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venerdì 29 giugno 2018

Hanno detto ... ...

EMANUELE MACALUSO, già politico e giornalista 

GLI IMMIGRATI E LA SCARSA MEMORIA DEGLI ITALIANI
Bernardo Valli ha dedicato la sua rubrica di domenica scorsa su L’Espresso a Edmondo De Amicis. Il quale nel 1884 si imbarcò sul piroscafo “Nord America” diretto in Argentina. La nave partì da Genova e la stiva era stipata di emigranti italiani che si recavano in quel paese a loro del tutto sconosciuto. Il racconto di quell’imbarco e del viaggio descrivono giornata drammatiche che tanto somigliano, a volte in maniera impressionante, a quelle degli immigrati che oggi sbarcano, o cercano di farlo, in Italia e in altre parti d’Europa.
Ecco il racconto dell’inizio di quel viaggio: “La maggior parte, avendo passato una o due notti all’aria aperta, accucciati come cani, per le strade di Genova, erano stanchi e pieni di sonno. Operai, contadini, donne con bambini alla mammella, ragazzetti passavano quasi tutti portando sacche e valigie di ogni forma a mano o sul capo; delle donne che avevano un bambino in ciascuna mano reggendo grossi fagotti…vecchie contadine in zoccole, alzando la gonna per non inciampare, mostravano gambe nude e stecchite…molti erano scalzi e portavano le scarpe appese al collo”. De Amicis ricorda che anche allora le navi affondavano nell’Atlantico. E nemmeno i clandestini mancavano: “Capitava che gli organizzatori dei viaggi sbarcassero i migranti sulla costa tunisina facendo credere che fosse quella americana”. Valli commenta: “Anche allora c’erano gli scafisti”.
Io ricordo che negli Anni Cinquanta a Palermo c’era un tipo, ricco e molto noto, che aveva accumulato tanta ricchezza proprio con il traffico dei migranti che spesso abbandonava in mare. De Amicis racconta di come gli sventurati, dopo tanti giorni di viaggio in mare, sbarcassero, subissero i controlli sanitari, marchiati solo da numeri al posto dei loro nomi. Persone come “carne in vendita”. Malpagati per lavori umilissimi o ridotti all’elemosina. Questi sono stati gli antenati di migliaia di argentini di oggi. Tutti di origine italiana. Uno tra questi è proprio Papa Francesco, il Bergoglio.
Ho visto in tv la partita dei Mondiali tra Argentina e Nigeria. Se ci avete fatto caso, molti dei giocatori portano un cognome italiano. Nella società argentina ci sono intellettuali, cittadini di alta e media borghesia, impiegati e lavoratori che hanno cognomi decisamente italiani. E ci sono esponenti politici di destra e di sinistra, anch’essi di origine italiana. Oggi in Italia invece chi, figlio di immigrati, nasce, cresce, studia e lavora non può avere la cittadinanza. Questa è una vera e propria vergogna. Dico che Salvini e soci sono quel che ben sappiamo. Ma gli italiani che li hanno votati, hanno perduto la memoria, ed anche la cultura ed i sentimenti di un popolo che è stato – in parte lo è ancora – emigrante? È anche vero – l’ho già scritto – che in mezzo al popolo non si trova una forza politica che risvegli quei valori. Ma occorre rimediare subito.

VITO MANCUSO, scrittore
Come ti rapporti alla Bellezza che la Natura ogni istante ti offre?
La sai vedere, riconoscere, sentire?
E se sì, poi che ne fai?
Lo sai che può diventare fonte della più preziosa energia interiore?
Diventiamo degni della Bellezza che ci circonda!

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