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domenica 30 giugno 2019

10 giugno (1940). L'Italia va in guerra

Era il 14 agosto 1939 quando Hitler decise di far scoppiare la seconda guerra mondiale; la Germania approfittando dell'impreparazione del resto dell'Europa ad affrontare un prevedibile conflitto di lunga durata e disastroso nelle conseguenze si era per intanto accorpata nei mesi precedenti la Cecoslovacchia e l'Austria; il tutto nell'apparente disinteresse dei paesi limitrofi.

In quel 14 agosto il Furher convocò gli alti gradi delle tre armi dell'esercito ed uno stuolo di feldmarescialli  per comunicazioni urgenti.
La riunione si svolse in piedi e durò per parecchie ore. La traccia del discorso che gli storici riportano ruota attorno a questo concetto: "Probabilmente nessun uomo avrà mai più l'autorità che io possiedo"
Quel tempo -quindi- per Hitler era il momento buono per agire nei confronti della Polonia e risolvere, in via definitiva, la questine di Danzica e della Prussia Orientale. 
Il Furher si proponeva, in buona sostanza, di ri-accorpare la città libera di Danzica, sottratta alla Germania dopo la sconfitta della prima guerra mondiale, ed inoltre la possibilità per il Reich di potere realizzare su territorio polacco una autostrada ed una ferrovia a doppo binario che attraverso un corridoio -appunto- potesse ricongiungere Danzica e la Prussia Orientale al resto della Germania. 

Hitler riteneva l'inziativa di facile realizzazione e spiegò che la Germania non
aveva nulla da perdere. Tracciò quindi il quadro sullo stato dei paesi europei:
1) La Gran Bretagna è ancora stremata dallo sforzo sostenuto nel corso della prima guerra mondiale;
2) La Francia non sta meglio;
3) L'attuale quadro favorevole per le aspirazioni tedesche potrebbe non sussistere più fra due/tre anni.
4) Meglio quindi una guerra subito e aggiunge: "adesso peraltro sono ancora giovane".
5) Gli anglo-francesi non sono tipi da farsi amazzare per correre in aiuto dei polacchi.
6) In queste ore il ministro degli esteri tedesco, Ribbentrop, è a Mosca per firmare un "patto di non aggressione con l'Unione Sovietica " per evitare interventi da est.
7) Un "casus belli" nei confronti della Polonia lo si trova comunque, non occorre che sia plausibile.
8) Rivolto direttamente ai generali dice con determinazione: "Nessuna pietà. Siate brutali. La forza fa diritto".

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