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sabato 22 giugno 2019

10 giugno (1940). L'Italia va in guerra

Perchè quella guerra ?

Secondo Giorgio Bocca,  scrittore e giornalista deceduto nel 2011, la seconda guerra mondiale, causa di 50milioni di morti, fu un evento "ineluttabile" e la sua prima causa fu "la crisi economica" scoppiata nel 1929.

Il sistema di libero mercato si ritrovò immerso in una crisi di "sovraproduzione" e in America (Usa) le industrie cominciarono a chiudere e gli operai, a milioni, si ritrovarono senza lavoro per anni.

A) Il presidente democratico Franklin Delano Roosevelt, eletto nel 1933, per arginare la spirale negativa della crisi economica, adotta -per la prima volta in un paese ad economia liberista- interventi che oggi definiamo socialisti/socialdemocratici; col piano denominato New Deal lo Stato vara massicci progetti e interventi di opere pubbliche per riassorbire la vasta e prolungata disoccupazione nel paese.
B) In Europa, dove la crisi mordeva altrettanto pesantemente, i paesi colonialisti (Gran Bretagna e Francia, soprattutto) si chiusero nell'imperialismo protezionista (oggi diremmo: sovranista), ossia madrepatria e colonie chiusero le loro economie con altissime barriere dganali.
C) I paesi a guida nazi-fascista per reagire alla crisi non pensarono alla soluzione "socialdemocratica" del  welfare state ma a preparare la guerra (werfare state), ossia pianificarono le loro economie (industrie ed occupazione) per preparare la guerra.
Partì cosi la programmazione della corsa agli armamenti, accompagnata dall'ideologia, dalla filosofia, della guerra per poter disporre di una massa di arsenali bellici superiori a quelli dei paesi avversari.
Fra il 1938/1939 la Germania ed il Giappone erano già in condizioni di primato per quanto attiene gli armamenti. Il resto del mondo (paesi occidentali da un lato e Unione Sovietica dall'altro) era indietro di almeno due anni.

I paesi dell'asse, Germania e Giappone con l'Italia in grave affanno e ritardo, pensavano di poter accendere i fuochi e di stringere nella morsa l'intero mondo nel massimo di tempo di due anni. Ritenevano un grande loro vantaggio le diversità di visioni politiche esistenti nel fronte avversario: 
-Stati Uniti paese democratico, 
-Gran Bretagna e Francia paesi coloniali,
-Russia paese comunista.
In effetti Gran Bretagna e Francia tardarono, a causa della diffidenza nei confronti dell'Unione Sovietica, ad intervenire per difendere la Cecoslovacchia invasa dai tedeschi. Da parte sua Stalin nei primi mesi di guerra se la godette perchè l'Occidente europeo si "scanna" da sè (paesi nazi-fascisti da un lato e paesi coloniali dall'altro).
L'equivoco, in quei primi mesi di guerra, raggiunse l'epilogo proprio con lo smarrimento della cultura europea a corpo unico e con la Germania di Hitler che approfittò sia del mancato accordo Francia/Gran Bretagna con la Russia che della volontà americana in favore dell'isolazionismo.

Germania ed Italia eccitarono i loro popoli con parole d'ordine che suonarono con coraggio-volontà-eroismo-patria-stirpe-razza; linguaggio che oggi definiamo nazionalista o "sovranista"

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