giovedì 31 ottobre 2019

Rievocazione dei defunti. Significato della ricrrenza

Giorni -quelli correnti- occasione della commemorazione dei defunti. I cimiteri dell'isola e del resto dell'Italia, sono più frequentati del solito. 
Parenti in visita alle tombe le abbelliscono con fiori, piante e ceri. 
Una specifica preghiera del rito
funebre in rito bizantino recita:
Beata è la strada che oggi percorri,
 poiché è stato preparato per
te un luogo di riposo eterno
.”


Si tratta di un rituale collettivo. Ci sono persone che al Cimitero non ci vanno nè nei primi giorni di novembre nè in altri periodi dell'anno. Non hanno l’abitudine di andare al cimitero, altri ritengono che una visita fatta solo “per dovere” sia solo un’usanza. 
Andare in visita ai defunti in Cimitero in un certo modo significa compiere alcune specifichee iniziative originate dalla volontà (percorrere la strada per arrivarci, sostare in preghiera-riflessione, pulire la lapide, sostituire i fiori). Esiste  ovviamente un significato più profondo quale quello di rimettere ordine anche al proprio dolore e di incanalarlo in un qualche senso da dare alla propria vita.

Il significato religioso (cristiano) è ovviamente quello di pregare le per le anime di tutti coloro che ci hanno preceduti nel segno della fede e si sono addormentati nella speranza della resurrezione e per tutti coloro dei quali solo Dio ha conosciuto la fede. 

La Chiesa dedica alla commemorazione dei defunti, che dal popolo viene chiamato semplicemente anche “festa dei morti”, dei rituali. 

Nella messa quotidiana, la liturgia riserva sempre un piccolo spazio, che vuol dire “ricordati, Signore…” e propone preghiere di suffragio alle anime dei defunti.. La Chiesa con i suoi figli è madre e vuole sentirli tutti presenti in un unico abbraccio. 


Una peculiarità degli arbëreshe in Italia è che essi commemorano tutti i defunti nel sabato precedente la Pentecoste.

10 giugno (1940). L'Italia va in guerra

Hitler, caduta la Polonia, 
pensa su come rivolgersi ad Occidente

Chiusa nell'arco di un mese la campagna di Polonia, il Fuhrer lanciò inattendibili messaggi di pace ai paesi d'Occidente e contemporaneamente, in quell'ottobre 1939, ordinò ai comandanti di tutte le armi militari l'allestimento di un Piano di attacco ad ovest in tempii brevi "se fosse possibile in quest'autunno".

Nello stesso tempo Hitler già emanava quella che fu la "direttiva n. 6"  (con data 8 Ottobre 1939per l'attacco immaginato. 
1) Se, nel prossimo futuro, Inghilterra e Francia non si mostreranno disposte a ccssare le ostilità, sono deciso, senza frapporre ulteriri indugi, a passare all'offensiva.
2) Se attendessimo oltre, il Belgio e fors'anche l'Olanda sarebbero indotti a rinunciare  alla propria neutralità  a beneficio delle potenze occidentali, e inoltre si avrebbe un cospicuo progressivo rafforzamento  militare del nemico, facendo vacillare la fede dei neutrali nella vittoria  finale della Germania  e dissuadendo l'Italia dallo schierarsi come alleata al nostro fianco.
3) Perciò al fine del proseguiimento delle operazioni militari, ordino:
-a. nel settore Nord del fronte occidentale si prepari un'offensiva  da condurre attraverso i territri del Belgio, del Lussemburgo e dell'Olanda. L'attacco dovrà essere condotto con la massima forza e tempestività possibile.
-b. Scopo di tale operazione è di annientare il maggior numero di unità francesci  in campo e di unità alleate operanti al fianco della Francia e, in pari tempo, di conquistare territori belgi e francesi nella Francia del nord  da servire come basi per un efficace guerra aero-navale contro l'Inghlterra, e da bastione avanzato  per la regione della Ruhr, zona di vitale interesse per la Germania.
-c. Il momento dell'attacco dipende dal grado di preparazione  delle unità motorizzate  e corazzate, preparazione che occorre affrettare il più possibile, impiegando tutte le energiie  disponibili.  L'offensiva dipende  anche dalla situazione  meteorologica  attuale e dalle previsioni del tempo.
4) Compito della Luftwaffe è di impedire attacchi  dell'aviazine franco-britannica  contro il nostro esercito , e dare immediatamente appoggio, secondo il bisogno, all'avanzata delle nostre unità. Parimenti si dovrù impedre che l'aviazione anglo-francese conquisti basi in Belgio  e in Olanda e ostacolare sbarchi di truppe inglesi in questi due settori.
5) Il Comando della Marina farà di tutto per appoggiare, più o meno immediatamente, le operazioni dell'esercito  e della Luftwaffe per la durata delle suddette  operazioni.
6) Oltre a tali iniziative, in vista della progettata offensiva  in Occidente, esercito e Avviazione  dovranno essere pronti in ogni momento e  respingere, con crescente energia, bloccandola sul nascere, una eventuale avanzata  franco-inglese  sul territorio belga,  colpendo il nemico quanto più possibile all'interno  di tale territorio  e occupando estese  zone dell'Olanda, possibilmwnte in direzione  delle coste occidentali.
7) I preparativi devono essere mascherati in modo da daare l'impressione di semplici misure precauzionali di fronte al minaccioso concentramento di truppe francesi ed inglesi alle frontiere franco-lussemburghesi e franco-belga.
8) Prego i signori di sottopormi nel più breve tempo possibile il loro parere a proposito di questa direttiva, e di tenermi costantemente informaato, tramite il Comando Supremo  della Wehrmaxht sul grado di preparazine delle loro unità.
Adolf Hitler


31 Ottobre

31 Ottobre 1517
Riforma protestante: Martin Lutero affigge le sue 95 tesi sul portale della chiesa di Wittenberg.

La Riforma scaturì da motivazioni religiose dettate dalla riscoperta del Vangelo come annuncio della libera grazia di Dio, donata al peccatore indipendentemente dai suoi meriti, nonchè dalla critica della degenerazione morale e spirituale della Chiesa cinquecentesca. 
Il 31 ottobre 1517, considerata una data convenzionale, è il giorno in cui Martin Lutero avrebbe affisso alla porta della chiesa del castello di Wittenberg le sue 95 tesi contro lo scandalo delle indulgenze, affrontando i problemi della penitenza, del peccato e della grazia. 

mercoledì 30 ottobre 2019

Diritti umani. C'è chi si scorda che viviamo nel terzo millennio

Leggiamo sui giornali e vediamo attraverso le immagini tv che una settantina di militanti, tra cui il sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti, il deputato nazionale Francesco Acquaroli, e il coordinatore provinciale del partito Fratell d'Italia, Luigi Capriotti, hanno partecipato ad una cena nostalgica, promossa appunto da Fratelli d’Italia ad Acquasanta Terme, nell’ascolano, nell'occasione del 28 ottobre, per onorare il 97° anniversario della  marcia su Roma, l'episodio che condusse poi alla soppressione della democrazia.

Secondo i rappresentanti del Pd di Ascoli Piceno e a quanto riporta il giornale La Repubblica, alla serata, svoltasi nelle sale del ristorante-hotel “Terme”, e presentata con tanto di invito-menù in stile fascista ( “Il 28 ottobre 1922 è un giorno memorabile e indelebile, la storia si rispetta e si commemora”; Camminare e costruire e se necessario combattere e vincere”, foto di Mussolini, fascio littorio e aquila sormontata dal simbolo di FdI), avrebbero partecipato anche i vertici locali del partito di Giorgia Meloni. 
Gli stessi che ieri – contestualmente alla presa di distanze da parte della segreteria di FdI (“Noi non ne eravamo a conoscenza”) hanno provato – in modo un po’ acrobatico – a tirarsi fuori.
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Sul presupposto che ogni essere umano ha il diriitto alla libertà e ad una degna vita umana seguiremo, per qualche tempo, un oercorso di riflessione sui diritti umani.

I DIRITTI DELL'UOMO
Secondo la legge fondamentale del nostro Paese, la Costituzione, frutto della guerra di Resistenza e del crollo del Fascismo, la condizione di qualsiasi essere umano è ormai sfociata nella rivendicazione dell'aspettativa di l-i-b-e-r-t-à e di d-i-r-i-t-t-i, individuati e considerati come diritti dell'uomo.

Nello spirito della Costituzione, quelli che individueremo come diritti umani vanno considerati "diritti naturali", spettanti agli esseri umani in quanto individui. Lo Stato non ha altre iniziative da fare se non quelle di doverli "riconoscere"; e così operando deve ammettere che la sovrànità trova un limite nella dignità degli esseri umani.
Verò è che tanti testi di diritto pubblico, in uso nelle scuole ed università del dopo-guerra e magari ancora nei primi anni sessanta del Novecento parlavano di "diritti soggettivi" concessi agli individui dallo Stato democratico nella sua autonoma sovranità, che quindi si auto-limita. Si tratta certo, di un grande balzo in avanti rispetto alla concezione che si aveva dell'uomo nel periodo fascista.
Per chiudere con le visioni post-guerra dell'essere umano -ricordiamo- esiste  anche una visione "contrattualistica", secondo cui la definizione degli spazi e dei diritti dell'uomo sono figli di un "contratto", che poi sarebbe la Costituzione repubblicana, fra le forze politiche e sociali dell'antifascismo. 

Il mondo che non comprendiamo.


Immagine di c.da Cascia
fuoco autunnale per concimare la terra

Un tempo, prima di arare le maggesi si dava fuoco alla paglia secca per concimare la terra, proprio come tuttora continuano a fare i bisacquinesi nella prospicente -a Contessa E.- contrada "Cascia" . Ovviamente si tratta di un fuoco "controllato".

Fuoco in California
California, tempesta di fuocoDi contro, ai nostri giorni, lo vediamo grazie alla tv. -forse per incuria o per speculazione o per accidente- scoppiano incendi di dimensioni regionali sia nella lontana California che in altre zone del pianeta.
Ma si tratta di "fuoco incontrollato ed incontrollabile". 


30 Ottobre

primo governo fascista
In seguito alla Marcia su Roma (28 ottobre), il 30 Ottobre 1922 re Vittorio Emanuele III conferisce a Benito Mussolini l’incarico di formare un nuovo governo. 

Il partito fascista, allora minoritario in Parlamento, sarà alla guida del Paese per un ventennio e prcederà via via alla soppressione di tutte le libertà politiche e procederò alla soppressione e persecuzione dei partiti democratici. Giacomo Mattetti, parlamentare socialista, sarà a distanza di alcuni mesi la prima vittima illustre che dopo aver tenuto un discorso alla Camera verrà sequestrato ed assassinato dai fascisti. 
Alla conclusione dell'era fascista il governo di Mussolni porterà il paese in una catastrofica guerra in alleanza con i nazisti tedeschi.

martedì 29 ottobre 2019

Hanno detto ... ...

ENZO BIANCHI, già priore di Bose

È tristissimo dover constatare che proprio chi era scarso di doni,proprio chi era nulla, quando riesce ad ottenere un po’ di potere con la pretesa di dare lezione a tutti diventa presuntuoso, intollerante, divisivo e di zittire quelli che non gli riconoscono autorevolezza.


LEONARDO BECCHETTI, dcente universitario di Economia
Meglio consegnare il paese al populismo che lo distrugge oggi.... O governare tre anni, eleggere Presidente Repubblica e provare tra 3 anni a rovesciare consensi ? Non mi pare ci siano dubbi sulla seconda. Quindi avanti

TOMASO MONTANARI, storico dell'arte
Si pagano i conti dell’arroganza del potere del pd in Umbria , ma anche quelli di un governo incapace di rompere davvero con il primo Conte, a partire dal mancato ritiro dei decreti sicurezza.
La destra originale con-vince sempre più delle imitazioni...

29 Ottobre

Dopo trecentocinquantanve anni dalla condanna, il 29 Ottobre 1992 la Chiesa Cattolica riabilita l'astronomo Galileo Galilei riconoscendo di avere agito ingiustamente contro il fondatore della scienza moderna.

Era accadduto il 22 giugno 1633: unn vecchio malfermo fu costretto in ginocchio davanti al tribunale dell’Inquisizione romana, fu obbligato, fu costretto, a rinnegare quello che egli sapeva essere vero.

Si trattava di uno scienziato, uno dei più celebri dell’epoca. Le sue convinzioni erano il risultato di lunghi anni di studio e ricerca. Eppure, per avere salva la vita, fu obbligato da quella Chiesa di allora a giurare il falso.

lunedì 28 ottobre 2019

Contessa Entellina. Allo studio degli eventi storici sul territorio associamo anche quello del paesaggio agrario ed umano

La vallata di Vaccarizzotto con sullo sfondo
la Rocca di Entella.

Ancora nel terzo millennio l'immagne, che coglie
buona parte del territorio comunale, mostra la
vocazione granaria, sebbene qua è là spunta
qualche vigneto.
A leggere (meditare) la foto qui accanto si ripropone ancora oggi la centralità di tutti i motivi che stanno alla base dell'interesse dei Peralta-Cardona di dirottare nel lontano XV secolo alcuni flussi di profughi albanesi, che dalla Calabria raggiungevano Messina, in direzione della Valle del Belice e più precisamente nell'area a ridosso dei domini terrieri dell'Abazia di Santa Maria del Bosco.
Abazia questa divenuta feudataria e che -su spinta e sollecitazione dei re di qualsiasi dinastia- si vedeva espandere i domini
feudali, spesso a danno di quelli dei dscendenti dei Cardona-Peralta. Era già accaduto con i territori pertinenti al Castello di Batellaro.

Per i Cardona era quasi imprescindibile bloccare l'espansine feudale dell'Abazia in direzione della Vallata del Belice e ciò poteva -di fatto e di diritto- avvenire mediante la fondazione di una "Terra" a cui intestare sul piano giurisdizionale i pertinenti feudi. Feudi che fino alla fondazione di Contessa erano disabitati, rurali, e quindi carenti della piena giurisdizione baronale.
I Cardona-Peralta intesero sostanzialmente limitare l'espansione dei domini dell'Abazia fondando una "Terra" a ridosso (quasi) di essa, ritenendo di bloccare l'estendersi della giurisdizione ecclesiastica.

Nostro ulterire interesse è di abinare allo studio degli eventi storici sul territorio di abinarvi lo studio del paesaggio agrario ed umano perchè pure essi assolvono ad una funzione storica. 
Ovviamente la nostra non sarà una visione archeologica del territorio rurale, ma -se riusciamo- di semplici  interpreti di un scenario ancora oggi presente nei caratteri essenziali. 
Giorni i nostri in cui ambiente circostante, evoluzione, storia di ideali e di lavoro continuano a fondersi con il tempo passato.

Emigrazione/Immigrazione. Le popolazioni che ne sono esenti alzino la mano

Documentazione e spunti ripresi dagli
atti di un Convegno svoltosi a San Marzano nel giugno 1988

Sul finire degli anni ottanta del '900 la Regione Puglia ospitò il III Convegno Nazionale dei Comuni Albanofoni presso il Comune di S. Marzano di S. Giuseppe. In quella sede si discusse della emananda legge di tutela dell'arbëreshe che stava seguendo il prescritto iter in Parlamento.

Erano giorni quelli in cui le comunità arbëreshe d'Italia godevano della simpatia della stampa nazionale. E godevano di buoni sentimenti e di buona accoglienza pure le prime ondate di immigrati dall'Africa che cominciavan ad arrivavare in Italia.

Sul quotidiano <a Repubblica» a firma di Giorgio Bocca, ed intitolato «E in Italia apparve il sesto Continente» si leggeva «/Il mondo dei poveri è in cammino verso le terre dei ricchi. E:: questa volta tra i ricchi ci siamo anche noi. anche se fatichiamo ad ammeller!o .. . » e più oltre «Dopo aver mandato. in un secolo. trenta milioni di Italiani nel vasto mondo.in cerca di lavoro. oggi ... riceviamo gli stranieri che cercano lavoro ... Quanti sono? Nessuno sa rispondere con esaltezza.. . Secondo le Nazioni Unite 600mila. 700 secondo i sindacali; un milione e mezzo secondo i sociologi; per altri anche due milioni .. . ».
«/Il mondo dei poveri è in cammino verso le Terre dei ricchi. Qualcuno lo chiama il sesto continente. ed è un continente in moto continuo. incrociato.... incontrollabile ... dalle Filippine al Capo Verde ci arrivano solo donne, dall'Africa settentrionale araba solo uomini ... a Ladispoli si incontrano per
qualche settimana, per qualche mese, quelli che arrivano dal Medio Oriente e quelli che partono per il Medio Oriente come gli ebrei.

Al fonte San Luigi in Liguria ... si incrociano gli immigrati espulsi dalla Francia e quelli che hanno usato la Liguria come un ponte per raggiungere la Francia, e poi polacchi, africani, asiatici, sub-sahariani, Marocchini, Libici; Tunisini, Algerini, i Rasta dalla Giamaica e gli Arabi che si ppropriano della loro città. Il quartiere Ballarò di Palermo è l'antico Suk el Balarà, o il suo fantasma, oggi senza luce, senza acqua, senza servizi pubblici, con le finestre murate con il tufo e gli accessi bloccati, eppure rioccupato dagli arabi e tremolante, nella notte, di luci, di candele, o di lampade a petrolio. L'Islam mediterraneo invaso dal feudalesimo crociato, bloccato a Lepanto, umiliato dal colonialismo, torna inforza in Italia.

La seconda religione italiana non è più l'ebraica o la valdese, ma la musulmana. L'Islam è la seconda religione certo di Roma, Milano, Torino, Firenze, Genova, Palermo, Napoli, e di tante città medie da Caserta ad Albissola».

Le cifre che stavano dietro quei sommovimenti sembravano apocalittiche: «La popolazine mondiale ha da poco superato i cinque miliardi di persone. Circa un  miliardo abita i paesi ricchi alle cui porte bussano con insistenza e forte pressione demografica gli altri quattro miliardi» scriveva qualcuno perché per citare ancora Bocca «il 22% della popolazione mondiale consuma 1'80% del prodotto mondiale».

In una prossima occasione
riporteremo il testo di un autore
suila comunità contessiota di New Orleans,
la più numerosa dii quella città, nella
seconda metà dell'Ottcento.

28 Ottobre

28.10.1922Una manifestazione armata organizzata dal Partito Nazionale Fascista fa confluire circa 25 mila seguaci di Benito Mussolini da tutta Italia per mettersi in marcia su Roma. Mussolini arriverà da Milano in treno il 30 ottobre. 
E furono venti anni di dittatura ed
un immane disastro militare nella seconda
guerra mndiiale.

Soppresse tutte le organizzazioni politiche e sindacali.
Soppresse le libertà di pensiero e le espressioni
politiche della vita democratica
Re Vittorio Emanuele III rifiuta di firmare lo stato d’assedio e incarica Mussolini di formare un nuovo governo.

Oggi gli storici più che di marcia su Roma parlano di grande (e riuscito) bluff giocato da Mussolini, che non marciò su Roma in prima persona, ma assistette a Milano all'evolversi della situazione (arrivando nella capitale qualche giorno dopo). La marcia, inoltre, non durò un giorno solo, ma diversi giorni: dal 26 al 30 ottobre.
 La marcia avvenne dopo mesi di violenze squadriste contro sedi e iscritti dei Partiti e sindacati di sinistra, e in un contesto democratico compromesso dal susseguirsi di governi deboli.

domenica 27 ottobre 2019

27 Ottobre

27 Ottobre 2019.
Torna l’ora solare. Nella notte tra sabato e domenica sono state spostate le lancette indietro di sessanta minuti, passando dalle 3:00 alle 2:00. Di conseguenza abbiamo avuto un’ora in più per dormire. L’alternanza tra ora solare e ora legale permette un risparmio energetico considerevole, fondamentale in un Paese come l’Italia che importa gran parte dell’energia elettrica che consuma.
La Storia.
In Italia l’ora legale fu adottata per la prima volta nel 1916, durante la Prima Guerra Mondiale, proprio per risparmiare energia. Dal 1940 al 1948 fu abolita e in seguito ripristinata più volte. L’adozione definitiva dell’ora legale avvenne nel 1966, seguendo diverse modifiche fino al 1996.

Alle radici del Cristianesimo

La vita sociale
La potenza e la difficoltà dell'amicizia non si esprimono in un pirotecnico atto d'eroismo, ma nella placida fiammella della pazienza di tutta una vita.
Pavel  Aleksandrovic Florenskj 
figura significativa e sorprendente del pensiero religioso russo. 
 Uno dei maggiori pensatori del Novecento

Florenskij è stato filosofo della scienza, fisico, matematico, 
ingegnere elettrotecnico, epistemologo, ma anche 
filosofo della religione e teologo, teorico dell’arte 
e di filosofia del linguaggio, studioso di estetica, 
di simbologia e di semiotica.

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All'affamato appartiene il pane che metti in serbo; 
all'uomo nudo il mantello che conservi nei tuoi bauli; 
agli indigenti il denaro che tieni nascosto. 

Commetti tante ingiustizie quante 
sono le persone a cui potresti dare tutto ciò.

SAN BASILIO DI CESAREA

sabato 26 ottobre 2019

Desertificazione contessiota. Tocca solamente al Blog trattare dello spopolamento di Contessa Entellina ?

Noi continueremo ad aggiornare questa pagina del  Blosulla "desertificazione"-
Con soddisfazione apprendiamo e leggiamo comunque sui giornali che il tema dell'innarrestabile flusso migratorio dei "contessioti" e più in generale dei siciliani è all'attenzione dell'opinione pubblica tanto siciliana che nazionale. Persino giornali a tiratura nazionale oggi hanno scritto sulla "desertificazione" dell'entroterra siciliano. Era persino elencata Contessa Entellina.

A noi ovviamente piace che ci sia la presa di coscienza sulla piaga migratoria che investe l'intera Sicilia (e l'intero Meridione), però ci piacerebbe che i politici trovassero l'antidoto. 
Questa è la loro funzione: risolvere le piaghe sociali. Non possono fermarsi pure loro all'evidenziare problematiche (i mali dell'isola) senza poi applicare le relative cure. A loro compete infatti trovare i rimedi.

Secondo Vito Teti, antropologo all'Uniiversità di Cosenza, "fra venti anni la Calabria, altra sfortunata regione meridionale,  avrà perso cinquecentomila abitanti e diventerà un deserto, come lo fu nel periodo aragonese". 
La Sicilia fra il 2002 e il 2017 ha  già perso un numero di cittadini pari all'intera attuale popolazione di Catania.

La sensibilizzazione delle istituzioni c'è, soprattutto al livello degli enti locali, tanto è vero che oltre un centinaio di  Consigli Comunali -compreso quello di Contessa- hanno varato deliberazioni esortative perchè l'Ars faccia qualcosa.

I dati regionali dicono che ogni anno (12 mesi) ben ventimila giovani lasciano la Sicilia e vanno a lavorare all'estero. 
Il dato nuovo degli ultimi anni dice che la maggior parte di questi ventimila giovani è munito di diploma superiore o di laurea. Giovani qualificati qui in Sicilia e costretti però a mettere a disposizine di altre comunità -che nulla hanno speso per la formazione- le loro doti lavorative.

In una prossima pagina forniremo dati puntuali sul de-flusso di giovani (e non solo di loro) contessioti che hanno lasciato Contessa nei vari tempi.
I dati stranamente dicono che dall'avvenuta fondazione del paese fino al 1860 (in un contesto di arretratezza feudale e di disaggi umani) l'emigrazione di alcune unità era soverchiata da una significativa immigrazione dai comuni vicini. 
Dopo l'unificazione il deflusso è stato sempre inarrestabile, bloccato poi per legge dal fascismo, e ripreso a metà degli anni cinquanta per attenuarsi solamente negli anni della ricostruzione dal sisma '68, per divenire, nuovamente, inarrestabile alla fine di quel processo ri-edificatorio.

NOTA: 
Riteniamo di dover modificare in prosieguo la seconda parte del titolo di questa pagina. 
Più saremo ad occuparci della della tematica, più facilmente sensibilizzeremo chi deve e chi può aiutarci a trovare soluzioni.

E' ancora tempo di populismo

Sfogliando i giornali
(1) Il Pd non era andato al governo anche per abrogare i decreti sicurezza di Salvini?

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(2) I populisti continuano a lanciare idee appropriate.

   L'ultima di Grillo è che sarebbe buona cosa togliere il diritto di voto agli anziani (ai vecchi ?).

Apprezziamo quanto scrive il direttore de La Stampa, in proposito.

....Ciò che serve è l'esatto contrario, ossia, valorizzare i testimoni del passato per trasformare le loro esperienze  in patrimonio collettivo. Solo chi sa custodire la propria memoria , dentro una famiglia o in una nazione poco importa, riesce ad affrontare le sfide del presente.
Da qui la necessità di investimenti e politiche per identificare  negli anziani una fonte di sviluppo e crescita del Paese.

Minoranze etniche. Valorizzazione delle minoranze etniche"

Trasmissione (con allegati) del regolamento della "XXVII Rassegna Culturale Folk per la valorizzazione delle minoranze etniche"
  Istituto Comprensivo “G. Sabatini” di Borgia

Comunicazione indirizzata a tutti gli istituti scolastici arricchiti dalla presenza, nel loro territorio, di minoranze etniche.

Si trasmette, in allegato, il  regolamento relativo alla  realizzazione della "XXVII Rassegna Culturale Folkloristica per la Valorizzazione delle Minoranze Etniche"

Per qualsiasi richiesta di informazione sullo svolgimento e sul regolamento rivolgersi alla Prof./ssa Concetta “Cettina” Mazzei, cell. 3496350760, e-mail: mazzei.cettina@alice.it

Si prega di favorire la massima diffusione del regolamento.

La dirigente scolastica
Prof.ssa Marialuisa Lagani

Istituto Comprensivo "G. Sabatini" Borgia (CZ)
che comprende la scuola del comune di lingua minoritaria "arbereshe" di
Caraffa di Catanzaro





                                                                                                                   





























































































L'Italia economica. Il punto di vista di un americano che conosce il Paese

Alan Friedman è un esperto di economia e politica statunitense. Conosce bene l'Italia ed ha collaborato con le principali testate giornalistiche italiane.
Recentemente ha pubblicato un libro in Italia che sta avendo un grande successo editoriale "Questa non è l'Italia - Storie segrete e verità shock dietro il nuovo volto del nostro paese". 
Viene fatta una ricostruzione dell'immagine del nostro paese sovranista quando il potere governativo era in mano ai populisti assoluti, a quei leghisti e a quei 5 stelle che inseguivano l'avversione totale verso tutti i nostri tradizionali alleati dell'Occidente, contro l'Europa anzitutto.
Ci piace, però, estrapolare dal libro una pagina che tratta delle problematiche economiche del nostro Paese.

E allora, lasciamo stare il governo gialloverde e parliamo del futuro,  almeno di un futuro possibile. In questo contesto, come dovrebbe presentarsi una ricetta economica seria e ragionevle, che abbia come obiettivo la crescita ? 
Il modo migliore per aumentare la ricchezza e combattere la disoccupazione consiste nell'affidarsi a misure fiscali e macroeconomiche che permettano alle aziende di assumere. Ovvero tese ad aiutare le piccole imprese, che rappresentano il 95% dell'economia italiana. Per farlo bisognerebbe cambiare una manciata di regole per diventare competitivi.
Un piano economico favorevole alla crescita dovrebbe aiutare l'Italia a modernizzarsi, per permetterle di competere sui mercati globali. E' un progetto del genere dovrebbe tenere conto della nostra profonda e fruttuosa integrazione con le economie della Germania e della Francia, che insieme assorbono il 25 per cento delle esportazioni nazionali: in questo quadro, le aziende italiane agiscono come fornitrici e cruciale parte integrante della filiera. E' il caso, per esempio, di produzione di componenti dell'industria dell'auto, che dalla Lombardia e dal Veneto vengono impiegati in vetture prodotte in Baviera. Se l'Italia oggi è la seconda potenza manufatturiera d'Europa è anche grazie all'esistenza del mercato unico, all'assenza di dazi all'interno dell'Unione, all'integrazione delle economie dell'Eurozona e alla moneta unica. Qualcuno dovrebbe dirlo ai sovranisti. Mantenere relazioni amichevoli e sviluppare legami commerciali sempre più stretti favorisce gli affari  più del nazionalismo e del protezionismo. La cooperazione aiuta le economie a vendere le merci più dei rapporti conflittuali. Attaccare i nostri principali partner eurpei non contribuisce a creare un miglior clima economico per l'Italia.
La via maestra per creare lavoro e crescita è affrontare di petto tutti i malanni che affliggno il Paese, uno alla volta. Rimettere mano al vecchio motore cigolante dell'economia e modernizzarlo pezzo per pezzo. Oltre a tutto questo, bisogna cambiare in profondità il modo in cui si fanno affari: stabilire condizioni migliori per il libero mercato, più trasparenza, minore incertezza e maggiore competitività. Le politiche economiche non bastano. E' necessario creare un terreno fertile per attirare gli investimenti. Insomma, si deve trasformare l'Italia in un mercato appetibile, con una forza lavoro qualificata e incentivi fiscali interessanti. E tutto questo richiedee tempo. Magari una prospettiva più ampia rispetto a quella su cui è abituato a ragionare l'elettorato Non ci sono soluzioni semplici, e per vincerla saranno necessari diversi anni di politiche intelligenti, coerenti e stabili.
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26 Ottobre

Era il 26 Ottobre 1860 quando re Vittorio Emanuele II ed il generale Garibaldi si incontrano a Teano. Il comandante dei Mille consegnò tutte le terre del Sud al nuovo re d'Italia.

Il 26 Ottobre 1913 per la prima volta in Italia si vota con il sistema di sufraggio elettorale maschile. Furono elettori tutti gli uomini, senza restrizioni, di età superire ai trent'anni. Per gli altri, magiorenni, restarono in vigore le precedenti restrizioni.
Per il ballottaggio fu fissata la data del successivo 2 novembre.

venerdì 25 ottobre 2019

Entella. Solo un mito ?

Leggere precedenti testi
Parlare di Entella significa parlare degli Elimi, un popolo che ancora oggi nonostante i numerosi studi, scavi e ricerche archeologiche risulta a noi, gente del terzo millennio, piuttosto misterioso. E' giusto comunque ammettere che qualche progresso nella conoscenza è stato compiuto grazie alle esplorazioni archeologiche compiute soprattutto negli anni novanta del Novecento dalla Scuola Normale Superiore di Pisa.

Le prime testimonianze storiche su Entella sono abbastanza antiche e provengono da due autorevoli personaggi di primo piano del V secolo avanti Cristo:
1) Ellanico di Mitilene, riprese successivamente da Dionigi di Alicarnasso, la cui descrizione comprende anche la spedizione di due imbarcazioni che dal Mediterraneo Orientale approdarono in Sicilia. Una imbarcava gente Elima (=della città di Troia), l'altra gente Ausona (popolazione indoeuropea, da cui discendono anche i greci). L'intervallo di approdo fra le due imbarcazionii, secondo Ellanico, sarebbe di cinque anni.
Verosimilmente l'autore, che scrive nel periodo in cui l'isola era prevalentemente in mano ai greci, mira a trasmettere l'idea che ausoni (antenati dei greci) ed elimi (originari di Troia) sono arrivati a popolare l'isola quasi contemporaneamente.

2) Tucidide (storico e militare ateniese, principale figura della letteratura classica greca) scrive che quando ormai era evidente il crollo della città di Troia ad opera degli achei alcuni troiani fuggirono e ripararono nella parte più occidentale-settentrionale della Sicilia, oltre il confine su cui insistevano i Sicani, premuti questi da est dai Siculi.  
I fuggiaschi da Troia avrebbero fondato alcuni siti, fra cui Erice, Segesta ed Entella.

Entrambi le versioni qui sopra sommariamente riportate puntano a sottolineare l'origine sostanzialmente Medio orientale, del Mediterraneo Orientale, degli Elimi.
E' corretto riportare qui la sensazione diversa sollevata da un recente ed indimenticabile studioso siciliano, il prof. Tusa,  secondo cui -in forza di esami archeologici condotti in anni recenti- potrebbe essere attendibile la provenienza degli elimi, a cominciare dal XII secolo a.C., dalla penisola italiana, e che questi abbiano sospinto, fatto arretrare, le popolazioni sicane dalla parte settentrionale/occidentale dell'isola. 
Gli elimi avrebbero comunque secondo il prof. Tusa contaminato la cultura sicana della Sicilia Occidentale tutta.
L'ipotesi, che lo studioso siciliano sicuramente avrebbe voluto ulteriormente approfondire se il destino non l'avesse sottratto a tutti noi, viene da altri studiosi ipotecata dalla circostanza  che alcune ceramiche rinvenute nelle aree elime  di Sicilia rievocano l'epopea omerica e la fuga da Troia e sono, in quanto a manifattura, della cerchia nord-anatolica.

La tradizione
Il sito di Entella, affidato alla narrazione della tradizione, sarebbe comunque agganciata alla vicenda elima/troiana di Egeste, figlio di una troiana e del principe Elimo, figlio di Anchise e fratello di Enea.