domenica 20 dicembre 2009

Dice il sindaco di Contessa Entellina: "I panni sporchi si lavano in famiglia ...". Ed invece no ! in democrazia gli errori politici vanno pubblicamente riconosciuti dagli uomini avveduti.

   Il nostro sindaco non finisce mai di stupire !

Contessa Entellina conosce per filo e per segno ciò che a fine settembre 2008 egli fece, nell'intenzione poi rivelatasi inutile, di conservare a sè una indennità di carica consistente nella veste di Presidente dell'Unione dei Comuni del Corleonese.
Ma andiamo per ordine.
1) Il legislatore nazionale, con la legge finanziaria 2008, aveva imposto ai Comuni di poter aderire ad una sola 'Unione di Comuni', nell'intenzione di ridurre i costi degli enti locali;
2) Nel Consiglio Comunale, ma anche fra la cittadinanza, si è aperto in quel frangente un franco e necessario dibattito; conseguenza del fatto che Contessa Entellina fino a quel momento aderiva all'Unione dei Comuni del Corleonese (Corleone, Contessa Entellina e Campofiorito) che a sette anni dalla fondazione non aveva mai partorito qualcosa di buono, se non incarichi professionali per gli amici degli amici, ed allo stesso tempo, Contessa Entellina aderiva, in quel settembre 2008, all'Unione dei Comuni arbreshe "BESA" (Piana degli Albanesi, Santa Gristina Gela e Contessa Entellina), che nel solco della grande esperienza maturata dalla Biblioteca Comunale di Piana cominciava a produrre materiale storico-culturale sugli arbereshe di Sicilia.
C'era, quindi, da decidere se restare uniti all'una o all'altra Unione.

3) Secondo una intesa politica non scritta le presidenze delle Unioni competono, a turno, a ciascun Comune, nella persona del Sindaco. In quel fine settembre il sindaco di Contessa era presidente dell'Unione del Corleonese, ove percepiva una buona (discreta) indennità di carica;
4) In Consiglio Comunale arriva, all'interno del contesto tratteggiato, la proposta dellì'Amministrazione di uscire dall'Unione Besa (che puntava, come detto,  a salvaguardare l'identità delle minoranze albanesi di Sicilia) e di restare parte dell'Unione del Corleonese (dove, ebbe a spiegare, fra l'altro il Sindaco S. Parrino, sarebbe stato possibile 'costruire un canile' perchè, a suo dire Cultura e libri non hanno mai saziaoto la pancia di nessuno);
5) La minoranza consiliare, e fra essi, Anna Fucarino intervennero con discorsi appassionanti per dissuadere la maggioranza consiliare dal condividere la proposta dell'Amministrazione. Tutto è stato inutile. La maggioranza dei consiglieri, allora fedelissimi del sindaco, votarono contro la "Cultura" e per il "canile", che fra l'altro non è mai stato realizzato.
6) La minoranza, che fra l'altro era collegata all'evoluzione politico-culturale che arrivava da Piana e da Santa Cristina ha riproposto a fine ottobre 2008 una deliberazione per revocare la "sciagurata" decisione di fine settembre. Al momento di discutere, in Consiglio Comunale, la nuova proposta della minoranza, Anna Fucarino spiega ed evidenzia quanto grosso era stato l'errore della maggioranza nella precedente seduta. I Consiglieri comunali di maggioranza, questa volta, si mostrano disponibili a rivedere quanto avevano erroneamente compiuto e votano la proposta di cui la Fucarino era prima firmataria: Contessa Entellina resta nell'Unione "Besa";
7) In sede di Assemblea Regionale, intanto, il gruppo storico degli appassionati della cultura arbreshe, sin dai tempi di Francesco D Martino (Matteo Mandalà, Pietro Manali, Mimmo Cuccia etc.), è riuscito a cogliere l'opportunità di far passare una leggina secondo cui i comuni della minoranza albanese di Sicilia avrebbero potuto continuare a far parte dell'Unione "Culturale" ed eventualmente dell'unione dei "canili".
Il nostro sindaco è stato salvato: avrebbe potuto continuare ad essere presidente dell'Unione del Corleonese.  Però, quando si dice, la malasorte !! .... E' accaduto, ancora, che il legislatore regionale (con una legge finalizzata a ridurre la spesa pubblica) ha vietato che i presidenti delle Unioni continuassero a percepire le "indennità grasse". Da quel gennaio 2009 il sindaco è passato a percepire la più magra indennità di "sindaco di Contessa E.".
8) Tutto ciò che il sindaco, e la sua maggioranza di allora, fece era sicuramente lecito, ma politicamente errato e miope. Sindaco e maggioranza si erano preoccupati della dignità dei cani a cui promettevano il canile, ma si erano disinteressati (dimenticando gli impegni elettorali) della dignità delle persone a cui, con quella scelta, toglievano la possibilità di riconoscersi in una comunità 'minoritaria albanese' più vasta di quella paesana perchè comprendente Piana e Santa Cristina.


Questa mattina 20 dicembre 2009, nel convegno sulle minoranze linguistiche che si è svolto a Contessa Entellina, il Sindaco ha osato contraddire il consigliere Fucarino che molto garbatamente ha ricordato, per la pubblica conoscenza, quell'infelice scelta dell'allora maggioranza.
Un Sindaco avveduto avrebbe riconosciuto l'errore in cui era incorso, il nostro S. Parrino ha ritenuto, invece, di dover dire "I PANNI SPORCHI SI LAVANO IN FAMIGLIA". Egli non è stato sfiorato dall'idea che in democrazia il merito maggiore è quello di riconoscere i propri errori e non quello di nasconderli.
Come può una persona, investita dsi cariche pubbliche, tentare di coprire una serie di errori politici riportati sui verbali del Consiglio ?

Al sindaco andrebbe fatto un regalo natalizio: l'abeccedario della democrazia.
Il Contessioto

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