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lunedì 15 luglio 2019

Cultura politica. Emigriamo verso paesi UE, ma votiamo per i sovranisti e per chi l'Europa Unita la contrasta

La candidata alla guida della Commissione Europea, Von der Leyen, la candidata dei popolari tedeschi, potrebbe non raggiungere il quorum richiesto per consentirle di sedere nel Palazzo Europa, l'edificio di Bruxelles, sede principale del Consiglio europeo e del Consiglio dell'Unione europea.
La prima ad esserne consapevole è lei stessa; sa che i partiti alleati dei popolari, dai socialisti ai liberali non apprezzano in pieno la linea politica "austera" da essa proposta. Eppure Von der Leyen preferisce affrontare il rischio del voto segreto dell'Aula Parlamentare piuttosto che contrattare il voto con la numerosa delegazione italiana dei due partiti "populisti", oggi governativi. Ha persino rifiutato di incontrarli.
D'altronde le cronache di questi giorni testimoniano quanto inaffidabili nella linea  di politica estera sono specialmente i leghisti. Ci stiamo riferendo alla questione di questi giorni che, sembrerebbe, vorrebbe la Lega interessata a rovesciare la linea filo-occidentale degli ultimi settant'anni intessuta nei valori di democrazia e libertà nella poco rispettosa dei diritti umani filo-russa, caratterizzata appunto da sovranismo, autoritarismo e disconoscimento di tanti diritti umani.
L'Italia è una componente ed una protagonista della costruzione dell'Europa. Ha contribuito alla definizione dei principi di democrazia, libertà ed umanità che la caratterizzano, in un contesto di ovvie difficoltà quando si devono trovare comuni denominatori fra ventotto paesi intenzionati a creare, in un futuro purtroppo ancora lontano, gli Stati Uniti d'Europa .
E' ovvio, dovrebbe essere ovvio, che nella ancora lunga transizione verso gl Stati Uniti d'Europa (=la casa cmune europea) possano e debbano insorgere difficoltà; ma una cosa deve essere data per scontata, ossia l'incompatibilità e il contrasto di visione sulle cose del mondo fra l'oligarchia russa  e la identità democratica che l'Europa, tasello dopo tassello, va adoperandosi per costruire se stessa. 
Che la Lega voglia trascinare il nostro Paese in un campo di avversione e contrasto al campo eurpeista è ovvio se pensiamo che essa è nata come Lega Nord per separare una parte dell'Italia da quella meridionale. Niente di strano che provi adesso a staccare l'Italia dal resto dell'Europa e dal campo occidentale.
A stranizzare sono gli italiani, i meridionali soprattutto (compresi i tantissimi contessioti che addirittura hanno espresso pure rappresentanti leghisti in Consiglio Comunale). Meridionali  e contessioti i cui emigrati da oltre mezzo secolo si dirigono però in paesi dell'Unione Europea.

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