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lunedì 18 marzo 2019

Prima Repubblica. Abbiamo perso la memoria ?

Non so se capita a tanti altri, o solo a chi sta scrivendo queste righe, ma ai nostri giorni si coglie frequentemente la sensazione di vivere come se il passato non ci sia mai stato, o che esso sia ininfluente rispetto alla vita corrente.
È come se stessimo vivendo nell'anno zero e niente di quanto abbiamo ereditato dalla Storia, dalle generazioni precedenti, meriti di essere preso in considerazione.

Sarà colpa di internet o dei nostri telefonini che ci sfornano dati e cognizioni che ci tolgono l'onere di andare a sfogliare libri e materiali documentali sull'origine di ogni evento e sul come affrontare  ogni circostanza di vita che a noi si presenti.
Fatto sta che l'uomo di questo inizio di terzo millennio dà la sensazione di essere privo di esperienza,  di memoria e purtroppo di capacità di analisi.
Non c'è dubbio che internet ci bombarda in continuazione con migliaia e migliaia di dati. Ma proprio questo flusso immenso di dati ci sta rimbambinendo e in carenza, a monte, di nostre ricerche storiche e/o scientifiche e comunque di studi, ci induce a sbagliare e/o a prendere tutto per oro colato.
Senza studi, senza memoria collettiva coltivata, assistiamo -ancora oggi, in queste ore- a scempi e a follie umane quali l'urbanizzazione di vaste aree a breve distanza dalla bocca del Vesuvio, alle devastazioni di chilometri di coste e annesse sanatorie in certi collegi elettorali (tipo vecchia dc), alla realizzazione di ponti che ancora prima dei collaudi crollano, all'insediamento in posti di responsabilità politica e/o amministrativa di uomini che mai prima hanno mostrato di conoscere l'andamento magari  dell'economia domestica, quella della propria casa.

È ovvio che dal momento in cui un intero Paese perde la memoria, non legge più libri, non  sostiene adeguatamente le istituzioni più importanti della nazione (la scuola e l'Universita'), è ovvio dicevamo, che diventi facile agli incompetenti di impadronirsi delle leve del Potere. Con le conseguenze purtroppo che inevitabilmente non tarderanno a presentarsi.
 La perdita di memoria e di volontà  di studiare -prima di ergerci a guide di comunità- è accentuatissimo  ai nostri giorni, perché adesso rileviamo che qualunque incompetente che maneggia il telefonino per alcune ore al giorno ritiiene di essere diventato esperto nel campo sanitario, agronomico, merceologico, ingegneristico, monetario, amministrativo etc.

Siamo al punto che ci siamo scordati la rilevanza e la necessità  della democrazia e ci siamo messi al seguito del carro che inneggia all'uomo forte. In effetti non conosciamo  la Storia del secolo trascorso e percio' cerchiamo l'uomo forte, non ricordiamo i rastrellamenti di milioni di ebrei e quindi siamo arrivati al punto di applaudire o comunque di condividere sostanzialmente i respingimenti di migliaia di esseri umani dalla pelle nera.
 Non ricordiamo le conseguenze nefaste del nazionalismo novecentesco,  quello che portò alla guerra con oltre cinquantamilioni di morti e quindi esaltiamo il moderno sovranismo, in odio all'Europa unita.

L'ignoranza dei nostri giorni -ci chiediamo- è  davvero colpa di internet, del fatto che si leggono sempre meno libri e si studia poco o niente ? o c'è dell'altro ?

Proveremo a scandagliare alcune vicende della Prima Repubblica per far rivivere esperienze di vita pubblica trascorse.

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