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sabato 9 febbraio 2019

Contessa Entellina. Molti Comuni, oltre a Contessa E., hanno sospeso il percorso di stabilizzazione del personale precario

Sul finire del 2018 e l'inizio del 2019 sono stati alcune decine i comuni siciliani che hanno proceduto alla stabilizzazione sulla scorta della legislazione regionale che finalmente ha portato -dopo un trentennio di "proroghe" e "rinvii"- serenità nelle case di migliaia di precari in carico agli enti locali siciliiani. 
A Contessa i precari in carico al Comune sono più o meno trenta e tutti in modi differenziati -al diffondersi delle notizie che arrivavano dai vari enti- hanno sollecitato la nuova Giunta insediatasi nel giugno 2018 a dare tempestiva attuazione agli indirizzi regionali per la stabilizzazione. 
Per quanto è dato sapere a noi, l'Amministrazione ha fatto propria la volontà regionale della stabilizzazione ma ha preferito, secondo sue valutazioni a noi non note, spostare gli adempimenti in questione a fine giugno 2019, forte della previsione normativa che dava tempo fino al 31 dicembre 2019 per stablizzare i precari.
In questi giorni sui media sta girando una notizia che via via sta creando preoccupazione fra i precari dei tanti comuni, come Contessa Entellina, che facendo leva sulla scadenza degli adempimenti di stabilizzazione al 31 dicembre 2019 hanno spostato in avanti gli adempimenti.
La notizia che crea preoccupazione fra i precari è, sintetizzando, rappresentata da tre pareri della Corte dei Conti rilascati a tre sindaci che si erano rivolti alla magistratura contabile per avere indicazioni operative sulla stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato sussistenti nei propri municipi. 
Le risposte ai tre quesiti che hanno -comunque- riverbero su tutta la Sicilia reca una significativa problematica in quanto ruota o meglio si intreccia col decreto Madia che aveva a suo tempo consentito a ogni Comune di bandire concorsi riservati ai soli contrattisti senza rispettare una precedente norma che imponeva di assegnare la metà dei posti disponibili all’esterno, cioè a lavoratori del tutto nuovi che sarebbero stati selezionati con un normale concorso aperto a tutti i disccupati muniti dei titoli di accesso. In pratica la direttiva Madia garantiva l'occupazione al 100% dei precari "storici".
In Sicilia da un anno sono -su quella scia- in via di svolgimento i relativi concorsi. Sono 253 Comuni che nell'isola hanno avviato le procedure di stabilizzazione, ma solamente 47 di questi hanno concluso il percorso arrivando anche a far firmare i contratti ai precari: in questi 47 comuni il personale precario ormai è salvo e tiene ben conservati i contratti contrfirmati dal proprio sindaco. In 74 amministrazioni il concorso è alle ultime battute (2.385 lavoratori) e in 142 municipi il concorso è appena stato bandito  (4.984 precari).
Cosa hanno risposto i magistrati della Corte dei Conti ai tre sindaci che hanno sollevato quesiti sull'applicazne della normativa Madia ? Dove è che sorgono i timori ?
Coesiste una norma di natura contabile secondo cui quando  la Regione dà altre somme ai sindaci oltre a quelle normalmente stanziate per le assunzioni, la metà di queste va destinata a selezionare personale nuovo e dunque la metà dei posti andrebbe riservata a non precari, a nuovi giovani che escono dagli Istituti scolastici e dalle Università.
A fronte di questa novità sortita dai quesiti dei tre sindaci, ovviamente, gli amministratori che ancora non hanno portato a termine la stabilizzazione si sono fermati in attesa di capire come poter procedere legittimamente. Pare comunque che nella Finanziaria che la Regione Sicilia  inizierà a votare da lunedì prossimo è previsto un emendamento del governo di Palazzo d'Orleans che dovrebbe scioglierà i dubbi. 
C'è però chi dubita che la Regione possieda potestà legislativa su questa problematica che va apparendo via via che il tempo passa sempre più complessa.

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