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venerdì 30 novembre 2018

La demagogia. Fino a quando potrà illudere ? Il benessere non proviene dall'assistenzialismo ma dagli investimenti

Noi tutti abbiamo assistito in questi giorni ad un cambio di toni del governo sovranista/populista nei confronti dell'Unione Europea.
Fino a pochi giorni fa il governo usava toni antieurpei fino ad alimentare la sensazione che l'U.E. fosse il principale e più grande nemico del nostro paese.

Adesso il governo degli incompetenti, di coloro che avversano la scienza (dalla medicina fino all'ecnmia), e che in politica conoscono solamente l'arma della demagogia, usa toni concilianti con l'Europa. Il giornale La Repubblica scrive che dal bellicoso "me ne frego" siamo, infatti, passati al più conciliante "non m'impicco ai decimali".

Ravvedimento rispetto all'incompetenza oppure tatticismo ?
Abbiamo ancora tempo per giudicare e per convincerci che l'Italia è fra gli ultimi paesi del continente in termini di reddito pro-capite e di buono-stato delle infrastrutture proprio perchè dai tempi della Democrazia Cristiana fino ai populisti si è sempre privileggiata la spesa assistenziale (che tiene l'essere umano attaccato al sistema clientelare) piuttosto che agli investimenti che -solamente essi- creano posti di lavoro.
Concetti questi che con Tsipras persino in Grecia ormai sono consolidati, ma che i Di Maio e compagni in Italia vogliono ancora coltivare.   

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