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martedì 5 giugno 2018

I populisti. Hanno preso tanti voti nel Sud, però nel discorso di presentazione al Senato il grande assente è stato il Mezzogiorno

Dopo le tante chiacchiere e le ipotesi grottesche di impeachment è finalmente arrivata l’ora per il governo Salvini-Di Maio di chiedere la fiducia in Parlamento. Oggi Giuseppe Conte, il premier non eletto da nessuno, ha parlato per un’ora e 15 minuti al Senato. Un fiume di parole il cui filo conduttore è stata la parola di questo periodo post-elettorale: cambiamento
“Assumo l’incarico con umiltà e determinazione, mosso solo da spirito di servizio. Da noi un cambiamento radicale di cui siamo orgogliosi. Io sarò garante del contratto, come avvocato che tutelerà l’interesse dell’intero popolo italiano”. 
Il significato dell’intervento è tutto qui. I contenuti sono i soliti che hanno contraddistinto la campagna elettorale di Lega e 5Stelle. 
Grande assente: 
--il Mezzogiorno, che pare non essere affatto considerato dal trio Conte-Di Maio-Salvini. Il neo Presidente non ha citato nemmeno per 30 secondi il Sud: non una proposta, non una dichiarazione di intenti. Zero. Eppure i 5Stelle hanno fatto bottino pieno di voti da Roma in giù. 

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