MoneteIn un quadro appeso lungo il corridoio che, nei locali municipali, conduce negli uffici demografici sono raffigurate alcune monete rinvenute nei decenni iniziali del Novecento ad Entella. Altre monete, vere cioè in metallo, sono conservate nell’Antiquarium di via I Maggio.
Le figure incise più ricorrenti sono testa di cavallo/cavallo in corsa, albero di palma/testa di cavallo, albero di palma/Pegaso. Secondo gli studiosi (Susanne Frey-Kupper) questo tipo di monete sono di origine punica, cioè Cartaginese. Questo tipo di monete sono pertanto testimonianza dei lunghi periodi di alleanza ed amicizia fra Entella e Cartagine.
Ad Entella sono state rinvenute comunque anche monete del periodo del dominio campano nonché pezzi agrigentini, siracusani e addirittura egiziani. Segno che anche in quei tempi i rapporti nell’isola e nel mediterraneo non erano infrequenti. Su qualunque tipo di moneta in ogni caso le scritte sono in greco.
Decreti Queste tavolette sono apparse sul mercato clandestino nel 1979.
In essi si parla di conflitti con i punici (cartaginesi), della cacciata temporanea della popolazione di Entella, di una successiva rioccupazione della rocca, grazie all’aiuto di altre città, che il senato di Entella ringrazia proprio con l’allestimento delle tavole.
Gli studiosi ancora non riescono a fissare una datazione certa ai decreti. Gli avvenimenti descritti vengono ora riferiti con la conquista cartaginese della città ad opera di Annone, condottiero punico (345/344 a.c.) e ora riferiti alla conquista di Entella ad opera dei siracusani guidati da Timoleone (342/341 a.c.).
Studi più vicini ai nostri giorni, pur sempre condotti dalla Scuola Normale di Pisa, collocano invece i decreti fra il 254 e il 241 a.c., cioè negli anni della prima guerra punica fra Roma e Cartagine.
Le figure incise più ricorrenti sono testa di cavallo/cavallo in corsa, albero di palma/testa di cavallo, albero di palma/Pegaso. Secondo gli studiosi (Susanne Frey-Kupper) questo tipo di monete sono di origine punica, cioè Cartaginese. Questo tipo di monete sono pertanto testimonianza dei lunghi periodi di alleanza ed amicizia fra Entella e Cartagine.
Ad Entella sono state rinvenute comunque anche monete del periodo del dominio campano nonché pezzi agrigentini, siracusani e addirittura egiziani. Segno che anche in quei tempi i rapporti nell’isola e nel mediterraneo non erano infrequenti. Su qualunque tipo di moneta in ogni caso le scritte sono in greco.
Decreti Queste tavolette sono apparse sul mercato clandestino nel 1979.
In essi si parla di conflitti con i punici (cartaginesi), della cacciata temporanea della popolazione di Entella, di una successiva rioccupazione della rocca, grazie all’aiuto di altre città, che il senato di Entella ringrazia proprio con l’allestimento delle tavole.
Gli studiosi ancora non riescono a fissare una datazione certa ai decreti. Gli avvenimenti descritti vengono ora riferiti con la conquista cartaginese della città ad opera di Annone, condottiero punico (345/344 a.c.) e ora riferiti alla conquista di Entella ad opera dei siracusani guidati da Timoleone (342/341 a.c.).
Studi più vicini ai nostri giorni, pur sempre condotti dalla Scuola Normale di Pisa, collocano invece i decreti fra il 254 e il 241 a.c., cioè negli anni della prima guerra punica fra Roma e Cartagine.
Il Contessioto
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