domenica 28 febbraio 2010

Oggi è domenica

Conoscere il nostro patrimonio culturale 
La seconda domenica della Grande Quaresima è intitolata a san Gregorio Palamàs, monaco del Monte Athos e poi arcivescovo di Tessalonica che visse nella prima metà del XIV secolo. Teologo che ha saputo unire una raffinata formazione nella Costantinopoli dei Paleologi ad una intensa vita di preghiera condotta a più riprese sul Monte Athos. Al di là di quella che può essere una sua originalità, è sicuramente l’ultimo grande teologo bizantino prima della caduta di Costantinopoli in mano ai turchi che avverrà a meno di cento anni dalla sua morte.

Riflessione per lo spirito
La pericope evangelica domenicale è Mc 2, 1-12:

Gesù entrò di nuovo a Cafarnao. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche davanti alla porta, ed egli annunziava loro la parola. Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov’egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: “Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati”. Seduti là erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro: “Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?”. Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: “Perché pensate così nei vostri cuori? Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, ti ordino disse al paralitico alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua”. Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: “Non abbiamo mai visto nulla di simile!”.

Breve commento:
È bello notare come sia la fede degli amici a rendere possibile la guarigione del paralitico operata da Gesù, che è a sua volta preoccupato di non destare nei presenti solo lo stupore dovuto al miracolo, ma di far trasparire che la guarigione esteriore è solo l’aspetto evidente di un ristabilimento globale che in ultima analisi, come vittoria sul peccato, è vittoria sulla morte.
Ancora una volta, di fronte allo scetticismo di alcuni scribi, Gesù parla di sé come il Figlio dell’uomo, che nella profezia di Daniele ha ogni potere in cielo e sulla terra, colui che nella sua venuta realizza le promesse di Dio: guarire i malati e risanare i peccati. Spirito e corpo sono così inscindibilmente legati che non si può avere guarigione del corpo senza quella dello spirito, ed è per questo che la Chiesa, sulle orme di Gesù, è attenta a entrambe le dimensioni.

Riflessioni per la vita degli uomini liberi (i laici)
L'identità
Un uomo che recide le sue radici e le dimentica non può essere felice.


L'identità.
Quando una comunità, un popolo, perde l'identità si generano le paure: paura di non esistere, del futuro, di galleggiare. Tutto ciò che non si capisce diventa ostile. E' la paura che fa nascere l'autoritarismo di ieri, il fascismo, e l'autoritarismo odierno che definisce talebano chi semplicemente vuole, desidera, la legalità.


Quale speranza ?
Il nostro paese, da anni, è un palcoscenico della degradazione.
Le attività produttive, il lavoro, vengono meno ed aumentano i "gratta e vinci" che vanno dalla mega-truffa dei tanti faccendieri allo scudo fiscale per chi evade il fisco, dal ridere di alcuni nella notte per gli incassi di un terremoto ai numeri giocati alla ricevitoria dell'angolo.
Questa società non è quella tracciata nella Costituzione Repubblicana.


La Sicilia e il consenso popolare
Da noi il consenso ai governi, ai partiti, non discende dai loro comportamenti nei confronti della comunità.  Da noi il consenso è figlio del clientelismo e delle tante affiliazioni paramafiose, ossia di quelle circostanze in cui il cittadino si vende in cambio di protezione, vantaggi, prebende.

Satira politica
Il PD candida BERLUSCONI
Bersani: "Così finalmente perde".


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