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venerdì 1 gennaio 2021

Anno nuovo. Verso un mondo tutto da immaginare ?

 


Ho letto su un giornale di alcuni mesi fa, lo avevo conservato, che alcuni politologi e osservatori delle cose che accadono nel nostro mondo intravedono la caduta di ruoli e di funzioni dello "Stato", degli stati, o quanto meno dei ruoli e delle funzioni per come li abbiamo finora conosciuti. Mesi fa non avevo letto l'articolo, avevo scorso semplicemente i titoli ed  avevo pensato che esso si occupasse della situazione italiana in mano ai M5S, il partito dei populisti italiani. Aveva pensato che analizzasse le conseguenze sociali del nostro paese destinato prima o dopo ad avere un avvenire "buio"; come d'altronde capita  alle aziende affidate ad amministratori non proprio competenti in economia aziendale le quali nel giro di pochi mesi non possono fare altro che portare i libri in Tribunale per essere sottoposte alla procedura di fallimento.

Quell'articolo che avevo conservato mi è capitato nuovamente in mano e questa volta l'ho letto; non mi è sembrato per nulla fantasioso e non attenzionava affatto la situazione italiana, unico grande paese dell'Occidente a guida prevalente populista.  L'approccio era di altro tipo e forse più preoccupante, o, comunque ancora più interessante.

Un mondo nuovo ?

Il disfacimento degli "Stati" prima o dopo avverrà -secondo quegli autori dell'articolo- per opera di Internet. 

Il Governo danese ha nominato un ambasciatore, una figura in tutto analoga a quella che risiede per conto della Danimarca a Pechino, a Roma ed altrove e lo ha inviato presso la sede legale di Google, con l'ulteriore delega di rappresentarlo presso Apple e Facebook. Il ministro degli esteri danese incalzato dai giornali di tutto il mondo a voler spiegare le motivazioni che stanno alla base del riconoscimento della dignità diplomatica ad aziende capitalistiche ha precisato che non è solo il governo di Copenaghen a muoversi in quella direzione. Direzione inevitabile, ha spiegato, in quanto quei "colossi digitali" hanno influenza sul pianeta di gran lunga superiore a paesi e stati che tengono ambasciate ovunque. Ha quindi continuato a spiegare che i bilanci di quei colossi sono di gran lunga più rilevanti e potenzialmente incisivi rispetto a quelli di tanti paesi aderenti all'Onu e alla stessa alleanza Nato. Ha aggiunto: piaccia o non piaccia questo sarà il mondo di domani dove gli stati conteranno via via sempre meno e non soltanto per lo strapotere del denaro sulla politica ma soprattutto perchè ogni volta che ci connettiamo ad Internet, noi o chiunque alltro cittadino del mondo, in realtà espatriamo, superiamo dogane, attraversiamo continenti e non usiamo passaporti. Ha spiegato che tutti i fruitori di "internet"  facciamo gli apolidi quando acquistiamo con Amazon o eBay. Tutti eventi e circostanze che segnano il declino e -col tempo- la fine degli Stati.

L'articolo continua sostenendo che questa visione e queste iniziative promosse finora da alcuni stati di nominare ambasciatori presso i "giganti informatici" sono destinate ad allargarsi e non tanto per iniziativa dei "liberisti" o del mondo capitalista bensi per presagi già anticipati decenni fa da serie figure marxiste come Eric Hobsbawm che da tempo aveva anticipato lo "sbricciolarsi" degli Stati e dei loro confini.

L'Interrogativo?

Che senso hanno le puntate nazionaliste alla Trump dei vari Salvini, Marine Le Pen etc. che puntano a rafforzare i confini per chiuderci a riccio verso l'esterno e verso il diverso se giornalmente ..... ci colleghiamo con l'intero mondo?

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