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