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venerdì 15 giugno 2018

Punti di vista -6-

Il Vivere ed il morire

Il nostro Paese in Europa è in corsa, in accanita competizione, con la Grecia per ottenere il primato della corruzione. Da noi tutti rubano, dai politici che rivestono incarichi istituzionali agli uscieri che provano a rubare le molliche lasciate cadere dai pesce-cani vicini a cui lavorano. 
E dire che la seconda repubblica è sorta per farci dimenticare la prima. 

Non si tratta di attribuire colpe ai partiti, l'uno peggiore dell'altro, perchè Roma, appena poco tempo fa è stata il palcoscenico di "Roma-Capitale", dove il Pd e le Cooperative (che un tempo erano rosse) ci hanno mostrato che capitano le stesse cose. Adesso, in queste ore, il partito "Onestà, Onestà!" ci lascia intendere che somiglia perfettamente agli altri.
No, sappiamo bene che i partiti sono semplici strumenti che dovrebbero facilitare la democrazia di massa, altra cosa sono però gli italiani che li animano.

La corruzione che ci rode come paese è un problema di cultura, di formazione, di non saper vivere insieme. 
Da noi il politico che ruba e vive nelle istituzioni e l'usciere che vuole la mancia per farci avere in anticipo un certificato sono fotocopia del 90% degli italiani. Tutti cadiamo nella tentazione, tutti rifiutiamo un progetto di liberazione per realizzare un Paese migliore. 
Nessuno di noi nell'urna giudica e segna il voto per chi onesto e competente lo è veramente (e non perchè lo grida o ha creato una rete di clienti), ma tutti scegliamo e votiamo il parente, l'amico, l'amico dell'amico, e solamente quello potrà favorirci; potrà quindi favorire noi, non le istituzioni, il Paese, la collettività. 
Vogliamo l'amico. Da qui le mille crisi del Paese e quelle individuali: disperazioni, sfiducia, seduzioni, attrattive.

Le crisi perenni dell'economia italiana non sono tutte dovute al ciclo avverso. In Europa la crisi del 2008 arrivata dagli Usa è stata superata ovunque e ormai da anni. In Italia la crisi economica è perenne perchè la disperazione, la sfiducia, le seduzioni e le attrattive che arrivano dalla Politica non trovano attenzione e accoglimento per tutti i 60 milioni di persone. I corrotti devono accontentare i loro clienti, non il Paese.

La Politica invece altrove non serve individui ma la collettività nazionale. 

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