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domenica 27 maggio 2018

L'Italia e i partiti di estrema destra. Lega e M5S pensano che la Carta Costituzionale sia carta straccia

Molti italiani, coloro che hanno votato per i "populisti" non sanno, non vogliono accorgersi che la situazione italiana è diventata preoccupante. Costoro pensano che in gioco ci sia il destino di un governo che vorrebbero spostato nell'estrema destra. Ed invece in gioco c'è l'impostazione costituzionale del nostro Paese, quell'assetto che in settant'anni ha consentito a tutti (dai comunisti ai missini etc. passando per chi crede nella Costituzione) di convivere.
Il capo dell'estrema destra per imporre un suo ministro non legge -infatti- la Costituzione che attribuisce il gradimento al Capo dello Stato ma si rivolge al popolo (che poi sarebbero i suoi adepti). Fa appello al popolo per contrapporre questo al Presidente della Repubblica. Pure Mussolini con la marcia su Roma contrappose il suo popolo, i fascisti, allo Statuto albertino.
L'estrema destra in realtà non contesta Mattarella, contesta la Costituzione democratica. Su questo i democratici (mi riferisco a chi crede nei valori della democrazia, non certo al Pd che porta la responsabilità di 7-8 anni di malgoverno) dovrebbero riflettere.
La contestazione della Costituzione, fatta sulle piazze per eccitare il popolo è contro la Costituzione che dice: "la sovranità appartene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione". Il che significa che la sovranità appartiene al popolo  "entro i limiti" della Costituzione. Poi ancora, l'art. 92 dice "Il presidente della Repubblica nomina il presidente del consiglio  dei ministri e, su proposta di questi, i ministri". Su proposta di questi non significa che il Presidente è un notaio senza alcun ruolo; è il Presidente che "nomina", non quello del Consiglio che deve limitarsi a proporre.
Giorgio Napolitano non volle nominare ministro della Giustizia il pm Gratteri che gli venne proposto da Matteo Renzi; non successe nulla, nessuno si rivolse al popolo.
Rivolgersi al popolo contro l'esercizio delle funzioni presidenziali non è atto democratico è un atto "eversivo". Per cambiare gli articoli della Costituzione servono i voti in Parlamento e/o nel Paese. Quei voti non li ha avuti Matteo Renzi e non li avranno la Lega ed il M5S.

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