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sabato 2 febbraio 2019

La trasparenza. Da cittadini proviamo a conoscere i comportamenti della Pubblica Amministrazione

L'Italia (1)

In quanto a corruzione percepita, l'Italia è peggio del Ruanda. Il Paese è piazzato al 54esimo posto, su 187 paesi valutati.


La figura del responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) è presente in tutte le pubbliche amministrazoni. 
Essa si sostanzia prevalentemente in un’attività di controllo, assicurando trasparenza e completezza, dell’amministrazione per ciò che concerne i suoi obblighi in ambito di pubblicazione e divulgazione nonché segnalando all’Oiv, e all’Anac gli eventuali ritardi o inadempimenti. Agisce in più ambiti:
  • Ambito di riferimento all’organo di indirizzo politico dell’attività svolta;
  • Ambito propositivo di approvazione e modificazione del Piano triennale di Prevenzione della Corruzione, dopo averne verificato la concreta attuazione e applicabilità;
  • Ambito di definizione delle procedure di selezione e formazione dei dipendenti operanti in settori esposti a corruzione;
  • Ambito di controllo dell’effettiva ciclicità dei soggetti operanti in settori esposti particolarmente a reati di corruzione;
  • Ambito di pubblicazione, inerente la pubblicazione della relazione dell’attività svolta sul sito dell’amministrazione e trasmetterla successivamente all’organo di indirizzo;
  • Ambito di controllo del rispetto delle disposizioni contenute nel D.Lgs. n33 2013 (inconferibilità e incompatibilità incarichi).
Contessa Entellina (2)
In tempi (anni) passati, sul Blog, abbiamo insistito perchè i Comuni, anche quelli piccoli e piccolissimi come il nostro, si munissero e soprattutto si comportassero secondo i moduli organizzativi ed i passaggi prescritti dalla legislazione di attuazione degli obblighi di trasparenza, previsti dal decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33.


E' quindi con soddisfazione che apprendiamo che la nuova Giunta recentemente ha varato il nuovo Piano Triennale sulla materia. 

Nei primi quattro articoli che riportiamo qui accanto si fa riferimento agli indirizzi nazionali in materia di anticorruzione e al ruolo che compete alla figura del "Responsabile per la prevenzione della corruzione" nominato localmente dal sindaco, e al ruolo che compete ai responsabili di area (che da noi -a Contessa- attualmente sono quattro).

L'art. 3 prova a tratteggiare la realtà territoriale ed ambientale entro cui l'Ente deve operare ed entro cui deve -col proprio assetto organizzativo- mantenere vivo lo spirito di legalità e di trasparenza.

Scorrendo l'art. 3 apprendiamo che l'organico del Comune è inferiore alle quaranta unità. Che non sono poche se si tiene conto che nel Settentrione del Paese i comuni delle dimensioni del nostro  hanno meno di 10 e pure meno di 6 unità complessivamente impiegate. 

L'art. 4 è rilevante perchè individua, se così può dirsi, i punti deboli e/o più vulnerabili dell'assetto degli enti locali -in generale- in Sicilia. 
Il lettore farebbe bene, in quanto cittadino, a leggere questo articolo attentamente e per intero al fine di memorizzarne il contenuto. D'altronde sono i cittadini che devono rispettare gli obblighi legislativi ed i pubblici dipendenti sono chiamati a far rispettare le regole, prescindendo da favoritismi.

Positivamente va certamente valutata la parte dell'art. 4 in cui viene evidenziato l'intendimento di centrare l'attenzione sul trattamento dei materiali da risulta dell'attività edilizia. 

(segue)

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