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martedì 31 luglio 2018

Contessa Entellina. Da domani inizia nella Chiesa della Favara la quindicina della "Madre di Dio"

Dal 1° Agosto al 14° Agosto.
Ore 19,00

Nelle Chiese con ritualità bizantina è d'uso cantare nella prima quindicina di agosto, il canone della Paràklisis in preparazione alla solennità della Dormizione della Theotokos. In questo inno è presente il contenuto esistenziale del vivere e del morire e lo ha reso molto popolare e partecipato.

Si tratta sostanzialmente di un poema attribuito a S. Giovanni Damasceno (675ca - 750ca), teologo e innografo della liturgia bizantina. La prima strofa dell'ode prima dà il timbro all'intero poema. "Oppresso da molte tentazioni presso di te mi rifugio, implorando salvezza". Il ricorso all'aiuto non è soltanto individuale, ma comunitario, collettivo, ecclesiale. 
Il Kondàkion canta: "O invincibile protettrice dei cristiani, inconcussa mediatrice presso il Creatore, non disprezzare le voci di supplica di noi peccatori, ma affrettati pietosa, di venire  in aiuto di noi".

Alla  missione universale degli Apostoli di conversione dei popoli fanno riferimento le parole dell'inno messo in bocca a Maria  sul giaciglio di morte. "Dai confini della terra gli Apostoli (vi siete) radunati qui nella regione del Getsemani, seppellite il mio corpo. E tu Figlio mio e Dio mio, prendi il mio spirito". 
Il fedele di rito bizantino ha come illustrazione l'icona della dormizione (koimēsis) in cui si vedono gli apostoli attorno al letto dove distesa e serena sta la Theotòkos, mentre in alto Gesù Cristo tiene in braccio una bambina, che è Maria assunta in cielo.

Il credente è cosciente che un giorno la sua vita terrena avrà fine e si presenterà al giudizio del Figlio di Dio e chiede il soccorso di intercessione di Maria già presente nella gloria. Vi si intrecciano tre elementi: Maria sul letto di morte, assunta in cielo, essa che è la madre del Signore Gesù Cristo risorto ed è pure detta  protettrice dei cristiani.
L'innografo è estasiato, il credente è pensieroso e fiducioso mentre immagina la propria dormizione.

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