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sabato 19 maggio 2018

Pentecoste. Da festa prettamente agricola al signifcato storico-salvifico

A Contessa è giornata di visita al Cimitero

Presso gli ebrei era "la festa delle primizie della mietitura del frumento e la festa del raccolto al volgere dell'anno".
La comunità cristiana delle origini ha invece attributo un significato diverso alla festa: in quel giorno è nata la Chiesa, quella comunità che attribuisce un significato ed un senso alla Croce e alla Resurrezione di Cristo. 
Sostanzialmente in quel giorno è come se sia nata una nuova umanità in comunione e in relazione con l'Eterno. Non tanto memoria di un evento ma evocazione sempre ricorrente nella Liturgia: la comunità cristiana che con la discesa dello Spirito  diventa "Corpo di Cristo".

L'icona della festa. Al centr dell'emiciclo, immerso nell'oscurità compare un uomo anziano in abiti regali che sostiene un drappo; è il simbolo del mondo, dei popoli che facevano riferimento al Basileus , l'imperatore romano d'Oriente. Sopra, nella logica storico-politica, sta la struttura che lo circonda, il bema.

Gli Apostoli sono disposti a modo di ferro di cavallo -appunto come nel bema- che vuole simboleggiare iil "Cenaclo di Sion".
Il re, al centro dell'emiciclo, è il mondo, egli è infatti il detentore del mandato divino sulla terra.

La Chiesa di tradizione bizantina canta: "Lo Spirito Santo accorda ora le primizie della Divinità alla natura umana" perchè con le lingue di fuoco il "Padre si porta verso tutti gli uomini e li adotta", liberando in tal modo il mondo.
Il contrasto fra i due mondi cesistenti:  in alto è già la "nuova terra" visione del Csmo ideale infiammato dal fuoco divino e al quale il vecchio re (espressione dell'Impero romano-cristiano); in basso  le energie dello Spirito Santo entrano in azione in vista della liberazione dalle tenebre del cosmo imbrigliato. 

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