Il Referendum di domenica ha mostrato due Italie. Una ha fatto stravincere il Si raccogliendo consenso fra populisti "anti casta" e "timorati" della potenziale caduta del governo che ancora è a metà legislatura. Ben 7 milioni e mezzo di italiani sono però stanchi della retorica populista che vede il paese, in più settori, in mano ad incompetenti, a comici e a chiacchieroni.
Fortuna vuole, in un quadro deludente, che la legislatura non dovrebbe interrompersi prima della scadenza naturale. Populisti (in via di estinzione o comunque in caduta libera) e sovranisti non hanno interesse, in questa contingenza, ad affrontare nuove elezioni che potrebbero ancora offrire consensi pero' calanti, a chi non ha ad oggi fatto proprio l'orizzonte europeo. Questi non hanno interesse perché moltissimi di loro non ritroverebbero il seggio. La legislatura pertanto continuerà, seppure stancamente.
Non è che il centro-sinistra goda di buona salute. No. Di fronte, pero', alla marea dell'incompetenza generalizzata pure Zingaretti, il politico timorato dei populisti, appare una discreta sponda. Ma serve, servirà, di meglio per un grande paese europeo.
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