Nicolò Genovese fu un dotto conferenziere, di argomenti i più vari da lui trattati in diversi luoghi della penisola. Le sue conferenze vennero in gran parte stampate e diffuse con opuscoli editi in ogni parte d'Italia. I temi andavano dalla vita dei santi, di cui il più conosciuto è "Un miracolo di Santo, ossia il Poverello di Assisi", pubblicato a Sanpierdarena (Genova) nel 1903. Apprezzate, in campo cattolico, furono le pubblicazioni di apologetica, come La Bibbia e la critica moderna e Fede, ossia due parole sull'evoluzionismo.
Sulle problematiche sociali furono pubblicati gli interventi in specifiche conferenze L'unione dei parroci nell'ora presente, e Dio nel presente conflitto mondiale, edito nel 1917 a Casale Monferrato. Fra le pubblicazioni di Nicolò Genovese si trovano ancora numerosi Elogi funebri, fra cui quelli in morte di Umberto I, di Leone XIII, Pio IX e Benedetto XV. Noto è un suo libro di epigrafia, dal titolo appunto "Epigrafi".
La sua opera drammatica più diffusa è in versi "S. Antonio di Padova". Su di essa, in una rivista letteraria di Napoli, si legge: Dal punto di vista artistico il dramma del Genovese, che ha la sua base nella storia, è ben fatto; i personaggi sono bene ideati, i caratteri mantenuti, il dialogo naturale e spontaneo. Quanto a forma, poi, nulla lascia a desiderare. Il verso scorrevole, la lingua pura, facile, semplice e tale che anche un uditorio poco elevato può comprendere tutto e gustare le bellezze del lavoro ...
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