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lunedì 30 novembre 2020

Viaggio nel futuro. XXV secolo: L'uomo viaggia nel cosmo e legge fatti accaduti nel 2020


 Fantasia? No, previsione.

E' l'anno 2450 d.C.. Da oltre un secolo esistono comunità e centri abitati -in ambienti sofisticati, artificiali, extra-planetari - costituiti da discendenti di vari popoli della Terra. Esistono relazioni commerciali e collegamenti interplanetari per fini culturali frequenti fra la Terra e quella che gli antichi terrestri denominavano la  "Luna",  satellite naturale e pure con altri pianeti del sistema solare.

In uno di quegli ordinari viaggi fuori dall'orbita terrestre, Giuseppe, un siciliano con origine del palermitano, e Stefano, un marsigliese, commentano un testo, che gli antichi avrebbero chiamato libro che pero' non sa nulla né di stampa, né di fogli, né  di apparecchiatura elettronica. Il testo di quel non libro descrive -fa apprendere- eventi,  modo di vivere e cultura di oltre quattrocento anni prima. I due scoprono che nel XXI secolo, esattamente nel 2020-2021 d.C. gli umani cedettero alla paura e bloccarono la loro crescita culturale di fronte ad un virus, il covid 19.

Quel testo, quella lettura per le poche ore di viaggio Terra-Luna evidenzia quanto l'uomo fosse allora, nel 2020, terrorizzato ed impotente rispetto invece all'immensa mole di sapere che è stata acquisita nei decenni del XXV secolo. Il periodo storico -leggono- era caratterizzato da 1) inquietanti colonne notturne di camion militari che portano via le bare delle vittime di Coronavirus, 2) dal papa dell'epoca che percorre a piedi la gradinata del sagrato della basilica di San Pietro per implorare Dio di non abbandonare quell'umanita in balia del virus. 3) dal presidente della Repubblica Italiana che il 25 aprile sale, da solo, i gradoni dell'Altare della Patria per l'omaggio al milite ignoto e per rievocare il 75' dalla Liberazione nazista.

I due viaggiatori non hanno tempo di finire di leggere quegli episodi storici che già atterrano sulla stazione lunare; si salutano e si danno appuntamento al prossimo convegno terrestre fra due anni e subito uno corre a pigliare la coincidenza che lo porta su Marte e l'altro la coincidenza per il pianeta Giove. Si ripromettono di raccontare ai loro familiari quella vicenda del virus del 2020.


domenica 29 novembre 2020

Terra e vita. Storia siciliana per immagini (12)

  "Quando un popolo non ha più senso vitale del suo passato si spegne. La vitalità creatrice è fatta di una riserva di passato. Si diventa creatori anche noi, quando si ha un passato. La giovinezza dei popoli è una ricca vecchiaia". Cesare Pavese

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Conoscere la Sicilia di ieri 

per Conoscere

La Sicilia di oggi.

Immagini e descrizioni

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Lo scopo strategico dello sbarco degli alleati  
a cominciare dalla Sicilia è riconosciuto dal punto
di vista strategico da tutti gli storici perchè servisse ad avviare la
campagna d’Italia.  Servì in effetti a
mettere in seria difficoltà il fascismo e a fare uscire
 l’Italia dalla guerra.
Un risultato pienamente conseguito.

A fronte di una visione strettamente strategico-militare
dello sbarco in Sicilia è ormai pure tesi ufficializzata,
dalla prima Commissione antimafia dell'era repubblicana
nella sua relazione su Mafia e politica, che
è esistita  una collaborazione della mafia siculo-americana 
nello sbarco. E che ovviamente più di un prezzo
è stato pagato ad essa.
Era il 22 luglio 1943 quando i soldati "alleati", prevalentemente statunitensi ed inglesi, entraronoo a Palermo. Probabilmente già sapevano che sarebbero stati accolti favorevolmente dalla popolazione. La Storia dei nostri giorni, quella che studiamo ormai pure a scuola, ci fa sapere che erano stati svolti contatti non disinteressati con "cosa nostra". Ciò che colpì comunque i militari che entrarono in città erano tutti i muri tapezzati da proclami a firma di un sedicente Comitato per l'Indipendenza che auspicava l'immediata decadenza in Sicilia della "monarchia sabauda" con la conseguente proclamazione della "Sicilia repubblica indipendente". Perchè si abbia immediata contezza di quella circostanza, diciamo subito che  i mafiosi – siciliani e siculo-americani – in quel 1943, supportarono e agevolarono in svariati modi gli americani. Gli Usa si avvalsero dei rapporti tra mafiosi italiani o italoamericani che erano nel loro territorio e mafiosi che erano in Sicilia per preparare il terreno dello sbarco: Il caso più noto fu quello di Lucky Luciano, che essendo detenuto, fu contattato dall’autorità degli Stati Uniti per saggiare la sua disponibilità a favorire lo sbarco alleato. Luciano si adoperò positivamente. Quindi fu espulso dagli Usa e iniziò il suo soggiorno a Napoli. 

Altri mafiosi detenuti negli Usa seguirono la sua sorte. Questa degli “espulsi” fu una questione posta più volte all’attenzione della prima Commissione antimafia, all’interno della quale si rilevò che l’elevato numero degli espulsi dagli Usa, immediatamente dopo la fine della guerra, non poteva che corrispondere ad una ricompensa per il contributo fornito 

Il 23 luglio, il generale britannico Alexander  ricevette un memorandum scritto da Andrea Finocchiaro Aprile che gli chiedeva l'immediata costituzione di un governo siciliano. Nel successivo 28 luglio il "Comitato per l'Indipendenza Siciliana" -in nome del popolo- chiedeva agli alleati il consenso per la costituzione  in Sicilia di un governo provvisorio per immediatamente poter svolgere un plebiscito e dichiarare decaduta la monarchia sabauda e proclamare la repubblica indipendente e repubblicana".

Il 6 agosto nell'isola cominciò a circolare il giornale "Sicilia Liberata", finanziato dagli alleati ma che faceva propria la propaganda dei separatisti.

Una puntualizzazione: Mafia e Separatismo furono la stessa cosa ? Probabilmente no; ma non si comprenderebbero gli intrecci che tra questi fenomeni ci sono stati. Per potere arrivare a capire quegli anni "travagliati 43-47," gli storici li prendono in osservazione come se costituissero un "campo di gioco" in cui mafia, separatismo e autonomia si sono incontrati e si sono pure più volte scontrati. Erano anni in cui emersero nuovi protagonisti, nuovi movimenti e nuovi progetti politici ed in cui avvennero fatti che condizioneranno la storia siciliana fino ai nostri giorni. Fino a ieri e forse fino ad oggi. 

Contessa Entellina. Riprende a piovere, ma con minore violenza di ieri

L'immagine è stata ripresa
sul territorio di
Contessa Entellina,
in c.da Serra, la strada
che frequentemente
percorriamo in direzione
di Sambuca di Sicilia.

Il forte vento accompagnato
da pioggia, nel pomeriggio
di ieri ha divelto un palo
della rete telefonica.



  Continua a piovere in Sicilia. Nella parte Occidentale non risultano finora particolari criticità.

Gravissimi danni sono rilevati invece nella parte orientale dell'Isola, nel catanese. Nella zona etnea di Linguaglossa, a Pedara, ad Augusta, e a Catania città. Proprio su Catania un fortissimo temporale è stato accompagnato dallo sviluppo di un tornado che si è abbattuto nella zona dell'aeroporto di Fontanarossa facendo gravissimi danni. 

Alle radici del Cristianesimo

Dalla Filocalia:


Massimo il Confessore, è stato un monaco e teologo bizantino, venerato santo sia dalle Chiese cattolica e ortodossa che lo ricordano il 13 agosto di ogni anno.

X- Imparate da me -dice - che sono mite e umile di cuore, ecc. La mitezza custodisce l'animo imperturbato, l'umiltà libera l'intelletto dall'arroganza e dalla vanagloria.

X Se tu alcuni li odi, per altri non hai né amore né odio, altri li ami ma con misura, e altri li ami ardentemente, devi riconoscere da questa diseguaglianza, che sei lontano dalla verità perfetta, che suppone si ami ugualmente ogni uomo.

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 Estrapoleremo per alcune settimane alcune pagina dal testo di Hans Kung: Dio esiste? -forse il più impegnativo fra gli innumerevoli suoi libri-. Si tratta di un voluminoso "classico" testo di teologia e filosofia diffuso a livello mondiale. All'interrogativo posto nel titolo del libro Kung, sacerdote cattolico, risponde positivamente alle inquietudini, alla curiosità e al dubbio in cui gli stessi credenti possono venirsi a trovare. 

Sul blog ovviamente riporteremo alcune delle oltre mille pagine del libro, quelle utili a cogliere il senso (introduttive). Nelle prime pagine l'autore trattegia la figura di "Cartesio",  filosofo e matematico francese, fondatore della matematica e della filosofia moderna. Scopo del libro è di usare il metodo scientifico per la ricerca del fondamento della "fede".

^   ^   ^

Io penso, dunque sono?: René Descartes

E' consigliabile tornare a rileggere prioritariamente la prima pagina del testo -che stiamo considerando su René Descartes- di Hans Kung Dio Esiste? (pigiare sulla scritta blù).

2) Al termine degli studi lo scolaro modello, orgoglio dei suoi maestri, nobile ed esterirmente docile, ma nell'intimo ribelle ammiratore di Galileo, si vide irretito in tanti dubbi ed errori da decidere di abbandonare totalmente gli studi scientifici. A differenza degli scienziati da tavolino, "risolsi di non cercare altra scienza fuori di quella che potevo trovare in me stesso o nel gran libro del mondo. Impiegai, dunque, il resto della mia giovinezza a viaggiare, a vedere corti e uomini d'armi, a frequentare genti di altra indole e condizione, a far tesoro di una diversa esperienza per mettere me stesso alla prova nei casi che la fortuna mi offrisse e trarne, con la riflessione, qualche profitto.I due libri nei quali l'uomo del Medioevo cercava la verità, vale a dire i libri della natura e della Bibbia, appaiono qui sostituiti dai libri dell'uomo moderno, dai libri cioè del mondo e del proprio io.

  Il "gran libro del mondo" Descartes incominciò a sfogliarlo a Parigi, dopo la laurea in giurisprudenza: come cavaliere finanziariamente indipendente, come buon danzatore, cavalcatore, schernitore, giocatore, ma dedito segretamente ai problemi matematici e filosofici.. E continuerà a sfogliarlo con i viaggi attraverso l'Olanda, la Germania, l'Austria e l'Ungheria; come soldato, come stimato volontario con il grado di ufficiale non stipendiato, certamente più "spettatore" che "attore", particolarmente amante dei tranquilli quartieri invernali che gli permettevano di dedicarsi alle sue meditazioni.

  In uno di questi quartieri, a Ulma sul Danubio, il 10 Novembre 1619, in una notte di entusiasmo intellettuale e di animati sogni profetici, la vita di Descartes subisce una svolta decisiva: il soldato ventitreenne viene investito dall'alto, come riferirà lui stesso, dalla luce di una meravigliosa intuizione, che doveva diventare l'idea di fondo del suo lavoro futuro, e cioè la rivelazione di una "science admirable", l'ideale di una nuova scienza unitaria universale che, con l'ausilio del metodo matematico-geometrico, può esporre in maniera chiara e inequivocabile le leggi della natura e dello spirito, e insieme la fisica e la metafisica. Inizia così una nuova era, nella quale la matematica e le scienze naturali svolgeranno un ruolo totalmente diverso. Tutti gli sviluppi sinora conseguiti, il pensiero avviato da Copernico, Keplero e Galileo, non aspiravano ad una vasta sistematizzazione, matematicamente certa, in una filosofia della natura e dello spirito?

   Questa sconvolgente intuizione di ciò che sarebbe stato il compito della sua vita lo afferra al punto che in quella stessa notte -  in contrasto con il cliché del Descartes razionalista-, egli fa voto di recarsi in pellegrinaggio  al santuario italiano di Loreto, come di fatto farà nel corso di un lungo viaggio attraverso mezza Europa, intrapreso dopo aver abbandonato la  carriera militare. Ritornato più tardi a Parigi, nel 1627 partecipa per la prima volta a un dibattito pubblico di carattere filosofico; in occasione della conferenza di un certo signore de Chandoux, alla presenza del nunzio apostolico, egli espone i principi di una nuova filosofia che, a suo parere, può condurre a una conoscenza certa.

   In quell'occasione il cardinale Pierre de Bérulle, il grande fondatore dell'Oratorio e della teologia spirituale francese (*Ecole Française*) che, a differenza dei teologi romani, manifestava simpatia per le idee di Galileo, riporrà pubblicamente le proprioe speranze  nel giovane  Descartes. Gli raccomanderà, infatti, formalmente di dedicarsi alla nuova filosofia. Non aveva bisogno anche la fede cristiana di un nuovo fondamento, di una nuova base filosofica per la teologia, di un nuovo Aristotele? Viene così stipulata una nuova alleanza tra la nuova scienza e filosofia  matematico-meccanicistica, sospetta come non cristiana, da una parte, e il rappresentante addirittura di una teologia spirituale, dall'altra -contrari entrambi alla teologia scolastica tradizionale ("scuola astratta") e alla mistica rinascimentale della natura (che gli oratoriani consideravano larvatamente neo pagana). Quanto sarebbe stata diversa la storia della cristianità se anche a Roma si fosse colta la possibilità di un'intesa tra la teologia e la scienza naturale! Descartes divenne il primo importante pensatore dell'età moderna, la cui opera, a differenza dei nuovi principi filosofici del Rinascimento, doveva plasmare in maniera determinante la coscienza moderna,

   Tra le carte del filosofo, dopo la sua morte a Stoccolma,  si troveranno le Regole per la guida dell'intelligenza (Regulae ad directionem ingenii, 1628), scritte e commentate in latino un anno dopo quella discussione parigina. Con pregnanza, in seguito difficilmente superata, questo primo scritto filosofico di Descartes, rimasto incompiuto, di espressione, in un mediato sistema della sua *conversazione*, consacrando così il suo autore quale iniziatore dell'epistemologia moderna. "Il fine degli studi deve essere quello di guidare la mente a giudizi sicuri e veri, intorno a tutte le cose che si presentino" (Regola prima), "Bisogna occuparsi soltanto di quegli oggetti alla cui certa e sicura conoscenza appare esser sufficiente la nostra intelligenza" (Regola seconda). "Riguardo agli argomenti da trattare si deve fare ricerca non di ciò che gli altri ne abbiano opinato o di ciò che noi stessi congetturiamo, bensì di ciò che da noi si possa intuire con chiarezza ed evidenza; poichè solo così si acquista scienza" (Regola terza). "Per l'investigazione della verità delle cose, è necessario un metodo" (Regola quarta).

   Su questo metodo si diffondono le regole 4-21, che a mano a mano che si procede assumono un carattere sempre più matematico-geometrico. A Descartes, quindi ancora non interessa una metafisica, ma un metodo unitario-incontrovertibile, quello matematico, esteso a tutti i campi del sapere -contro tutti i possibili pregiudizi e le consuetudini,  contro tutto ciò che impedisce l'evidenza. Come può, in fondo, la filosofia passare dalle tenebre alla luce, dall'insicurezza di opinioni contraddittorie alla chiarezza, evidenza e certezza, se non si applica pure a essa la certezza - e cioè il metodo esatto - della matematica, più precisamente della geometria?  Soltanto la matematica rende possibile quella dimostrazione sicura e chiara, che in base a grandezze non determina una grandezza incognita, e con principi semplici,  facilmente comprensibili, raggiunge le soluzioni più difficili e complesse. In effetti, nella matematica e nella geometria, Descartes aveva scoperto le idee chiave della sua nuova filosofia, le quali avrebbero orientato il seguito della sua vita e la sua visione tecnico-matematica della realtà. L'idea di un superiore piano della verità, del piano cioè dell'evidenza esente da dubbio e da errore, dei concetti chiari e distinti; l'idea di una conoscenza fondata, non su dati sensibili insicuri, su idee erronee o su autorità riconosciute, ma soltanto sull'intelligenza generatrice di certezza;  l'idea di un pensiero metodico attuantesi col passaggi dal noto all'ignoto, dal semplice al complesso;  l'idea di una analogia tra l'ordine della matematica e quello della natura, obbediente a leggi matematiche, con le quali viene aperta alla comprensione e quindi dominata la matematica.

   Riduzione di tutti i problemi a tali modelli matematici: a differenza del teologo medievale Bonaventura, che aveva tentato una "Riduzione (reductio) delle arti (scienze) alla teologia", ora il filosofo Descartes tenta, in maniera moderna, una "riduzione delle scienze" alla matematica: lo "spirito"  del suo metodo doveva estendersi a tutte le altre scienze. Quello che io conosco "in maniera chiara e distinta", è vero. "Clare et distincte" diventa con Descartes, ben oltre i confini della Francia, una specie di parola d'ordine: per la filosofia, per la scienza naturale, per la vita culturale in genere. 

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Alle radici del Cristianesimo sta l'Ebraismo.

Alcune riflessioni

2) L'appartenenza ebraica, tradizionalmente coincide con la circostanza di nascere da madre ebrea. Questa circostanza è quella che dà il volto etnico all'ebraismo, mentre  la possibilità di aderirvi compiendo alcuni riti d'ingresso gli dà il volto religioso. Non tutti in Occidente accettano l'automatismo per cui da una mamma ebrea nascano figli automaticamente ebrei ed infatti è a conoscenza di chi scrive queste righe la situazione (che è situazione vasta) createsi in una specifica famiglia, con marito di origine contessiota, in cui questi cristiano non intese accettare la situazione di quest'automatismo e ne derivò la separazione, con il figlio andato quasi per automatismo alla madre.

La fede è imperniata sul Dio uno e sulla rivelazione del Sinai con gli obblighi che ne derivano per Israele, popolo scelto da Dio. Un primo aspetto -che subito si coglie- del popolo israeliano è che esso guarda sempre alle proprie origini, al proprio passato, ed in questo è davvero molto tenace, per la "memoria culturale", sotto altro e diverso aspetto esso guarda e si proietta al futuro in attesa che vengano realizzate le promesse messianiche.

sabato 28 novembre 2020

Situazione Sicilia. In Sicilia 1.189 nuovi casi e 43 morti da covid

 Da tempo sentiamo parlare di Recovery Fund. Una sorta di montagna di soldi che l'Europa metterà a disposizione del sistema economico italiano nel corso del 2021 e poi via via diluiti nel settennio a venire.

Musumeci in una intervista ad un prestigioso giornale americano spiega come la Regione intende spendere quanto da essa dipende: 1)  un hub portuale che sia da sponda nel commercio di beni tra il Canale di Suez e il Mediterraneo; 2) un aeroporto internazionale ("Malta, più piccola della meno estesa provincia siciliana, ce l’ha", 3) rete ferroviaria "buona parte di quella siciliana è a binario unico o non elettrificata"; 4) un’autostrada sulla costa meridionale. 5) Infine, rimediare alla carenza di infrastrutture sociali, prima fra tutte, gli asili nido.  

Sicilia

Sono 1.189 i nuovi casi di covid in Sicilia nelle ultime 24 ore. Si sono registrati anche 43 morti. In isolamento domiciliare ci sono 38.116 persone e cioè il 95,5% degli attuali positivi.

La provincia siciliana con più casi è ancora Palermo con 414 nuovi casi, seguita dCatania con 315Messina 159Ragusa 82Siracusa 76Trapani 67Enna 49Caltanissetta 25 e Agrigento 2

Contessa Entellina

L'intero pomeriggio e le prime ore della serata sono trascorsi fra un violento temporale e l'idea che da domani, domenica, si potrà uscire dal territorio comunale per recarsi in città e altrove per il disbrigo degli impegni finora rinviati. Da domani l'isola siciliana passerà infatti dalla classificazione di "zona arancione" a "zona gialla".

La nuova classificazione non implicherà rinuncia a tutte le precauzioni che finora hanno, relativamente, tenuto indenne la nostra comunità civica da gravi consenquenze.

Servirà quindi ancora accortezza e rispetto delle direttive che tutti ormai conosciamo: distanziamento, mascherine, frequente lavaggio delle mani.

Rievocazioni storiche. Giorno della Bandiera in Albania

Una giornata di festa:

tre rievocazioni

Manifesto curato da
cittadini albanesi residenti in Italia
dopo il crollo del comunismo nel loro
paese.
Aspirazione della moderna Albania è di
poter divenire paese membro 
dell'Unione Europea.
Oggi si sarebbe dovuto festeggiare solennemente la festa della Bandiera in Albania. L'emergenza Covid ha ridotto la celebrazione, come ovunque nel mondo sta capitando su ogni ricorrenza, a pochi eventi "ufficiali".

Cosa evocano gli albanesi il 28 Novembre di ogni anno ?

  • Il 28 Novembre del 1443 Giorgio Kastriota Skanderbeg, eroico condottiero, abbandonò l’esercito turco in Ungheria per combattere gli ottomani da Kruja;
  • Nello stesso giorno del 1912 Ismail Qemal issò la bandiera albanese da un balcone di Vlore, dichiarando l’indipendenza dell’Albania dagli ottomani.
  • E di nuovo il 28 Novembre, questa volta del 1944, venne liberata Scutari, l’ultima città albanese in mano nazista. 

Contessa Entellina. Forte vento da Sud-Est: lo indica la bandiera in ferro che sovrasta il campanile

La Protezione civile regionale ha da ieri diffuso un avviso di allerta meteo arancione per le condizioni meteo in corso su tutta la Sicilia. L'allerta resta valida fino alle ore 24 di oggi. 

Si legge sul bollettino, “ .... si prevedono precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, in tutta la regione specie sui settori meridionali e ionici. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensita’, attivita’ elettrica e forti raffiche di vento; venti da forti a burrasca dai quadranti meridionali, mareggiate lungo le coste esposte”.

A Contessa da sempre, dai ricordi ancora vividi dell'anziano nonno negli anni cinquanta del Novecento, per orientarsi in inverno circa le iniziative agricole nei campi, o nell'allevamento, i contadini si regolavano secondo l'orientamento che assumeva la bandiera in ferro che sta alla sommità della Chiesa Madre. Adesso si leggono le previsioni sul telefonino.

L'orientamento nord-est è -a Contessa- sempre indice di forte vento accompagnato da temporali. Proprio come segna la foto.

Cultura dominante. Proviamo a capire per essere uomini liberi, sempre. (5)

Ogni popolo vive dell'eredità del passato

Gli arbëreshë che nel XV secolo arrivarono nell'Italia meridionale ed in Sicilia, incalzati dall'invasione turca dell'intera penisola balcanica erano di religiosità cristiano-bizantina.

Secondo documentazioni antiche che si fanno risalire all'Imperatore Perfirogenito la cristianizzazione delle aree occidentali della penisola balcanica, dell'attuale Albania,  era già stata avviata contemporaneamente alle popolazioni slave di quell'area nel VII secolo d.C.

I Serbi costituivano già un popolo cristiano all'inizio del IX secolo ed erano già insediati nell'attuale Dalmazia, A promuovere la cristianizzazione che dalla Dalmazia  si spinse poi in Bosnia, Serbia, Slavonia etc. fu soprattutto l'iniziativa dell'Imperatore Basilio I (867-886) e del patriarca Fozio.

Sul fronte balcanico iniziarono (o forse continuarono) le lotte (scontri?) di influenza e appartenenza fra Costantinopoli e Roma. Si trattava di dover definire l'organizzazione e la giurisdizione ecclesiastica di quell'area. Roma puntava ad avere riconosciuta di sua pertinenza l'area prospicente il mar Adriatico. Passarono oltre un paio di secoli di confronti fino a quando nell'XI secolo Roma abbandonò il dialogo all'interno della Pentarchia cristiana vigente nell'Impero Romano d'Oriente.

Avvenne quindi che all'inizio del XI secolo, nel clima dell'ormai avvenuta frattura fra i cristiani, Bisanzio istituì una sede ecclesiastica a Durazzo (Albania) la cui funzione fu proprio quella di contrastare il ruolo che da Spalato (Dalmazia) svolgeva il vescovado romano. Sempre in quel contesto di separazione fra Roma e Costantinopoli sorse pure il centro episcopale di tradizione bizantina dei serbi a Rascia (Naumov).

(Segue)

Sui giornali

 DOMANI

  • In Calabria, dopo 11 anni di commissariamento, non si conosce il reale e definitivo ammontare del deficit sanitario. Qual è la cifra? Non ne esiste una certa e certificata. Si parla di 2 miliardi.
  • Ma è un calcolo approssimativo in una realtà dove il sistema sanitario pubblico è stato trasformato nella mangiatoia di affaristi e mafiosi.
  • Alle Asl di Reggio e Cosenza, esisteva la consolidata abitudine da parte dei privati di farsi rimborsare le fatture (milionarie) due o tre volte.
La Repubblica-Palermo
Non serve più l'autocertificazione per gli spostamenti.
Cosa cambia e perché
Con la nuova ordinanza che firmerà il ministro della Salute Roberto Speranza, in vigore da domenica, in Sicilia bar e ristoranti potranno aprire, non solo per l'asporto, dalle 5 del mattino fino alle 18. Non ci sarà più il divieto di spostarsi da un comune all'altro o di uscire dalla Regione. Non cambierà nulla per scuole, centri commerciali, sale bingo, musei e centri sportivi. Ad aver convinto gli esperti della cabina di regia ministero della Salute – Istituto superiore di sanità sono stati i dati dell'ultima settimana che hanno fotografato in Sicilia un miglioramento di alcuni degli indicatori più importanti. Prima di tutto l'indice Rt che nell'Isola è sceso in una settimana da 1,14 a 1,05. E poi la percentuale di occupazione dei posti in terapia intensiva e in degenza ordinaria di pazienti Covid, entrambe sotto (per poco) la soglia di rischio con, rispettivamente, il 30 per cento e il 36 per cento, rispetto a una media nazionale del 44 e del 50. 

GIORNALE DI SICILIA

La Sicilia passa in zona gialla da domenica, Musumeci: "Soddisfatto ma non è liberi tutti".


La Sicilia

L’Italia cambia insomma di nuovo colore e con esso il grado di limitazioni dei cittadini e delle attività economiche nei diversi territori. Restano rosse Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Abruzzo e Campania; arancioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Basilicata e Puglia; gialle Veneto, Provincia autonoma di Trento, Lazio, Molise e Sardegna.

Le decisioni sono effetto di un indice di trasmissibilità del virus (Rt) all’1,08 in Italia, appena sopra la soglia di sicurezza di 1, ma con valori medi tra 1 e 1,25 nella maggior parte delle Regioni e Province autonome (nella settimana 4-17 novembre, calcolato su casi sintomatici).

venerdì 27 novembre 2020

Contessa Entellina. Vita ordinaria; Futuro da attendere e realtà ... con cui confrontarci (1)

La pagina da cui attendiamo

un futuro migliore 

La foto attiene
alla condotta
idrica che
alimenta 
l'approvigionamento
dei borghi.
1) Apprendiamo che avremmo avuto -nei mesi trascorsi- una stagione di siccità che avrebbe prodotto come causa una notevole contrazione delle acque fluenti dalle sorgenti; motivo per cui l'erogazione dell'acqua potabile nel centro abitato mediante la condotta pubblica avverrà -a decorrere da ieri- a giorni alterni.

L'inizio dell'erogazione e' fissata alle 7,30 fino ad esaurimento, nella giornata, delle scorte di cui alle "vasche".

2) Apprendiamo ancora che nel pomeriggio di domani, 28 novembre alle 16,oo è convocato il Consiglio Comunale per trattare variazioni di programmi nell'elenco delle oo.pp ed in quello degli acquisti di beni e servizi. Seguirà il riassetto con variazioni del bilancio.

Cosa significa? (2)


Nel territorio di Contessa Entellina:
Entellano Azienda Agricola Colletti
Da un libro sulla produzione di vini siciliani, piuttosto datato, riprendiamo la descrizione sulla produzione locale di Contessa Entellina.

1) Vini Bianchi

==Contessa Entellina bianco

Da uve Ansonica (minimo 50%), Catarrato bianco, Grecanico, Chardonnay, Muller-Thargau, Sauvignon, Pinot-bianco, Grillo. Il disciplinare prevede anche i monovarietali; Grecanico, Chardonnay e Sarvignon. La zona di produzione è quella dell'omonimo comune in provincia di Palermo. Ha sapore secco e vivace, colore pagloerino più o meno intenso, odore fruttato. Gradi 11. 

Nel territorio di Contessa 
Entellina:
Donnafugata

Perfetto come aperitivo, si gusta con primi piatti leggeri, pesce alla griglia, carni bianche e formaggi a pasta tenera. Va servito fresco a 10°.

2) Vini Rossi

==Contessa Entellina rosso

Da uve Calabrese e Syra. Ha colore rosso rubino con riflessi granato, se invecchiato. Odore vinoso e intenso, sapore asciutto e vellutato. Gradi 11,5. Invecchiamento fino a 5 anni. Il tipo Riserva ha 12°  e un invecchiamento obbligatorio di 2 anni di cui almeno sei mesi in botti di rovere. Temperatura di servizio 18°. Si abbina perfettamente a carni rosse, sughi, formaggi piccanti.

3) Vini Rosati

Nel territorio di 
Contessa Entellina:
Vini Filari dellas Rocca

==Contessa Entellina rosato

Da uve Calabrese, Syra. Odore vinoso, colore rosa, sapore asciutto e fragrande. Gradi 11. Si consuma giovane a tutto pasto.

Leggi anche, pigiando: Cosa significa? (1)

Contessa Entellina e Territorio. Cosa c'è da valorizzare (9)

Antiche e recenti fonti su Santa Maria del Bosco.

  Presso l'Archivio di Stato di Palermo è possibile consultare il "tabulario" del monastero di Santa Maria del Bosco costituito da 719 pergamene e 18 documenti cartacei che abbracciano un arco cronologico compreso tra il XIII e il XVIII secolo.

Interessanti sono anche le cronache di Padre Olimpio da Giuliana, abate del monastero (Memorie antiche del monastero di Santa Maria del Bosco. Manoscritto del 1582 postillato da Torquato Tasso, a cura di A.G. Marchese, llaPalma, Palermo-Sao Paulo, 1995).

  Rilevante è il volume curato da Antonino G. Marchese, L'Abbazia di Santa Maria del Bosco di Calatamauro, diffuso dalla Provincia Regionale di Palermo nel 2006.

   Ai nostri giorni esiste su quel monumento una vastità di opere che danno di esso la quasi nitida fotografia del ruolo che in quanto abbazia ha avuto nell'ambito del potere religioso in Sicilia, rispetto al Papato, rispetto ai Vescovi di Palermo e di Agrigento. Rispetto pure alla monarchia dall'inizio della modernità (1500).

  Studiando la storia di quel monumento, l'opera storicamente svolta su vasti territori della Sicilia Occidentale dall'Abbazia benedettina, è difficile -anzi impossibile- capire oggi la ragione per cui gran parte dei beni artistici provenienti da Santa Maria del Bosco si trovino, siano finiti, a Monreale.

giovedì 26 novembre 2020

Situazione Sicilia. Oggi in Sicilia 1.768 nuovi casi e record di morti

Compito della politica è quello di guidare la comunità di riferimento fuori dal tunnel sanitario e sociale nel più breve tempo possibile. 

Compreso nel compito c'è il pesante stato della viabilità in cui versa l'interno dell'Isola. Siamo effettivamente "isolati".

 Sicilia

I nuovi casi di covid sono stati 1.768  in Sicilia nella ultime 24 ore con il record di morti:  49.  Lo riporta il bollettino del ministero della salute del 26 novembre. 

La buona notizia è che si va allentando la pressione sugli ospedale: al momento i ricoverati sono 1798  e quelli che hanno bisogno della terapia intensiva sono 253

Dei 38.508 attualmente positivi nell'isola, 36.710 persone sono asintomatiche e stanno in isolamento domiciliare.

La provincia siciliana con più casi è Palermo con 516 nuovi positivi, seguita da Catania con 502, Ragusa 180, Messina 126, Trapani 116, Enna 109, Siracusa 82, Caltanissetta 80, Agrigento 57.

Contessa Entellina

La tensione di alcune settimane fa, quando una ventina di concittadini furono individuati "positivi", si è allentata e la gente vive adesso in un clima più disteso. Lo si coglie dalla discreta presenza di anziani che trascorrono qualche ora della mattinata nella locale piccola piazza Umberto. Lo fanno con mascherina e salvaguardando il prescritto distanziamento.

Nei campi, chiusa o quasi la campagna olivicola, i coltivatori stanno dedicandosi alla semina del grano con l'occhio che scruta le condizioni del tempo, sperando che le pioggi invernali tardino un poco prima di arrivare.

Le scuole da noi funzionano: si tratta infatti di scuole elementari e medie. Non esiste qui problema nè di affollamento nè di distanziamento. Esistono clasi -infatti- con meno, meno ripetiamo, di dieci allievi.

Chi dovrebbe vigilare e studiare il quadro sociale locale, a nostro giudizio, dovrebbe riflettere parecchio sui dati relativi alle composizioni delle classi scolastiche e su quelli demografici in generale relativi al paese.

La curiosità. Operazione denominata "Skanderberg" contro clan mafioso catanese

Operazione anti-clan

sotto la denominazione Skanderberg

 La Procura Distrettuale di Catania, i Carabinieri del Comando Provinciale etneo ed altri nuclei di polizia hanno condotto due giorni fa una operazione a cui è stata data la denominazione di "Skanderberg".

  

Skanderberg,
l'eroe albanese che ha
saputo per decenni tenere testa
agli eserciti ottomani.

L’indagine, denominata “SKANDERBEG”, coordinata dalla DDA e condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Catania Fontanarossa, ha consentito di disarticolare diversi sodalizi criminali che gestivano 12 imponenti piazze di spaccio radicate nel popolare quartiere di San Giovanni Galermo, considerato una roccaforte storica del traffico e della vendita di stupefacenti nel capoluogo etneo.

  E’ emerso dalle indagini che le diverse organizzazioni che gestivano le piazze di spaccio godevano di una chiara autonomia sotto il profilo della competenza territoriale e della gestione organizzativa, ma agivano comunque sotto il diretto controllo del clan Nizza della famiglia di “Cosa Nostra” catanese, clan Santapaola – Ercolano, che imponeva ai “capi piazza” il rifornimento esclusivo dello stupefacente dal clan Nizza, nonché i costi e i quantitativi di stupefacente da acquistare.

  L’indagine ha altresì permesso di accertare la disponibilità di armi da fuoco, anche da guerra, in capo ai gruppi organizzati pronte ad essere utilizzate in caso di richiesta di spedizioni punitive da parte del clan Nizza.

  Ciò che comunque ha attirato l'attenzione del blog è stata quella denominazione "Skanderberg" attribuita all'operazione.

Contessa Entellina e Territorio. Flash su Entella (4)

  Parte I°: qui Parte I°: Flash su Entella

Parte II°: qui Parte II: Flash su Entella (2) 

Parte III: qui Parte III: Flash su Entella (3) 

Per tenere viva la memoria di Sebastiano Tusa, archeologo, politico e accademico stiamo pubblicando alcuni brani storici sugli elimi curati dal grande archeologo che riprendiamo da un testo che è stato pubblicato da La Terza pochi anni fa "Storia Mondiale della Sicilia" a cura di Giuseppe Barone.

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 parte

Tradizionalmente la cultura materiale elima è stata identificata con la ceramica incisa e impressa oltre che dipinta e, sopratututto, dalle tipiche anse sopraelevate a protome zoomorfa. E indubbio che tale produzione abbia forti legami con l'artigianato sicano della vicina valle del Platani, e in particolare con Sant'Angelo Muxaro e Pollazzello. Ma accanto a queste indubbie analogie abbiampo altrettanto inequivocabili peculiarità proprie nelle anse sopraelevate a protome antrope e zoomorfa che costituiscono l'originalità più spiccata della ceramica elima differenziandola da quella dell'area più orientale del Platani. Questo tipo di decorazione plastica e disegnata, che nelle sue manifestazioni più antiche possiede notevoli elementi di analogia con l'ambiente siculo e ausonio (basti vedere gli esemplari più antichi di Monte Finestrelle e Verderame),  nel tempo, (già dal VII secolo a.C.) acquista in ambiente elimo una sua peculiarità ben distinguibile nella geometrica triangolarità del volto, nella plasticità esasperata  di alcuni particolari anatomici come occhi e naso che conferiscono alla individualità rappresentate un carattere quasi grottesco, nonchè nel particolare atteggiamento dei personaggi rappresentati in atto di invocazione desumibile dalla presenza diffusa  delle appendici appuntite  ai bordi del volto a simboleggiare  le braccia alzate verso l'alto. Sembra evidente che l'elemento elimo s'innestò nel più generale ceppo sicano  che affonda le sue remote origini già nella media età del bronzo della parte più occidentale  dell'isola non soltanto  differenziandosi ben presto dal punto di vista ergologico, ma soprattutto acquisendo un chiaro atteggiamento politicamente egemonico rapportandosi dinamicamente con greci e cartaginesi senza mai subirne il dominio diretto.

   Già a partire dall'VIII secolo a.C. l'elemento elimo nella Sicilia occidentale si manifesta in una sua autonomia e originalità che non soltanto si estrinseca in una diversità nella cultura materiale, ma soprattutto nella capacità di autonoma resistenza nei confronti della nascente e rapidamente sviluppatesi colonizzazioni fenicia e greca. Se ad oriente i siti siculi dell'interno (Finocchito, Pantalica etc.) cadono presto (VII secolo a.C.) di fronte all'incontenibile penetrazione siracusana e se nella Sicilia centro-meridionale i siti sicani dell'interno v edono progressivamente limitata la loro autonomia per scomparire un pò più tardi (V secolo a.C.)  di fronte alla penetrazione rodio-cretese, gli elimi si arroccano e manterranno intatta la loro autonomia innescando un processo di sinecismo verso i siti più difendibili e strategicamente importanti (Erice, Entella e Segesta) e abbandonando le posizioni indifendibili come Polizzo.

   Con il sopraggiungere  di Roma gli elimi perderanno la loro originalità culturale ma manterranno la loro autonomia politica grazie alla ricordata alleanza basata sul ricordo della comune origine troiana.

Sebastiano Tusa

Festività fine anno. Pensionati riscuotono in anticipo l'assegno di dicembre e 13°

 Festività di fine anno

Come ormai da prassi di alcuni mesi, i primi a poter beneficiare dell’assegno pensionistico sono i titolari di un Libretto di Risparmio, di un Conto BancoPosta o di una Postepay Evolution e i titolari di carta Postamat, Carta Libretto o di Postepay Evolution, che potranno prelevare l’importo della propria pensione dagli oltre 7mila ATM Postamat già a partire dalla mattina del 25 novembre.

Per quanto riguarda invece il ritiro in sede presso gli sportelli di Poste, i pensionati dovranno seguire questo calendario predisposto da Poste Italiane, che partirà sempre il 25 novembre:

  • cognomi dalla A alla B: mercoledì 25 novembre;
  • cognomi dalla C alla D: giovedì 26 novembre;
  • cognomi dalla E alla K: venerdì 27 novembre;
  • cognomi dalla L alla O: sabato 28 novembre (solo mattina);
  • cognomi dalla P alla R: lunedì 30 novembre;
  • cognomi dalla S alla Z: martedì 1 dicembre.

Chi invece riceve l’importo sul proprio conto corrente bancario potrà vedere l’accredito a partire da martedì 1 dicembre 2020.

Poche righe. Alle origini di Contessa E. (1)

Nella ricorrenza del 500° dall'ufficiale istituzione della piccola "università feudale" di Kuntissa.

XVI Secolo

Dal momento che Kuntissa si accingeva -nel 1520- a divenire "Università", ossia realtà comunitaria giuridicamente riconosciuta, seppure realtà feudale e realtà esclusivamente rurale, si posero numerosissimi problemi non da poco.

--Come mantenere lo status di comunità, di Università, stante che era stato difficile raggiungere il numero di abitanti sufficienti e necessari all'istituzione;

--Quale sarebbe stato il grado di autonomia da rivendicare e quale potenzialmente perseguibile in quell'ambito territoriale di interesse esclusivamente agricolo e dove non esistevano diritti della gente comune ma solamente doveri ed obblighi verso la Signoria;

--Come districarsi nella complessa forma di governo esistente nel Regno di Sicilia ove esisteva una più che articolata stratificazione sociale; 

--Necessità di portare avanti una ampia, per allora, attività edilizia sia pure per ambienti prettamente contadini e privi di pretese di qualsiasi tipo;

--Come fare fronte alla pressione di tipo fiscale e censuaria fissata nei Capitoli e per gli altri oneri nei confronti della monarchia; in realtà per questo ultimo tipo di imposizione fu concessa -ma era regola generale- una tregua di un paio di decenni; 

--Come procedere all'onere di dotare di mura il centro abitato;

Varie altre furono le novità e le prescrizioni per gente che nella terra di origine non aveva conosciuto il regime feudale e qui cercava di salvare per quanto possibile la propria identità.

I Cardona da parte loro si occuparono di alcune, delle più rilevanti problematiche istituzionali, quelle del governo locale. Scelsero loro infatti -ed era ovvio nel Cinquecento- il personale che avrebbe dovuto gestire la struttura comunitaria, diremmo oggi, amministrativo-legale della nascente realtà comunitaria. Personale che fecero arrivare dal messinese dove essi frequentemente risiedevano col ruolo di vice-regnanti in nome della Corona di Spagna. Dal messinese perchè lì era ancora solida, e in più località addirittura maggioritaria e vitale, la  popolazione di religiosità e tradizione bizantina, quella che aveva resistito ai mussulmani e che non si era fatta assimilare nè dai normani, nè dagli svevi, nè dagli angioini etc.

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Nota:

Con cadenza periodica pubblicheremo per l'intero 2021 una paginetta di "Poche righe". Cronaca su sfondo storico-politico. Se Dio vorrà.